La cancellazione di The OA è stata accolta da grandi dubbi: il piano di Netflix, però, è più ampio? Forse si nasconde un’acuta strategia a favore dei fan?
L’addio ad una serie TV è sempre doloroso. Lo è ancor di più se si tratta di una cancellazione inspiegabile. Proprio come quella di The OA, show fantascientifico che Netflix avrebbe cancellato negli scorsi giorni. La notizia ha subito destato clamore tra i fan soprattutto grazie alla lunga lettera ai fan condivisa da Brit Marling sul suo profilo Instagram. La serie, tra le più avvincenti del colosso streaming insieme a DARK, sembrerebbe arrivata al capolinea dopo due appassionanti stagioni. La natura meta-televisiva dello show, tuttavia, lascia credere che The OA potrebbe avere un futuro più che sorridente. La cancellazione, quindi, sarebbe un falso, un astuto tentativo di promozione che rientrerebbe nei piani della serie. Non si tratta di semplici e disperate speranze dei fan ma di teorie accurate supportate da molti, moltissimi fatti. Il sito americano Vulture ha raccolto minuziosamente le ipotesi e gli indizi più interessanti che circolano sul web.
Foto: Netflix
Il meta-finale della seconda stagione
Nel finale della seconda stagione, la protagonista e il suo rapitore, viaggiano in un’altra dimensione dove attori di nome “Brit Marling” e “Jason Isaacs” stanno girando un programma televisivo chiamato The OA in una dimensione che assomiglia molto al nostro. Brit cade e colpisce la testa e si precipita in ospedale. L’ultima volta che il pubblico la vede, la protagonista è incosciente. Alcuni fan su Reddit credono che la “cancellazione” dello spettacolo nella nostra dimensione sia parte dell’allestimento della terza stagione. Sarebbe quindi un modo per Marling e Batmanglij di indicare che lo spettacolo si svolgerà nella vita reale. L’annuncio della cancellazione, per quanto brutale e insolito, verrebbe quindi completamente spiegato. Questa scelta, tuttavia, rappresenterebbe un brillante esperimento di storytelling senza precedenti.
Le attività social di Jason Isaac, nel cast di The OA
Poco prima della cancellazione, Jason Isaacs ha postato un suo video con Emory Cohen riproducendo i passi di danza che permettono ai personaggi di The OA di viaggiare tra le dimensioni. Dopo l’annuncio dell’annullamento dello show, ha twittato:
“Addio Prairie, che amavo, Homer, che temevo, Steve, che mi ha confuso, Scott, Rachel e Renata, che speravo mi avrebbe perdonato e capito in tempo, da qualche parte. Praticate i movimenti: ci vediamo dall’altra parte!”
Alcuni fan credono che i messaggi d’addio di Isaacs sarebbe scritti interpretando il proprio personaggio Hap. Andrebbero quindi letti come se rientrassero nella pseudo-realtà del suo omonimo alter ego comparso al termine della seconda stagione. Chiarissimo, no?
Foto: Netflix
La risposta di Zal Batmanglij, ideatore di The OA
Batmanglij ha risposto al post di Isaacs riferendosi a lui come “Jason o Hap o chiunque sia lì dentro”. O le parole dolci e disgraziate di un creatore abbandonato – o un indizio che tutti noi siamo solo pedine di un gioco geniale immaginato da Netflix.
Il post Instagram di Brit Marling
Nel suo post emotivo su Instagram che annuncia l’annullamento dello show, Marling fa riferimento all'”ultimo messaggio alla nonna Vu”, inviato da Buck prima di rimanere intrappolato in un’altra dimensione. Si tratta di una serie di emoji: una piovra, un bicchiere di vino, un viso che piange, mani di preghiera e una chiave. Come ha spiegato un fan su Reddit, “L’ultimo messaggio di Michelle/Bucks alla nonna è stato citato nell’episodio 1 della seconda stagione. Alla fine si comprende chiaramente che non sarà il suo ultimo messaggio alla nonna: a fine stagione il personaggio è vivo e seduta proprio accanto alla nonna. E’ un indizio”.
Le mancate comunicazioni ufficiali di Netflix
L’hashtag #SavetheOA ha subito preso il controllo dei principali social media. Una comunicazione ufficiale di Netflix sulla cancellazione di The OA era scontata. I canali sociali di Netflix, tuttavia, sono rimasti misteriosamente silenziosi. L’unica dichiarazione che Netflix ha fatto sulla cancellazione di The OA viene dal vicepresidente dei contenuti originali Cindy Holland, che si è limitato a dire: “Siamo incredibilmente orgogliosi dei 16 affascinanti capitoli di The OA, e siamo grati a Brit e Zal per aver condiviso la loro audace visione e per averla realizzata attraverso la loro incredibile abilità artistica. Non vediamo l’ora di lavorare di nuovo con loro in futuro, in questa e forse in molte altre dimensioni”.