The Walking Dead 8×09. Abbiamo aspettato con ansia e trepidazione per circa 3 mesi. Il duello fra Rick e Negan continua. E come sempre torna la personale recensione di Gogo Magazine.
The Walking Dead è tornato e lo ha fatto con una puntata introspettiva, come capita spesso. Questa volta i riflettori, come ci si aspettava, sono totalmente per Carl. E ciò che viene fuori è il ritratto di un ragazzino lucidamente maturo che è dovuto crescere in fretta facendo i conti con una realtà cruda e cinica. In parallelo, i tormenti di un Morgan scatenato, furioso e implacabile.
Carl
The Walking Dead 8×09: Addio Carl
Rendere il sogno reale. È questa la promessa, l’ultima, di padre Rick al figlio morente. E i frammenti di un futuro utopico si alternano al tragico e doloroso presente. Carl canta la sua ultima ballata e lo fa in grande stile. Un’uscita di scena così densa, piena di pathos nessuno l’ha mai avuta.
Carl, in punto di morte, snocciola in maniera tanto lucida quanto impressionante molte lezioni di vita, a partire, forse, dalla più importante:
A volte i figli devono mostrare la via ai genitori
Questo è il suo testamento davanti agli occhi vitrei e spenti, lambiti da un rosso acceso, del padre Rick. È un addio, lungo e intenso, che potrebbe porre le basi di quel futuro utopico intravisto in qualche flashforward. Una visione a occhi aperti, quella di Carl, che pare più di una banale speranza… o almeno è quello che Kirkman vuole farci credere.
The Walking Dead 8×09: Morgan, Kill Them All
E mentre Carl canta la sua ultima straziante ballata, Morgan fa i conti con se stesso, di nuovo. Il personaggio più combattuto della serie. Silenzioso, quasi un monaco guerriero lacerato dall’assenza (un sentimento nato dalla perdita del figlio) che non riempirà mai.
Morgan
Per alleviare il suo tormento? Ucciderli tutti. Niente e nessuno sembra poterlo fermare. Appare fuori di testa, anche agli occhi di Carol (il che è tutto dire). Ha trovato il suo imperativo categorico senza mezze misure.
The Walking Dead 8×09: Negan, dove sei?
Beh, alla fine c’è. E quei frammenti di un futuro utopico assumono contorni decisamente più cupi. Negan che sembra sostituire la figura di Rick a capo di una comunità pacifica con la piccola Judith. Una chiusura dissonante a cui Kirkman ci ha abituato. Una chiusura, se così possiamo dire, intrigante che apre lo spiraglio a una fine che potrebbe disattendere totalmente le aspettative del pubblico. Una cosa a cui The Walking Dead ci ha abituato e onestamente una probabile vittoria di Negan non è così impensabile.
Formazione prettamente umanistica: dalla triennale in Lettere a Torino alla magistrale in Editoria e giornalismo a Roma. Appassionato di scrittura e cultura... e oramai da anni invischiato nel mondo delle serie tv.