The Walking Dead 9×06. Il salto temporale è arrivato e ha avuto gli effetti di una tempesta che sconvolge tutto e tutti. Lo show deve ripartire e lo fa con una puntata che potremmo definire zero, principio del vero e nuovo corso firmato Angela Kang. La recensione di Gogo Magazine.
L’apice drammatico, e se vogliamo addirittura epico, The Walking Dead l’aveva raggiunto con la puntata precedente, “Cosa c’è dopo“, ponendo uno spartiacque tra ciò che abbiamo visto finora a ciò che verrà. E ciò che verrà è iniziato con The Walking Dead 9×06, precisamente con il volto di Judith Grimes. Chi se non lei non poteva meglio incarnare il nuovo corso dello show con il salto temporale di 6 anni circa dall’esplosione del ponte e, soprattutto, dalla morte di Rick Grimes (così credono Michonne & C.).
Sei anni dopo, l’intera comunità non sembra aver fatto grandi passi in avanti. Parlo più che altro dal punto di vista mentale. L’atmosfera che aleggia maggiormente è quella di una celata rassegnazione. Sì, la comunità costruisce, coltiva ma appare ferma, o meglio chiusa nella sua quotidianità come fosse in una bolla temporale, spettatrice di un’inesorabile e apocalisse senza fine.
Solo l’istinto e la vitalità dei più giovani sembrano poter dare un cambio di rotta, rinvigorire il fuoco dei più “vecchi”. Ed è questo il succo di The Walking Dead 9×06: nel rapporto genitori e figli che si palesa nelle coppie Judith/Michonne e Henry/Carol. Entrambe madri non biologiche, entrambe cambiate da quel tragico evento di 6 anni fa ed entrambe stimolate a reagire da coloro che devono difendere, proteggere e crescere.
Henry e Judith diventano i volti della nuova era, di chi non è ancora compromesso dal passato e legato a doppio filo con persone divenute fantasmi. Entrambi affrontano lo straniero (Judith un gruppo di sopravvissuti, Henry un gruppo di Salvatori scappati) scegliendo una strada opposta alle loro due madri putative. La loro decisione, dettata dall’ingenuità e genuinità che si addice alla loro giovanissima età, scuote nel profondo sia Michonne sia Carol, costringendole a ritrattare le posizioni rigide che avevano assunto, molto probabilmente, dalla morte di Rick.
La puntata diventa così un dialogo generazionale, delicato e profondo, necessario per ripensare una comunità ferma, utile per dare un impulso vitale al nuovo corso e fondamentale per capire chi siamo veramente.
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