E’ stato proprio il nome della sua creatrice Lisa Hanawalt, a far parlare di Tuca e Bertie. La curiosità verso questa serie è stata pressappoco immediata, ispirata soprattutto dallo stile a presentarne l’uscita, dal trailer di presentazione, dai dettagli rivelati dall’autrice stessa e dai suoi obiettivi.
Tuca e Bertie si presenta, almeno a livello estetico-artistico, avvolta da un tratto che ricorda moltissimo i disegni di Bojack Horseman eppure se ne distanzia fin dai primissimi secondi, fin dai primissimi istanti della sua intro, presentando una creatività che non ha nulla a che fare con la costruzione narrativa di quest’ultimo.
Con questa serie, infatti, ci troviamo davanti ad un lavoro in cui la libertà espressiva della Hanawalt fiorisce rigogliosa, priva di qualsivoglia limite che non sia di gusto. E’ proprio questa una delle prime cose che colpisce, il fatto che non ci siano muri a quello che il piglio artistico possa descrivere, possa dire. Il fatto che siano i disegni a parlare incrementa notevolmente il lato comunicativo del tutto, ponendo le basi per una sequela di messaggi che vanno ben oltre la scrittura.
Il mondo di Tuca e Bertie si posa su delle regole che non sono vere, o almeno non limitano le possibilità dei suoi sviluppi. Che siano sviluppi no sense, o piccoli dettagli con un impatto assurdo, la storia prosegue avanti spedita, mantenendo una sua interessante coerenza che va ovviamente contestualizzata con gli intenti generali.
Bird Town, ad esempio, è una città in pieno fermento, viva e ricca di curiose piccole chicche che scorrono sullo schermo a velocità impressionante fino a stordire. La sua critica contemporanea si palesa proprio nell’estremizzazione , anche folle, di determinate dinamiche a dipingerla.
Oltre a tutto ciò è curioso ed interessante notare come lo sperimentalismo di determinati frangenti, oltre ad impreziosirne la ricercatezza e la voglia di dire, contribuisca in maniera netta a rappresentare ed approfondire i suoi personaggi.
Gli eventi a disegnarne la trama ruotano fondamentalmente intorno alle due protagoniste, Tuca, una tucana estroversa e forte , ma al contempo anche molto fragile, che vive in un mondo tutto suo e cerca di trovare una propria andatura che non la lasci indietro, e Bertie, un’uccellina che cerca di tenere tutto sotto controllo, gestendo ogni dettaglio della sua vita, ma nascondendo profonde insicurezze ed ansie. Ci troviamo davanti a due personaggi che, seppur opposti, si compensano alla perfezione, riuscendo con la loro energia a risultare interessanti fin dai primi minuti.
Le protagoniste di Tuca e Bertie hanno raggiunto la soglia dei trentanni e in un momento come questo si trovano a dover affrontare molte sfide personali e battaglie per il futuro. La serie, ovviamente, non ruota soltanto intorno alle tematiche del “cambiamento” e della “crescita”, ma si lancia a capofitto nel “punto di vista femminile”. Un pregio è il modo esplicito in cui ti sbatte davanti agli occhi, senza sé e senza ma, la realtà contemporanea delle donne, i soprusi sul lavoro, il rapporto con il loro corpo in relazione al sesso opposto, scavando in profondità nella psiche e sensibilizzando su qualcosa d’importante e di attuale.
Il tutto attraverso una narrazione che non appesantisce, bensì riesce a trattare con una freschezza non trascurabile dinamiche spinose ed importanti.
Fuso a tutto questo abbiamo una scrittura surreale che si distanzia pienamente dalle precedenti opere della Hanawalt, dandole modo di scolpire un prodotto con una sua sensibile importanza e con messaggio chiaro che nessuno dovrebbe ignorare.
Tuca e Bertie non è una semplice commedia dell’assurdo, piuttosto un folle viaggio in quelle che sono le incoerenze della nostra epoca, trattate attraverso un punto di vista creativo che non smette mai di ridere emettendo un suono amaro che riverbera in ogni episodio.
Tuca e Bertie
Conclusioni
Tuca e Bertie non è una semplice commedia dell'assurdo, piuttosto un folle viaggio in quelle che sono le incoerenze della nostra epoca, trattate attraverso un punto di vista creativo che non smette mai di ridere emettendo un suono amaro che riverbera in ogni episodio.
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