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Recensione

Una Serie di Sfortunati Eventi 2×05: RECENSIONE – Il vile villaggio (Parte 1)

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Una Serie di Sfortunati Eventi 2×05. I Baudelaire erano a un passo dal ricongiungersi con i Pantano ma un’aringa rossa si è messa di mezzo. Ora muovono i passi in un vile villaggio. La recensione di Gogo Magazine.

Dopo aver abbandonato Jerome Squalor, perché troppo codardo per seguire i Baudelaire nella missione di salvataggio dei Pantano, Violet, Klaus e Sunny si trovano catapultati lontano, ma veramente lontano dal 667 di Viale Oscuro. Per loro è arrivato il momento di visitare un vile villaggio.

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Una Serie di Sfortunati Eventi 2×05: Corvi

Il tutore questa volta non c’è perché è un intero, a dir poco surreale, villaggio. Tutti si prendono la responsabilità di vigilare sugli orfani Baudelaire. Atmosfere da western con un improbabile consiglio di anziani. La comunità agisce come se fosse un unico individuo. Non c’è spazio per la singolarità, per la diversità, segue il pensiero unico. Un modo di vivere la società che ha la presunzione di garantire la sicurezza (così dicono, così pensano). E naturalmente, nello svolgimento della trama, fallisce miseramente sotto le sue stesse rigide, incomprensibili leggi.

La struttura del Villaggio dei Fanatici crolla sullo scambio di persona: il Conte Olaf (questa volta sotto le mentite spoglie del Detective Dupin) e Jacques Snicket. Entrambi hanno il tatuaggio a forma di occhio sulla caviglia sinistra.

Interessante, oltre allo scontro tra Dupin e Snicket, il corrispettivo femminile tra Esmé Squalor (la poliziotta Luciana) e Olivia, la bibliotecaria dell’atroce accademia. Completamente speculare a quello in versione maschile, consente di ampliare i personaggi della trama di Una Serie di Sfortunati Eventi, cominciando a creare l’universo del mondo intorno agli orfani Baudelaire.

Una Serie di Sfortunati Eventi 2×05: Hector

Come sempre, in ogni romanzo di Lemony Snicket, c’è un elemento che disturba l’equilibrio della trama. In questo caso si tratta di Hector che esce, inconsapevolmente, dalla struttura chiusa costruita dalla comunità. Vive infatti ai margini, e ciò che lo rende diverso sono la sua ingenuità infantile e la sua paura: due sentimenti completamente estranei al vile villaggio. Per questo trova una naturale propensione ad avvicinarsi ai Baudelaire.

Ed Hector, ora, con l’uccisione del falso Conte Olaf (Jacques Snicket), sarà l’unica persona che potrà aiutare i Baudelaire ad affrontare Olaf/Dupin in questo surreale, pieno di corvi, vile villaggio… senza dimenticare l’altro obiettivo: salvare i poveri orfani Pantano, ancora prigionieri del Conte.

Formazione prettamente umanistica: dalla triennale in Lettere a Torino alla magistrale in Editoria e giornalismo a Roma. Appassionato di scrittura e cultura... e oramai da anni invischiato nel mondo delle serie tv.

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