La mini-serie Watchmen rappresenta una vera sfida per il piccolo schermo. Damon Lindelof svela come ha affrontato l’adattamento per il piccolo schermo.
Il fumetto pubblicato a cavallo tra il 1986 e il 1987 ha rappresentato una vera rivoluzione per le storie di supereroi.Le figure eroiche alternative immaginate da Alan Moore e Dave Gibbons in Watchmen hanno proposto una prospettiva inedita. Il giusto equilibrio tra azione, noir e profonda riflessione sulla realtà ha poi segnato definitivamente il successo dell’opera. Damon Lindelof, nella prima puntata del podcast ufficiale, ha già parlato del forte legame di Watchmen con l’attualità. Lo showrunner, però, ha svelato anche le difficoltà incontrate nell’adattare un’opera come questa per il piccolo schermo.
Foto: HBO
“Devi fare in modo di realizzare uno show che tu stesso vorresti vedere e amare alla follia.”
L’obiettivo di Lindelof è stato questo sin dal principio. L’approccio, quindi, deve essere delicato e graduale, in modo tale da poter comprendere in ogni sfumatura il materiale di partenza. L’opera originale, infatti, è così densa di significati e temi da richiedere una serie che ne rispecchi la complessità. Da qui nasce quindi la necessità di autori e registi delle diverse puntate di inserire molteplici easter egg nella storia. Non semplici riferimenti curiosi come accade nel mondo Marvel, ma dettagli che svelano ulteriori sfumature di un universo alternativo ma non troppo distante.
La serie HBO Watchmen, tuttavia, non ha scelto di rivolgersi solo alla nicchia di appassionati del fumetto bensì di coinvolgere nelle sue riflessioni il pubblico più ampio possibile. Per questo motivo, Nicole Kassell – la regista dei primi due episodi – ha preparato il suo lavoro senza aver letto in precedenza il fumetto e basandosi esclusivamente sullo script e le relative note degli autori. In questo modo gli sceneggiatori hanno testato la capacità dell’adattamento di colpire ogni tipo di pubblico coniugando la loro versione con la visione “incontaminata” della regista
Watchmen attraverso la sua prima lettura… o visione
Critici e appassionati da sempre concordano su un aspetto: Watchmen è uno di quei titoli che per essere davvero compreso richiede molteplici letture. Gli autori della serie HBO, nelle diverse sedute di preparazione, hanno potuto continuamente aggiungere dettagli alla storia grazie ai diversi pareri e confronti frutto di riletture. Tutti, però, trovato un punto comune nel loro approcciarsi alla storia. La prima lettura, la prima narrazione della storia in ogni sua forma è quella più importante. Essa, infatti, contiene tutta la difficoltà nell’entrare in sintonia con gli avvenimenti ma anche tutta la curiosità davanti a un racconto così ramificato.
Foto: HBO
Lindelof e colleghi, quindi, hanno scelto di creare un prodotto sofisticato e dichiaratamente complesso nei suoi intrecci. Lo show desiderato prodotto da HBO, consapevole della sua naturale, stuzzica il pubblico con sfide creando contemporaneamente un rapporto di fiducia. Solo attraverso queste modalità, Watchmen riesce a portare gli spettatori ad un nuovo livello, a un grado più alto ed elegante di intrattenimento.