le schede SIM potrebbero presto essere integrate nei processori per risparmiare ancora più spazio: ARM ha progettato la nuova tecnologia per i piccoli dispositivi IoT (Internet of Things)
Ogni millimetro di spazio è importante quando si cerca di costruire elettronica sempre più complessa in hardware sempre più piccoli e la scheda SIM (che è relativamente ampia) è stata a lungo andare un, seppur piccolo, oggetto di frustrazione per i produttori. Ora, la società di progettazione di chip ARM potrebbe avere una risposta: un componente integrato chiamato iSIM il quale è integrato nello stesso chip del processore. La stessa ARM afferma che l‘iSIM occuperà “una frazione di millimetro al quadrato”, mentre l’attuale standard SIM, la Nano SIM, ha dimensioni di circa 12,3 x 8,8 mm, senza includere l’hardware normalmente necessario per ospitarle. Non solo questo consentirà di risparmiare spazio, ma ARM sottolinea che farà risparmiare anche sui costi: invece di pagare “decine di centesimi” per carta, i produttori pagheranno centesimi a una cifra. Questa tecnologia è stata sviluppata per la prima volta per i dispositivi di piccola taglia del variopinto e sempre in crescita mondo dell’IoT (Internet of Things), come i sensori wireless i quali necessitano di un servizio cellulare per segnalare i loro risultati. L’obiettivo di ARM è ridurre il più possibile il costo di questi prodotti, aiutando i suoi progetti di chip a diventare onnipresenti.
Rimane una vera domanda in sospeso: i gestori telefonici approveranno questa nuova tecnologia? I produttori di telefoni hanno già in serbo un’alternativa alla Nano SIM, ossia un piccolo chip di misura 6 x 5 mm noto come eSIM, il quale è stato lento ad ottenere un supporto dal settore. Gli eSIM sono sempre più presenti in tablet e wearable e recentemente negli ultimi smartphone Pixel di Google, quindi potrebbe essere solo una questione di tempo prima che decollino.
ARM sospetta che gli iSIM finiranno per essere accolti dai gestori telefonici. Soddisfano gli standard necessari e, in ultima analisi, è nell’interesse delle compagnie di telefonia mobile vedere più dispositivi IoT che si connettono alle loro reti, poiché significa più clienti per loro. ARM, la quale non produce direttamente chip, afferma che ha già inviato i progetti iSIM ai suoi partner e prevede che possano diventare disponibili entro la fine dell’anno.
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