Sono i via di pubblicazione i risultati della sperimentazione: nel 2016 fu impiantata una mano bionica a una donna presso il Policlinico Gemelli di Roma.
A realizzare la mano bionica fu il gruppo di Silvestro Micera, della Scuola Superiore Sant’Anna e del Politecnico di Losanna. L’operazione, invece, avvenuta nel 2016 fu eseguita dal gruppo del neurochirurgo Paolo Maria Rossini. Almerina Mascarello è la prima donna italiana a poter usufruire di una mano bionica, ovvero di una tecnologia ultra avanzata che le permette di percepire il contatto con gli oggetti, quasi quanto una mano vera.
Come funziona questa particolarissima protesi? La mano bionica ha dei sensoriche rilevano informazioni sulla consistenza di un oggetto. Questi messaggi sono inviati a un computer in uno zaino che converte i segnali in un linguaggio che il cervello è in grado di comprendere. L’informazione viene trasmessa al cervello tramite piccoli elettrodi impiantati nei nervi della parte superiore del braccio. Durante i test, la paziente bendata è stata in grado di dire se l’oggetto che stava toccando era duro o morbido.
“Stiamo andando sempre più nella direzione dei film di fantascienza, come la mano bionica di Luke Skywalker in Star Wars”spiega Silvestro Micera, un neuro-ingegnere dell’Epfl di Losanna “Una protesi completamente controllata e totalmente naturale, identica alla mano umana”. Ci stiamo avvicinando sempre più a una mano naturale ora è anche sensorizzata. Tutto è stato miniaturizzato e studiato in modo tale che il prossimo paziente a completare la parte sperimentale in teoria potrebbe indossare gli elettrodi a vita”.
Poche ore fa è stato annunciato che sono in via di pubblicazione i risultati di questa importantissima sperimentazione, un passo nella storia della medicina e della tecnologia che ci fa ben sperare. L’idea di poter restituire sensazioni perdute assieme agli arti è un successo incredibile. Non ci resta che fare i migliori auguri alla signora Almerina Mascarello e attendere i maggiori dettagli nelle pubblicazioni scientifiche.