Samsung ha eliminato Galaxy S6 ed S6 Edge dalla lista degli smartphone cui fornisce aggiornamenti di sicurezza mensili, dopo tre anni dal lancio. Conviene cambiarli?
Se avete un Samsung Galaxy S6 o un Galaxy S6 Edge nell’uovo di Pasqua Samsung c’è una brutta sorpresa (e non è l’unica di questi tempi): i due modelli sono usciti tra quelli da quelli per cui sono previsti i “monthly Security Updates”, gli aggiornamenti delle patch di sicurezza a cadenza mensile.
Se avete invece un Samsung Galaxy S6 Ege+ o un Galaxy S6 Active avete ancora un po’ di tempo a disposizione, ma è prevedibile che anche questi usciranno di scena a breve, come sono arrivati poco dopo Galaxy S6 ed S6 Edge.
La notizia è che l’esclusione di Galaxy S6 e S6 Edge dalla lista degli smartphone seguiti da Samsung arriva a tre anni dal lancio. Il che dà un’idea della scala temporale del mondo hi-tech. Si chiama obsolescenza programmata. Il progresso in questo settore è rapidissimo e le case spingono per invogliare ad acquistare sempre l’ultimo modello, contando soprattutto su chi è già cliente.
Togliere l’aggiornamento di sicurezza ufficiale a uno smartphone non obbliga naturalmente a sostituirlo, ma è un incentivo. Più impellente magari per chi il telefonino intelligente lo usa per lavoro e quindi ha maggiore necessità di tenerlo nella massima efficienza.
Nella tabella fornita da Samsung (link alla fonte, sotto) si precisa anche che la fornitura degli aggiornamenti può dipendere dal gestore telefonico col quale abbiamo il contratto per l’uso del nostro device, cioè che l’aggiornamento potrebbe avere una cadenza diversa. In questo caso, rimestrale anche per i modelli a cui Samsung dedica un aggiornamento mensile.
Nella lista degli smartphone che ancora beneficiano delle patch sicurezza mensili figurano anche i Glalaxy A5 e A8. I primi proprio a partire dal modello del 2016. Il che da un lato conferma la politica dei tre anni (i modelli 2015 non sono più supportati).