Durante l’anno scorso, è comparso un nuovo miliardario con una cadenza decisamente impressionante: uno ogni 17 ore.
Ce ne sono alcuni, come spiegato sul blog del casinò online di Betway, che si caratterizzano per avere patrimoni davvero incredibile: basti pensare al patrimonio di Jeff Bezos che, al confronto, supera nettamente il prodotto interno lordo di ben 136 nazioni.
Non ci sono dubbi che l’aumento dei miliardari sia sotto gli occhi di tutti, ma la ricerca che ha trovato spazio sul blog L’insider, mette in luce anche altri aspetti che, senza ombra di dubbio, sono parte integrante del bagaglio personale e culturale di questi “paperoni”.
In Cina il trend più evidente
È stata ribattezzata, giustamente, la nuova culla dei miliardari. Stiamo parlando della Cina. Non è un’affermazione casuale, dal momento che sui 493 nuovi miliardari registrati nel 2021, la bellezza di 242, quasi la metà, arrivano dalla Cina oppure da Hong Kong.
Si tratta di un trend che non si può più trattare in maniera superficiale. Se volete un altro indizio in tal senso, la conferma definitiva arriva da Pechino che, seppur di un soffio, ha tolto a New York il primato di città con il numero più elevato di miliardari. Detto questo, per quanto riguarda i numeri complessivi, dobbiamo mettere in evidenza come gli Stati Uniti siano ancora avanti, ma la differenza, rispetto al 2020, sta diventando sempre più risicata, al punto che ci si potrebbe attendere il sorpasso nel corso del prossimo anno.
Cosa hanno in comune i super miliardari
Una domanda viene da farsela: tutti questi ricconi, oltre al conto in banca che supera i nove zeri, condividono qualche altro aspetto?
Ebbene, uno degli studiosi più importanti in materia, un vero e proprio cacciatore di miliardari, così è stato ribattezzato Ricardo Geromel, ha messo in evidenza alcune caratteristiche degne di nota nel suo ultimo libro “Miliardari: cosa hanno in comune oltre i nove zeri prima della virgola?”.
Non è solo una questione di catalogare i miliardari in base all’età, piuttosto che dal Paese di provenienza, oppure dalla fortuna che hanno avuto nella vita o, ancora, dall’operare in un settore ben preciso.
Questo libro, infatti, si concentra su aspetti molto più particolari che sono stati ritrovati in queste persone che hanno patrimoni veramente fuori dal comune. Di cosa si tratta? Non solo il fatto di essere degli imprenditori, ma anche di fare della persistenza una delle proprie “armi” principali. Non solo, dal momento che Geromel ha notato in questi personaggi anche un alto tasso di propensione nell’apprendere dai propri errori e nel non ripeterli ovviamente.
Altro? Anche una sensibilità filantropica che è stata riscontrata nella maggior parte dei ricconi.
Quanto lavorano i miliardari ogni settimana?
Le leggende metropolitane parlano di una vita da nababbi, in totale relax una volta raggiunti patrimoni di un certo spessore. Eppure, stando a una ricerca che è stata portata avanti da parte di Forbes nel corso del 2014, le cose non stanno affatto in questo modo. Buona parte dei miliardari che riescono a raggiungere e superare quota 1 miliardo di dollari, va detto, si assume tutta una serie di rischi e arriva all’obiettivo solo mettendoci tanto lavoro e sacrifici.
Giusto per fare un esempio, il 60% dei miliardari è abituato a lavorare, secondo l’indagine di Forbes, almeno 60 ore a settimana. Come si può facilmente intuire, ci sono anche dei casi che sforano tale soglia, come il patron di Tesla, Elon Musk, che di ore a settimana ne lavora tra 80 e 100.