Decine di scuole da tutto il mondo e una missione alla ricerca di vita su Enceladus: Zero Robotics 2017 premia i talenti delle scuole di italiane!
Sfidarsi a colpi di trivella alla ricerca di microrganismi sulla superficie di Enceladus: non è la trama di un videogioco virale a tema scientifico, ma la delicata missione dei concorrenti che hanno preso parte all’edizione 2017 di Zero Robotics, la cui fase finale si è tenuta giovedì 11 gennaio 2018. Dove? Nientemeno che a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, mentre a terra assistevano studenti provenienti da gran parte del mondo e radunatisi al MIT di Boston, la University of Sidney e il Politenico di Torino. Proprio a Torino, nell’aula magna Giovanni Agnelli, si sono ritrovati 150 studenti, provenienti non solo dall’Italia, ma anche dalla Francia e dalla lontana Russia. Non sono universitari, hanno facce molto giovani; sono studenti delle superiori, in gran parte del quinto anno, ma anche di quarta e addirittura terza.
Il loro lavoro si è concluso ormai da un pezzo, è il momento della verità: su una parete dietro al palco è proiettata la finale live dalla ISS, dove i due astronauti Joseph Acaba e Aleksandr Misurkin conducono da arbitri i vari duelli, simulando una missione alla scoperta di tracce di vita sulla luna di Saturno. A scontrarsi sono gli SPHERES, piccoli satelliti grossolanamente sferici, sviluppati al MIT e protagonisti indiscussi di Zero Robotics. Si muovono in ogni direzione grazie a getti di gas pressurizzato (CO2) e possono ruotare su tre assi, rispondendo al codice attentamente scritto dalle squadre partecipanti. L’obiettivo di ogni team è guadagnare punti prelevando campioni di terreno e depositandoli alla base; le risorse sono limitate, il carburante è poco e la memoria del satellite può contenere solo un programma snello ed efficiente. Enceladus è poi un mondo misterioso e pericoloso: la superficie è irregolare, il rischio di un impattare sul suolo e danneggiare la sonda è alto; il sito della missione è inoltre caratterizzato da improvvisi e potenti getti di metano, che potrebbero colpire compromettendo la missione.
Le strategie utilizzate sono tante, ognuna coi suoi punti di forza e le sue debolezze; alla fine, però, ad aggiudicarsi la vittoria di questa finale di Zero Robotics è il team BeachPin1071, frutto dell’alleanza tra Beachbotics (squadra della Hilton Head Island High School, South Carolina, USA) e di ben due squadre italiane, la ENTERPRISE dell’ITIS Galilei di Livorno e la ZeroZeroPinin, dell’ITIS Pininfarina di Moncalieri (TO). La concorrenza è alta, ma alla fine le scuole italiane hanno onorato la competizione con delle ottime prestazioni, che mettono in buona luce le capacità e l’intraprendenza dei nostri giovani studenti. Nessun premio concreto per i vincitori, ma la soddisfazione del vedere i risultati di mesi di intenso lavoro e la crescita personale incomparabile con le tradizionali lezioni in aula ha senz’altro appagato questi ragazzi brillanti.
Riccardo Gemma