Televisione

Questo nostro amore 80, Dario Aita a Gogo Magazine: “I ragazzi della mia età guardano la tv, che sorpresa!”

Gogo Magazine ha intervistato Dario Aita, l’attore che in Questo nostro amore 80, in onda a partire da domenica 1 aprile in prima serata su Rai1 (dal 3 aprile appuntamento ogni martedì), interpreta Bernardo Strano. Nella nuova stagione della serie tv lo ritroviamo insieme a Benedetta Ferraris (Aurora Ruffini – qui l’intervista)

Quanto sei cambiato in questi 7 anni tra la prima e la terza stagione della serie?

Sono cambiato moltissimo; fortunatamente le stagioni erano ambientate in anni diverse e aderivano più o meno al reale passaggio del tempo. I cambiamenti di Dario sono diventati quelli di Bernardo, inevitabilmente. Per esempio, molto banalmente, fisicamente: io mi sento sempre un giovinastro, ma gli anni passano. Nello sguardo tra i 20 e i 30 anni qualcosa cambia. In Bernardo questo è molto evidente. Bernardo ha visto tante cose: ha lavorato a Torino, ha vissuto in Germania nelle industrie tedesche, è tornato, ha avuto tormenti amorosi. I suoi occhi sono pieni di una memoria forte, piena di sensazioni destabilizzanti. Per interpretarlo al meglio ho provato a recuperare le mie di sensazioni destabilizzanti.

Che Italia racconta Questo nostro amore 80?

La serie ha sempre raccontato la società attraverso i personaggi che la vivono, attraverso dei microcosmi. Gli anni ’70 sono stati anni bui, durissimo, anni di piombo, pieni di violenza, anni in cui l’individuo ha cercato di affermare se stesso all’interno di ideologie di gruppo e nella collettività, ma ha fallito; così negli anni ’80 la gente ha cercato di affermarsi in modo diverso. Questo nostro amore 80 racconta proprio questa ricerca, racconta il tentativo di dare una risposta alla domanda ‘come posso trovare me stesso?’; Bernardo vuole affermare se stesso in una piccola bolla privata, stando in campagna, lasciando fuori il mondo crudele conosciuto, creando una famiglia e ricongiungendosi con la natura. Benedetta, invece, vuole farlo nel modo opposto, tuffandosi nel mondo, andando a braccia aperte petto in fuori contro le incertezze del mondo perché convinta che siano le incertezze a regalarle la risposta.

A casa hai la televisione?

Sì (ride, Ndr). Non sto mentendo, ho la televisione, ma… non si vedono i canali!

Problemi di antenna?

Scherzo. E comunque la Rai la vedo (ride, Ndr).

La tua generazione non è patita di televisione. Confermi?

Confermo. Per questioni di tempo usufruisco dei prodotti tv sul web, per esempio quelli Rai li guardo molto più su Rai Play che in diretta. La mia generazione ormai è completamente informatica, guarda il web più che la diretta. Ma ho ricevuto tanti messaggi e ho riscontrato che c’è una fascia di età che va dai 16 ai 30 anni che guarda moltissimo la tv. E mi sorprende.

Bensy

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Bensy

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