Lo studio di sviluppo svedese ha fatto luce sul suo prossimo progetto, Amnesia: Rebirth, sequel diretto del loro Amnesia: The Dark Descent.
Dopo aver inondato la rete di indizi nel corso degli ultimi giorni, facendo allusioni in merito al reveal del loro prossimo lavoro, finalmente i ragazzi di Frictional Games hanno scoperto le proprie carte, rivelando la prossima pubblicazione di Amnesia: Rebirth. Il gioco si andrà a collocare come sequel diretto del loro acclamato successo, Amnesia: The Dark Descent, e l’uscita è programmata per la fine dell’anno in corso. Ambientato nel medesimo universo del brand, ma con il setting che si sposterà dalla cupa Europa alla ben più assolata (almeno nelle premesse) Algeria. L’annuncio, come di consueto, è stato accompagnato dal relativo trailer, che vi proponiamo subito sotto.
Protagonista di Amnesia: Rebirth sarà Tasi Trianon, un giovane che, stando al filmato, sembrerebbe essere in fuga da una non meglio precisata entità che si nutre del terrore altrui. Come è tradizione del modus operandi del team, la minaccia sembrerebbe essere soltanto accennata, senza che questa si palesi direttamente, così da accrescere la sensazione di disagio ed angoscia. Dal trailer, inoltre, possiamo supporre che Tasi si ritroverà ad esplorare alcune sinistre rovine, all’interno delle quali finirà per imbattersi in un antico artefatto.
Data l’ambientazione, è lecito aspettarsi che quanto narrato in Amnesia: Rebirth possa essere in qualche modo correlato agli eventi antecedenti al precedente titolo, ambientati proprio nel deserto algerino, e dai quali prese il via l’epopea di Daniel (il vecchio protagonista). Al momento l’uscita del gioco, come scritto in precedenza, è prevista indicativamente verso la fine dell’anno in corso, con PlayStation 4 e PC (via Steam) come piattaforme confermate, ma non è certo da escludere che il lavoro firmato Frictional Games possa debuttare anche su altre macchine da gioco. Ovviamente, per tutte le informazioni del caso, vi invitiamo a rimanere sintonizzati sulle pagine di Gogo Magazine.