La conferenza PlayStation doveva essere la svolta di questo E3 2018, ma si è rivelata una delusione, non per quanto riguarda i giochi, ma proprio per il ritmo e l’organizzazione.
Quando si organizza una conferenza si deve essere sicuri che tutto sia al suo posto, che ogni minimo elemento sia organizzato alla perfezione. Non bastano i giochi e gli annunci a fare una bella conferenza, ma serve anche una buona regia e, soprattutto, una buona organizzazione. Andiamo a vedere cosa è andato storto con la conferenza PlayStation.
Gli annunci della conferenza PlayStation
La conferenza si è aperta con uno dei giochi più attesi, The Last Of Us 2. Il nuovo titolo di Naughty Dog tecnicamente sembra un miracolo, con delle espressioni facciali da pelle d’oca. Mostrato per la prima volta il gameplay che, per quanto possa essere fluido e spettacolare, deve essere per forza scriptato. “Deve essere” perché altrimenti l’industria videoludica imploderebbe, creando un whormehole spazio-temporale in modo da accorciare il divario con il titolo PlayStation. Scherzi a parte, se il gioco si rivelasse veramente così interattivo e fluido e permettesse tutte queste scelte, sarebbe probabilmente il miglior gioco di sempre a livello tecnico.
Una piccola sezione è stata dedicata all’arrivo delle mappe multiplayer iconiche della saga di Black Ops in Call Of Duty Black Ops 3 e 4. Inoltre, il terzo capitolo sarà gratuito con il PlayStation Plus per un tempo limitato.
Poi è stato il momento di un’altra gigantesca esclusiva PlayStation, Ghost Of Tsushima, titolo presentato durante il PlayStation Experience, ma del quale si sapeva ben poco. In conferenza si è mostrato con un lungo gameplay. E anche qui, niente da dire. Se rimarrà invariato, potrebbe essere il gioco con la migliore fotografia e gestione delle luci mai uscito. Sembra ridondante, ma vi sfidiamo a guardare il gameplay e a non rimanere impressionati.
Totalmente a sorpresa è stato presentato il nuovo titolo di Remedy e 505 Games, Control. A guardarlo non si può non fare un paragone con Quantum Break, altro titolo Remedy, però esclusiva Microsoft. I due giochi condividono troppi elementi in comune per non essere collegati in alcun modo.
Inizialmente non si capiva bene cosa fosse. Una visione in soggettiva che vagava tra gli scaffali di una presunta cucina. Poi, un cambio di visuale e una scena iconica. Infine, una figura in controluce. Si scopre essere Leon. A quel punto la sala è esplosa in ovazioni e grida. Il tanto richiesto remake di Resident Evil 2 è finalmente realtà.
Tra un annuncio e l’altro ha trovato anche posto Trover Saves The Universe, nuovo titolo del creatore della discussa e apprezzata serie d’animazione Rick e Morty.
Anche Kingdom Hearts 3 ha trovato un piccolo spazio, annunciando l’arrivo del mondo a tema Pirati dei Caraibi. Con questa ulteriore apparizione, il titolo si aggiudica il premio di Titolo Più Mostrato dell’E3 2018, dato che è apparso in tre conferenze diverse: Microsoft, Square Enix e PlayStation. Inoltre, si meriterebbe anche il premio per Titolo Più Paravento, in quanto il trailer è sempre lo stesso. Sono stati aggiunti elementi ogni volta che ha fatto un’apparizione.
È arrivato il momento anche per Death Stranding di mostrarsi. Inizialmente sembrava il solito trailer alla Kojima, ma poi si è scoperto essere una sorta di gameplay trailer. Per il momento si è visto molto poco. Potrebbe benissimo essere il walking simulator di Kojima. Tuttavia, sono state presentate le prime due attrici che hanno preso parte al progetto, ovvero Léa Seydoux (Spectre, La vita di Adele) e Lindsey Wagner (I falchi della notte). Le ambientazioni ricordano molto l’Islanda e sembrano, in alcuni frangenti, veramente sbalorditive.
Annunciato anche Nioh 2, in uscita nel 2019, ma del quale si sa molto poco.
Infine, è stato il turno di Spider-Man, con un trailer di gameplay non proprio esaltante, ma che mostra tutti i nemici che incontreremo, tra cui Rhino, Electro, il già apparso Uomo Negativo, Avvoltoio e Scorpione. Sinceramente è stato molto più esaltante il gameplay giocato dal vivo durante il post-conferenza.
Perché è la peggiore conferenza dell’E3 2018?
Dai giochi appena citati potrebbe sembrare una conferenza veramente memorabile, con titoli avanti anni luce a qualunque altra proprietà intellettuale. Ma non è così per un semplice e banale motivo: l’organizzazione. Sony aveva già annunciato una conferenza diversa dalle altre, ma non ci aspettavamo di certo il licenziamento in tronco della regia e la sua sostituzione con gente presa casualmente dal Sunset Boulevard.
Già dall’inizio della conferenza si capiva che qualcosa non andava. La location era insolita, ma serviva per ricollegare il tutto con il trailer di The Last Of Us 2, il che non è un problema. Ciò che suonava strano era l’audio e anche la qualità delle riprese, abbastanza fuori fuoco e con una gestione delle luci raccapricciante.
Dopodiché sono passati ad un panel esterno, dove hanno iniziato a congratularsi riguardo i grandissimi giochi che hanno fatto uscire negli ultimi anni.
Poi sono tornati all’interno, ma questa volta in un’altra sala, più grande e decisamente più consona ad una conferenza. Qui hanno mostrato giochi senza sosta e con diversi problemi di regia.
Poi, dopo il gameplay di Spider-Man, il nulla. La conferenza si è conclusa senza nessun preavviso, senza nessun saluto, senza niente. Tanto che veniva da pensare che lo show post-conferenza fosse ancora parte della conferenza stessa, dato che presentava le stesse persone nello stesso panel all’aperto di prima.
Veramente, crediamo non sia mai stata “organizzata” una conferenza più confusionaria di questa. Inoltre, di tutti i titoli che abbiamo visto, solo Spider-Man ha una data di lancio precisa. Degli altri non si è avuta neanche una finestra di lancio, sia per i giochi che per il giocatore, che dopo una conferenza del genere si sarebbe voluto buttare volentieri.
Aspettiamo di vedere Nintendo, nella speranza che concluda le conferenze dell’E3 2018 in modo degno.
Se vi siete persi alcune conferenze, qui potete trovare il nostro coverage completo.
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