Una volta calato il sipario su Art, Rosetta, Pulce e tutti gli altri personaggi di questo personalissimo sogno, giungerà per forza di cose il momento di approcciarsi all’editor di Dreams, il vero cuore pulsante dell’intera esperienza. Ad un primo impatto potrebbe risultare alquanto spiazzante il novero di possibilità che si dipaneranno sotto i nostri occhi in modalità creativa, ma i ragazzi di Media Molecule sapranno accompagnarci passo dopo passo, prendendoci metaforicamente per mano grazie ad un puntuale ed esaustivo set di tutorial. Da questo punto di vista il processo di apprendimento è quanto mai graduale, e si svilupperà attraverso un insieme di lezioni interattive, ovviamente dalla complessità crescente, che ci permetteranno di apprendere poco alla volta, ed in modo attivo e concreto, tutti i segreti dei vari strumenti che saranno messi a nostra disposizione. Saranno sufficienti pochissimi minuti per accorgersi del grandissimo lavoro che il team ha svolto in fatto di accessibilità, visto il modo estremamente intuitivo e semplice con cui è possibile realizzare, con pochi e semplici comandi, ogni singolo passaggio. Il tutto, inoltre, è impreziosito da un livello di scalabilità eccellente, capace di adattarsi all’estro e alla pazienza di ogni utente: nulla ci vieterà di realizzare basilari animazioni, semplicemente registrando in tempo reale gli spostamenti dei vari elementi sulla scena, che imprimeremo agli oggetti manipolandoli tramite il pad. Ovviamente, a meno di non essere degli infallibili chirurghi virtuali, le movenze risulteranno gioco forza poco precise e fluide, benché funzionanti, ma nulla ci impedirà di smussarne le incertezze, semplicemente accedendo ad un set di regolazioni ed opzioni più avanzato. Oltre alla nostra fantasia, l’unico limite a ciò che potremo realizzare con Dreams sarà costituito dalla nostra pazienza. Ed il bello di tutto ciò è che un simile ragionamento potrà essere applicato ad ogni aspetto dell’editor, sia esso musicale, pittorico o architettonico. L’unico scoglio potrebbe essere rappresentato dalla gestione delle interazioni logiche che gestiranno il comportamento degli oggetti, nonché gli script di interattività, ma anche in questo caso le guide disponibili in-game sapranno fornire un valido aiuto.
Potrebbe capitare, però, di trovarsi in difficoltà nella realizzazione di un qualsiasi elemento, magari proprio quello che sarebbe in grado di dare la svolta al nostro Sogno (così sono chiamate le creazioni utente): bene, qualora dovesse verificarsi proprio una simile evenienza, ecco che le potenzialità del Sogniverso, lo sconfinato hub social presente in Dreams, giungeranno in vostro soccorso. Media Molecule, difatti, oltre che sul concetto di creatività ha voluto spingere molto forte anche in direzione della condivisione, quindi ogni asset presente nei Sogni caricati dai giocatori potrà essere liberamente utilizzato da qualsiasi utente, quasi come se tutta la community facesse parte di uno sconfinato studio di sviluppo virtuale, dando così vita ad un fitto intreccio di collaborazioni. Sarà, inoltre, possibile modificare anche gli stessi Sogni, remixandoli, magari per aggiungere livelli extra, oppure smussare qualche incertezza realizzativa. Ovviamente il Sogniverso saprà accogliere a braccia aperte anche i più “pigri”, coloro che desidereranno più semplicemente godersi l’estro creativo altrui, magari lasciando anche un commento di apprezzamento, oppure una piccola critica costruttiva. Insomma, in Dreams c’è posto davvero per tutti!
Ed in questa definizione inclusiva devono essere considerati anche i più disparati generi videoludici, visto che sin da adesso, a pochi giorni dalla fine del periodo in early access, il lavoro Media Molecule può già vantare una sconfinata libreria di creazioni, capaci di proporre le esperienze più variegate. Durante i giorni di test, difatti, mi sono imbattuto in puzzle game, racing, survival horror, ma anche mostre d’arte virtuali o videoclip, segno evidente di come il potenziale espressivo del tool sia praticamente sconfinato. Gioco forza il successo a lungo termine di Dreams risiederà nell’impegno che la community saprà riversare al suo interno, ma già adesso, visti i risultati ottenuti, possiamo essere più che ottimisti. Ed un simile sentimento non può che essere corroborato dalle parole di Media Molecule stessa, che ha garantito un supporto costante e corposo, grazie al rilascio di update gratuiti che si prospettano assai succosi (non vedo l’ora di testare il supporto al PSVR!).
Sogno o son desto?
Dreams si è fatto aspettare davvero a lungo, ma alla fine è innegabile come i creatori di Little Big Planet abbiano infine realizzato il loro personale capolavoro, la summa di tutte le velleità creative che l’universo di Sackboy aveva scalfito soltanto superficialmente. L’editor che i ragazzi di Guildford ci hanno consegnato, difatti, è un inno alla creatività a 360°, capace di dare letteralmente vita alle fantasie di ciascuno di noi. Ad una profondità realizzativa eccellente, difatti, si accompagna un’accessibilità di utilizzo a tratti disarmante, visto il modo immediate e naturale con il quale riesce ad assecondare le capacità di ciascun utente. Ovviamente si tratta di una produzione trasversale, non certo adatta a tutti i palati, ma non per questo è possibile non premiarne il dirompente coraggio, fermo restando che anche i più “passivi” difficilmente non riusciranno a trovare un Sogno altrui capace di fargli battere il cuore.
Recensione di Dreams
9.0Reviewer
0Users(0 voti)
Pro
Editor potente ma accessibile
Potenzialmente infinito
Il sistema di collaborazione online è molto interessante
Contro
Non adatto a tutti
Realizzare Sogni complessi richiede tempo e pazienza
Conclusioni
Con Dreams i ragazzi di Media Molecule hanno voluto mettere nelle mani degli utenti un versatile strumento, in grado di trasformare chiunque in sviluppatore. Un tool estremamente intuitivo da approcciare, ma anche molto potente per coloro che vorranno scavare sotto la sua superficie, a cui si accompagna un universo condiviso capace di trasformare la community in uno sconfinato team virtuale. Un titolo coraggioso, per certi versi sperimentale e proprio per questo non adatto a tutti, ma capace di regalare, a chiunque vorrà avvicinarlo, un'esperienza davvero unica e particolare.
Gamer cresciuto all'ombra del tubo catodico, sia in casa che in sala giochi, amante del Giappone in ogni sua forma, traduttore freelance e aspirante musicista non ancora pronto ad appendere lo strumento al chiodo. Dopo quasi un decennio trascorso a scrivere di videogiochi da semplice blogger, sono pronto ad intraprendere una nuova avventura editoriale.