Poco prima dell’uscita della nuova espansione di Hearthstone Ceneri delle Terre Emerse, gli sviluppatori apportano molti cambiamenti allo stato del gioco con l’arrivo del nuovo Anno della Fenice.
Come consuetudine da un po’ di tempo, il team di Hearthstone prende l’inizio della nuova stagione per apportare significativi cambiamenti alla struttura del gioco. L’attenzione degli sviluppatori si concentra soprattutto su due aspetti già toccati spesso nel passato ma evidentemente ancora imperfetti: il ranking della modalità Classificata e l’apertura di una busta di carte.
Non mancano certo aggiornamenti nella rosa di carte selezionabili, con una modifica sostanziale alla classe del Prete: sei carte dei set Base e Classico diventano Vecchie Glorie, rimpiazzate da altrettante nuove possibilità. La falce degli sviluppatori tocca molte altre carte di questa classe, per adeguarle al nuovo “power level”. Anche alcune delle più utilizzate carte neutrali del set Classico lasciano il formato Standard, per far spazio presumibilmente a nuove meccaniche presenti nella nuova espansione Ceneri delle Terre Esterne.
Ricordiamo che anche le altre modalità di gioco in Hearthstone saranno soggette a cambiamenti. Mentre per l’Arena si dovrà probabilmente attendere l’uscita della nuova espansione, Battlegrounds ha già visto numerose modifiche prima ancora della discesa in campo di Illidan Grantempesta.
Ma non perdiamoci in chiacchere e andiamo a vedere nel dettaglio quali novità ci riserva l’Anno della Fenice!
La grande novità per la modalità competitiva principale di Hearthstone è l’abbandono dello storico sistema di gradi in vigore fin dalla sua uscita. La scalata dal livello 25 fino a diventare Legend viene sostituita da un sistema a “tier” molto simile a quello di tanti altri giochi, e probabilmente più intuitivo per i nuovi giocatori.
Queste nuove leghe sono sei: Bronze, Silver, Gold, Platinum, Diamond, e per finire Legend. Ognuno di questi (a parte il Legend) è ulteriormente diviso in 10 “sottolivelli”, di tre stelle ciascuno. Come prima, per ogni vittoria si ottiene una stella mentre ogni sconfitta vedrà invece la perdita di una di queste. Al grado 10 (il minore) e 5 di ogni lega c’è uno sbarramento, sotto cui è impossibile andare anche se si perdono altre partite.
Anche il bonus vittorie, per cui precedentemente si guadagnava una stella in più se si vincevano tre o più partite di fila, viene modificato. Adesso a inizio scalata si ottiene un Bonus Stelle, basato sulle prestazioni della stagione precedente. Questo bonus verrà applicato a ogni vittoria. Ogni volta che si raggiunge una certa soglia di vittorie, questo bonus si riduce di 1.
Lo stravolgimento della modalità competitiva viene accompagnato da un cambiamento totale anche per il sistema di ricompense. Invece del classico forziere con cinque carte, verranno aggiunti pacchetti e/o carte (Rare o migliori) al bonus finale ogni volta che si raggiunge una soglia predefinita. Sembrerebbe ascoltata una delle lamentele spesso rivolte a Hearthstone, quella del poco valore ottenuto nel tentativo di arrivare al grado Legend. Compare inoltre il bonus Prime Imprese, sbloccabile solo se si raggiunge per la prima volta un determinato livello. La tabella completa delle ricompense è questa:
Quando si apre una busta su Hearthstone e si trova una Leggendaria c’è la garanzia di ottenere una carta che ancora non è presente nella nostra collezione. Questo meccanismo viene ampliato a tutte le rarità con l’inizio dell’Anno della Fenice, fino a che non si possiede due copie di ogni carta della collezione (una sola copia invece per le Leggendarie).
Attenzione perché nel computo vanno anche le carte disincantate. L’esempio classico all’apertura del preordine di una nuova espansione è ottenere dieci o più copie della stessa Comune. Se dopo aver “sbustato” la seconda copia di una carta non voluta queste si disincantano, comunque non ne troveremo più fino ad aver completato la collezione di tutte le altre comuni. Un cambiamento fortemente richiesto dalla community e finalmente inserito.
Come detto precedentemente, gli sviluppatori di Hearthstone hanno deciso di stravolgere l’archetipo del Prete mandando ben sei carte dei set Base e Classico nelle Vecchie Glorie rimpiazzandole con sei nuove di pacca. Tutto questo in nome di quella “identità di classe” che già aveva colpito Detonazione Mentale un po’ di tempo fa. Andiamo a vedere quali carte vengono eliminate dal formato Standard e con cosa vengono sostituite.
Scompaiono quindi dal formato standard molte delle carte utilizzate da tutti i mazzi del Prete. La perdita di Chierica della Contea priva la classe di un motore efficente per pescare carte (così come il cambiamento a Parola del Potere: Scudo), mentre viene spezzata la combo tra Fuoco Interiore o Sottosopra insieme a Spirito Divino, con quest’ultima mandata nelle Vecchie Glorie. Triste dipartita anche per Profeta Velen, che per quanto non fosse basilare in molte strategie era spesso aggiunto in mazzi che giocano bene match lunghi.
Graditi invece alcuni “buff”. Esplosione Sacra, Furto del Pensiero e Follia d’Ombra ottengono una riduzione del costo di 1, così da avvicinarle al “power level” di molte carte del formato. Per quanto riguarda invece le nuove carte, ci vorrà tempo e partite per valutarne l’impatto. Siamo pronti a scommettere sull’utilità di Parola d’Ombra: Rovina visto che una rimozione di massa non fa mai male, mentre Natalie Seline assomiglia molto a Vol’Jin: bisognerà capire se il “meta” le farà trovare spazio.
Infine andiamo a vedere le carte, sempre del set Base e Classico, che verrano “ruotate” fuori dalla modalità Standard.
La scelta è caduta su dei servitori utilizzati in quasi tutti i mazzi, come Acolito del Dolore, o solitamente utilizzate nel “meta” per contrastare le strategie dominanti, come nel caso dello Spezzamagie o di Tecnocontrollore. Diciamo addio con una lacrimuccia anche a Leeroy Jenkins, una delle prime carte a imperversare sulla nostra board per chiudere una partita in grande stile che hanno reso riconoscibile Hearthstone.
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