La recensione di Fifa 21
Puntuale come un orologio svizzero, EA Sport ha rilasciato, nonostante il Covid-19 a stravolgere i piani del calcio mondiale, il nuovo capitolo della serie videoludica dedicata al calcio giocato (sui campi virtuali). Stiamo parlando di Fifa 21, capitolo che farà da apripista al calcio virtuale sulle nuove generazioni di console: la Playstation 5 e l’Xbox Series X. La recensione di Fifa 21.
Una scelta ponderata
Al contrario del suo rivale, EA Sport ha deciso di rilasciare (come accade normalmente ogni anno) il suo nuovo capitolo sia in versione “digitale” che fisica, offrendo agli utenti del videogioco la possibilità di poter scaricare una copia anche una volta effettuata la transizione alle console “netx-gen”. Scelta di cui non si è avvalsa la rivale giapponese Konami, che ha scelto di pubblicare Pro Evolution Soccer 2021 solamente in versione digitale, ad un costo più contenuto. Se per portarsi a casa il nuovo videogioco targato Konami serviranno “solamente” 39,98 €, per quello targato EA Sport, ce ne vorranno 59,99€. Su questo piano, al netto delle novità introdotte da entrambi i capitoli, è impossibile non spezzare una lancia in favore del titolo giapponese.
Cambiare senza stravolgere
Che quello di Fifa 21 sarebbe stato un anno di transizione, era cosa ben risaputa. Ma non per questo il nuovo videogioco della serie sportiva più famosa al mondo, non dovrebbe avere nulla di nuovo da offrire. Pur mantenendo un comparto grafico pressochè identico al suo predecessore, il nuovo capitolo presenta delle interessanti novità, capaci di rinnovare un gameplay che da anni ha ormai raggiunto solide basi, ma senza introdurre drastici cambiamenti. Tra le maggiori novità troviamo la possibilità di comandare un giocatore non in possesso del pallone, in modo da creare in maniera manuale degli inserimenti offensivi. Chi ha esperienza con la serie di Fifa sa benissimo che la cosa è sicuramente molto più facile a dirsi che a farsi; la nuova soluzione offensiva (praticabile solo in fase di possesso palla) richiede infatti moltissima pratica, prima di poter essere usata a proprio vantaggio.
Se dai menù di gioco, semplificati e resi molto più accattivanti grazie a un ottimo restyling grafico, Fifa 21 può far presagire importanti cambiamenti, una volta fischiato il calcio d’inizio, la sensazione che prevale è quella di trovarsi di fronte a un Fifa 20 2.0: è stata migliorata in maniera quasi impercettibile – se non per i giocatori più esperti – la fase di possesso palla; sono stati migliorati i colpi di testa, che ora, al contrario dello scorso anno, spesso porteranno al goal, e per finire, è stata anche rivoluzionata la gestione delle cosidette “skills” e del dribbling. In Fifa 21 sarà ancora più facile imbattersi in avversari capaci di mandare i vostri difensori a vuoto con un paio di finte, visto che con un giocatore abbastanza abile tecnicamente, si potranno eseguire anche tre “skills” consecutive. Cosa che nell’edizione precedente era impossibile.
Il dribbling agile
Ma la rivoluzione principale in fatto di finte e numeri da giocolieri del pallone, riguarda il nuovo “dribbling agile”, utilizzabile con i tasti R1/RB e la levetta destra del pad. Con questo nuovo sistema il calciatore sposterà la palla con colpi rapidi e precisi. Ma attenzione, perchè solo quelli con elevati attributi di dribbling, agilità, riflessi e controllo di palla, riusciranno a tenere il pallone incollato ai piedi. La sensazione generale, dopo un paio di partite, è di trovarsi davanti a un gioco di calcio che rispetto alla precedente edizione è cambiato davvero poco, ma allo stesso tempo è diventato più fluido, “leggero”. La base non è stata assolutamente stravolta, e se chi si aspettava un totale rinnovamento rimarrà sicuramente deluso, quelli che con il precedente capitolo si era trovato a proprio agio non saranno altro che contenti.
L’effetto ping-pong e la personalizzazione più totale
Prima di aprire questo paragrafo, bisognerebbe fare una premessa. Fifa Ultimate Team, la modalità più giocata e famosa dell’intero parco a disposizione di Electronics Arts, ha sempre subito variamenti importanti nel proprio gameplay con una moltitudine di patch correttive. Ogni anno, da almeno quattro anni a questa parte, si comincia con un gameplay velocissimo, per poi passare a qualcosa di più ragionato. Al momento però, giocando all’incirca venti match di “Division Rivals”, la sensazione che prevale con il pad alla mano, è quella del solito effetto “ping-pong”. Spesso infatti, è capitato di terminare la prima frazione di gioco con risultati tennistici, come 4-4 o addirittura 5-5. La situazione verrà risolta nei prossimi mesi, ma l’esperienza di gioco può risultare a volte davvero frustrante.
Passando oltre a questo difetto però, è impossibile non notare come gli sviluppatori abbiano dedicato gran parte delle loro attenzioni a questa modalità. Dai menù praticamente ridisegnati da zero, diventati ora più accattivanti graficamente, e fluidi nella consultazione, fino all’introduzione della possibilità di personalizzare in ogni minimo dettaglio lo stadio della propria squadra di “figurine”. In questa edizione infatti, si potrà andare a modificare ogni singolo dettaglio del vostro stadio. A partire dai cori dei tifosi, passando per il colore delle linee di campo, fino al colore delle porte.
La personalizzazione
La parola d’ordine è personalizzazione. Da segnalare anche l’introduzione di una nuova categoria di sfide, che adranno a fornire al giocatore ulteriori ricompense, come crediti e pacchetti di figurine digitali. Su questo fronte, ovvero quello del cosidetto “spacchettamento”, gli sviluppatori si sono spinti oltre. Rendendo la realizazzione delle sfide “creazione rosa” ancora più semplici e intuitive. Da segnalare anche la rimozione della forma fisica dei calciatori, che ora scenderanno in campo sempre pronti a dare il massimo.
Un’altra novità della modalità è rappresentata dall’introduzione della possibilità di disputare partite co-op insieme ad un amico. Se nella precedente edizione ciò era possibile solamente nelle partite amichevoli, quest’anno si potranno disputare partite di “Squad Battles” e “Division Rivals” insieme a un amico, anche a distanza. Da segnalare però, qualche problema di netcode che sta affliggendo i server del gioco. Un problema storico della serie, ma che mai è stato risolto in maniera definitiva.
Una modalità carriera in terapia intensiva
Se “Ultimate Team” gode – e godrà per molto tempo – delle attenzioni degli sviluppatori, la modalità carriera sta diventando, anno dopo anno, sempre meno importante. A testimonianza di questa tendenza, c’è la scelta, da parte di EA, di “lasciare” ai rivali di Konami, alcune licenze importanti. In Fifa 21 infatti, non sarà presente il campionato di Serie B, mentre nella Serie A, Spezia, Roma e Juventus non avranno kit e stemmi ufficiali. Se quello delle squadre è un problema puramente grafico, la mancanza della Serie B va a impattare in maniera significativa sulla modalità carriera, visto che in Serie A non saranno più previste le retrocessioni. Pur disputando dieci stagioni in pratica, si giocherà sempre contro le stesse squadre.
Qualche miglioramento nella parte più simulativa della modalità è stata introdotta. La gestione simulativa dei match ricorda ora quella di un Football Manager qualsiasi, con ovviamente tutte le differenze del caso. Sulla prestazione dei giocatori influiranno morale, condizione fisica, e un nuovo fattore, la lucidità. Si potrà anche andare a personalizzare la scheda di allenamento per ogni giocatore, stabilendo il giorno di riposo, quello di recupero e quello di allenamento. Sono stati ritoccati – finalmente, direbbe qualcuno – anche i trasferimenti, che ora, come nella realtà, consentiranno di scegliere più opzioni. Sono stati infatti aggiunti il prestito con diritto di riscatto e il prestito con obbligo di riscatto. Nel complesso si tratta di tutte aggiunte interessanti. Ma almeno per i fan del massimo campionato italiano, l’assenza della Serie B è un danno che taglia le gambe all’intera modalità. E soprattutto all’esperienza che ha da offrire nel complesso.
Calcio di strada (Volta)
A completare l’offerta del videogioco calcistico targato EA Sport, c’è la modalità “Volta Football”, una vera e propria rivisitazione del vecchio e caro Fifa Street. Premesso che “Volta” andrebbe giudicata come un piccolo arricchimento della portata principale (ovvero “Ultimate Team”), la modalità, rispetto alla passata edizione, non presenta sostanziose novità. Non si tratta di un vero e proprio dramma, ma considerando le numerose potenzialità a disposizione, si tratta davvero di un peccato.