A pochi giorni dal rilascio del remake di MediEvil, siamo qui per darvi le nostre impressioni su questa nuova versione del titolo.
Dopo più di vent’anni, Sir Daniel Fortesque è pronto a tornare nuovamente in vita per affrontare il potente e malvagio stregone Zarok. Other Ocean si è infatti fatta carico di questa piccola perla degli anni ’90 con l’obiettivo di riproporla sotto una nuova veste grafica ai giocatori del nuovo millennio.
Negli ultimi anni i remake storici sono stati numerosi, abbiamo difatti visto il ritorno di Crash Bandicoot e del draghetto viola Spyro, per non parlare di Shadow of the Colossus. Per questo motivo il team dietro a MediEvil ha avuto l’arduo compito di cercare di proporre un prodotto al pari dei suoi predecessori. Scopriamo se i ragazzi di Other Ocean sono riusciti in questa impresa.
Un eroe senza macchia… e senza un occhio
In un’epoca ormai lontana, durante il regno di Re Pellegrino, la terra di Gallowmere ha dovuto affrontare una terribile minaccia: il potente Zarok. Questo stregone infatti, insieme ai suoi demoni decise di attaccare il re, ma venne fermato dall’esercito guidato dal campione di Pellegrino: Sir Daniel Fortesque. Questo grande e impavido guerriero, a costo di sacrificare la propria vita, si gettò alla carica contro il temibile mago e portò l’esercito del re alla vittoria.
A distanza di cento anni però, Zarok fa il suo ritorno per vendicarsi sul regno di Gallowmere e sui suoi cittadini, che negli anni lo hanno deriso e ripudiato. Il mago decide quindi di risvegliare i morti e di rendere i cittadini del regno suoi diabolici schiavi. Utilizzando questo potente incantesimo, Zarok compie però un terribile errore e risveglia anche il campione del re.
Sir Daniel è stato riportato alla vita e può nuovamente dimostrare il suo valore… C’è però un “ma”. Veniamo a scoprire infatti che il tanto acclamato campione non ha partecipato alla grande battaglia se non per alcuni minuti, dopo i quali è stato trafitto in un occhio da una freccia, cadendo al suolo esanime.
Il titolo quindi ci vedrà vestire i panni di un eroe tutt’altro che valoroso, che cercherà di sfruttare questa seconda possibilità per sconfiggere veramente (e definitivamente) il potente stregone.
MediEvil: una nuova veste per un gameplay datato
La storia di MediEvil è ovviamente rimasta invariata. In questo remake infatti, il team di Other Ocean si è limitato a dare una nuova veste grafica al titolo, mantenendo quasi del tutto inalterato anche il gameplay.
I livelli di gioco sono rimasti gli stessi, ma nella sezione finale del titolo sono state fatte alcune piccole aggiunte che non vanno assolutamente a cozzare con la storia principale, ma anzi sono state inserite in maniera azzeccata, andando a rendere leggermente più lungo il gioco di Cambridge Studio.
Nei vari livelli abbiamo modo di sbloccare i Calici che ci permettono di accedere alla Sala degli Eroi all’interno della quale riceveremo in premio armi più potenti. Questo lato, già presente nel gioco originale, rende necessario un po’ di backtracking da parte dei giocatori in quanto portare a termine il titolo senza nessuna delle armi della Sala degli Eroi è una sfida ardua.
Per quanto riguarda il vero e proprio gameplay, MediEvil si presenta nuovamente come un hack ’n’ slash impegnativo e piuttosto punitivo. Alla nostra morte difatti, dovremo ricominciare da capo l’intero livello. C’è da dire comunque, che la difficoltà del gioco è data anche da una realizzazione poco precisa dell’impatto dei danni. Molto spesso è stato veramente complesso comprendere se i nostri colpi fossero andati a segno o meno e i danni procuratici dai nemici erano tutt’altro che marginali. Mentre tiravamo fendenti con le nostre armi, non di rado le lame sembravano trafiggere l’aria e capire se avessimo realmente inferto un colpo al nostro avversario non è stato un compito facile.
Other Ocean ha cercato di rendere più piacevole un gameplay degli anni ’90, modificando di poco la gestione della telecamera e aggiungendo la possibilità di entrare in una sorta di modalità a metà tra la terza e la prima persona. Il problema però è che la mira continua ad essere imprecisa e in spazi molto stretti può capitare che la telecamera diventi fissa per una sezione di gioco, rendendo molto complesso il combattimento e l’orientamento dei giocatori.
Se quindi il team ha effettivamente apportato alcune modifiche al gameplay di questo titolo storico, queste non sono bastate a renderlo un gioco completamente apprezzabile ai giorni nostri. Sicuramente i vecchi fan delle avventure di Sir Daniel Fortesque verseranno qualche lacrima nel rivivere alcuni dei momenti più divertenti di MediEvil, ma crediamo che i nuovi giocatori potrebbero non trovare questo gameplay, un po’ datato, abbastanza divertente da valere l’acquisto.
Durante la nostra partita siamo inoltre incorsi in alcuni cali di frame e in qualche bug di sorta. Per esempio, ci è capitato più volte di non poter leggere uno dei libri che accompagnano le avventure di Sir Daniel, poiché una volta premuto il pulsante richiesto il nostro eroe rimaneva bloccato nella posizione di lettura senza però mostrarci effettivamente il testo da leggere.
Sir Daniel Fortesque è ancora più “bello” in 4K
Per quanto riguarda la nuova veste grafica di MediEvil possiamo affermare con certezza che Other Ocean abbia fatto un ottimo lavoro, ricreando da zero asset, texture e ambientazioni, ma cercando di mantenere inalterata l’atmosfera del titolo. Non possiamo nascondere che rivivere le avventure dello scheletrico eroe in 4K ci abbia fatto commuovere in alcuni momenti; l’ironia e la comicità dei dialoghi inoltre hanno riportato alla mente piacevoli ricordi d’infanzia.
Pecca di questo remake, parlando sempre dei dialoghi, è però il doppiaggio. La scelta di mantenere inalterato il doppiaggio originale, ad eccezione della voce narrante, non è stata a nostro parere una mossa azzeccata. Al tempo infatti, il doppiaggio videoludico non era ancora riuscito a raggiungere alti livelli e, a nostro parere, rinnovare il cast sarebbe stata la decisione migliore. Non che il doppiaggio originale sia disastroso, ma pensiamo che in alcuni momenti le battute e i siparietti tipici di MediEvil avrebbero potuto essere resi più gradevoli da un doppiaggio nuovo e più convincente.
La colonna sonora invece colpisce in pieno i giocatori, con i brani storici della saga registrati nuovamente dall’Orchestra Sinfonica di Praga. I brani che ci avevano conquistati nel ’98, tornano con prepotenza a riscaldare i nostri cuori accompagnandoci in questo viaggio nel tempo alla riscoperta del regno di Gallowmere.
Recensione di MediEvil
Conclusioni
In conclusione questo remake non riesce a convincere come i suoi predecessori, riportando alla mente dei vecchi giocatori piacevoli ricordi, ma riproponendo un gameplay ormai datato che non convincerà appieno i giocatori del nuovo millennio. I difetti presenti nel titolo originale sono difatti presenti anche nella nuova versione, nonostante il tentativo del team di levigare queste imperfezioni. I fan di vecchia data non potranno comunque esimersi dall'acquistare il titolo, poiché poter apprezzare Gallowmere e il suo campione in 4K non ha prezzo.