Xbox Series X avrà tra le sue caratteristiche un chip audio dedicato, feature che sta incontrando i favori dei ragazzi di Ninja Theory.
Se Sony sta letteralmente centellinando le informazioni relative alla sua prossima macchina da gioco, Microsoft è invece decisamente più prodiga ed assai poco restia a mantenere un alone di mistero attorno ad Xbox Series X. Nel corso delle settimane che hanno seguito il reveal della console, difatti, il colosso di Redmond si è via via sempre più sbottonato in merito alle caratteristiche del suo prossimo hardware, tra le quali figura un chip audio dedicato, una vera e propria novità se parliamo del mondo console. Tale feature, tra le altre svelate, sembra aver fatto decisamente breccia nel cuore di Ninja Theory, il team da poco entrato a far parte della famiglia Microsoft, che si è rivelato entusiasta della possibilità di beneficiare di un set di potenzialità non più condivise, così da poter esplorare nuove frontiere audio e, contemporaneamente, liberare memoria per gli altri processi di programmazione.
Ad esprimere tutto il proprio consenso relativo al chip in questione, ci ha pensato il senior sound designer Daniele Galante, che parlando attraverso le pagine di VGC non ha potuto fare a meno di applaudire la scelta operata da Microsoft.
“Si tratta di un qualcosa davvero eccitante. Stiamo per avere a disposizione un chip audio dedicato, il che significa che non dovremo più combattere con i programmatori e gli artisti per la memoria e la potenza della CPU. Diamo per scontato che la grafica sfrutti la potenza delle proprie schede video, ma per quanto concerne l’audio non abbiamo mai avuto un qualcosa del genere. Adesso abbiamo della potenza tutta per noi.
Mi piace molto il modo in cui Microsoft ci sta fornendo degli strumenti per migliorare il suono e per essere più creativi. Perché in fondo non è un problema di ‘vogliamo più memoria perché siamo fighi’, ma parliamo del fatto che vogliamo soltanto essere in grado di svolgere il nostro lavoro senza doverci preoccupare di eventuali limitazioni. Sviluppare giochi ti porta sempre a dover pensare ai limiti tecnici. Alla fine questi limiti diventano sempre meno, man mano che si evolvono le console, ma restano sempre una costante. Queste è il numero massimo di voci che possiamo utilizzare, per far sì che il gioco non subisca rallentamenti.”
A questo punto non resta che attendere per vedere come Ninja Theory intenda sfruttare questo inedito potenziale, ma visti i già ottimi risultati uditi in Hellblade: Senua’s Sacrifice, non possiamo che essere ottimisti in merito ai futuri progetti firmati dal team inglese. Pertanto vi invitiamo a seguirci sulle pagine di Gogo Magazine per tutte le evoluzioni del caso.
Gamer cresciuto all'ombra del tubo catodico, sia in casa che in sala giochi, amante del Giappone in ogni sua forma, traduttore freelance e aspirante musicista non ancora pronto ad appendere lo strumento al chiodo. Dopo quasi un decennio trascorso a scrivere di videogiochi da semplice blogger, sono pronto ad intraprendere una nuova avventura editoriale.