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Photo-mode ON: quando i videogiochi incontrano la fotografia

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Mattia Pescitelli | Assassin’s Creed Origins

Questa volta ci troviamo di fronte ad uno scatto a volo d’uccello. Bayek è perfettamente centrato nell’inquadratura. Si possono notare due diagonali: quella che passa per il baratro e quella che unisce le due parti rocciose. Il fuoco è incentrato sulla parte superiore (zone rocciose e Bayek), mentre quella inferiore è fuori fuoco (fondo del precipizio). Questo aiuta a creare una maggiore profondità e divide bene la parte colpita dalla luce da quella in penombra. Vi rivelo che adoro questo scatto.

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Mattia Pescitelli | Assassin’s Creed Origins

Questo scatto è un po’ inusuale rispetto a ciò che abbiamo visto finora. Il dualismo tra l’oscurità nella parte destra dello schermo e la luce che filtra dalla parte sinistra crea un senso di contrasto magnifico. Inoltre la porta posta al centro da accesso alla luce che si infrange per pochi metri sulle pareti dell’edificio. Le torce disposte in questo modo danno un tocco di colore in più sufficiente a scaturire interesse. Anche la disposizione defilata della camera, con il fuoco sulla porta e la torcia in primo piano sfocata riesce a dare l’impressione di una profondità maggiore di quanto non sia.

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Mattia Pescitelli | Assassin’s Creed Origins

La cosa che salta subito all’occhio in questo scatto è la divisione millimetrica dell’immagine. A destra troviamo una parete con dei geroglifici in pessimo stato, mentre a sinistra si apre un corridoio con alla sua fine Bayek che si addentra nella cripta. Ciò che fa veramente la differenza è la quasi totale assenza di profondità di campo. Infatti è a fuoco solo la parete di destra mentre il corridoio è fuori fuoco (se ci fosse stata molta profondità di campo avreste visto l’intera immagine a fuoco, o quasi). Il risultato finale è estremamente suggestivo e invoca in noi una forte curiosità.

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Mattia Pescitelli | Assassin’s Creed Origins

Ed eccoci arrivati all’ultimo scatto per questo mese. Non vi nascondo che è quello che preferisco tra tutti. In primo piano abbiamo Bayek, posizionato di profilo, con adagiata sul braccio la sua aquila, Senu. Il fuoco si trova sui due compagni di avventure, mettendoli in risalto. Il dettaglio, inoltre, è strabiliante. Ciò è dato anche dai colori desaturati. Il fatto di non vedere il volto di Bayek e lo sguardo defilato dell’aquila sono elementi che regalano molto più spessore alle emozioni che può suscitare l’immagine. La semplicità è ciò che distingue questo scatto e forse è proprio per questo che lo reputo il migliore.

Per questo mese siamo arrivati alla fine della nostra rubrica. Spero che gli scatti siano stati di vostro gradimento. Potete inviarci le istantanee che reputate più opportune sulla nostre pagina Facebook. Ricordate che non serve essere esperti di fotografia per fare delle buone foto. Certo, avere delle basi è più che utile per fare degli scatti migliori ogni volta, però chiunque può fare delle ottime fotografie. Quindi non abbiate paura e inviateci i vostri migliori scatti. Al mese prossimo!

 

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