Vi presentiamo una nuova rubrica mensile nella quale vi illustreremo i migliori scatti effettuati tramite le photo-mode dei vari videogiochi.
Da diversi anni, ormai, i photo-mode sono diventate canoniche all’interno dei videogiochi. Questo perché l’implementazione della condivisione sui social tramite console è un modo veloce e semplice per rendere partecipi gli amici delle nostre avventure. C’è chi preferisce fotografare bug, chi preferisce fotografare uno scorcio particolarmente affascinante e chi preferisce avere un approccio più professionale, perdendo anche delle ore a spulciare i vari parametri. Con questa rubrica vogliamo raccogliere i nostri e, soprattutto, i vostri scatti migliori fatti con i vari photo-mode per proporli sul sito con cadenza mensile. Ogni mese verranno presentate dieci foto senza una classifica vera e propria, per il momento. Gli scatti saranno scelti in base alla loro composizione, al sapiente uso dell’illuminazione e alla creatività. Anche se non pensate di soddisfare i requisiti giusti, inviateci le vostre foto ugualmente. Ciò che per voi potrebbe non sembrare all’altezza, per noi potrebbe essere magnifico. Finita la parabola, possiamo dare inizio alle danze.
Premessa: quasi tutti gli scatti di questo mese provengono da Assassin’s Creed Origins. Questo perché è stato il gioco che ha fatto venire l’idea della rubrica. Inoltre il photo-mode di questo gioco è veramente strabiliante e si riescono a fare scatti unici.
Mattia Pescitelli | Assassin’s Creed Origins
Questo è uno degli scatti che preferisco in assoluto. La foto è stata scattata nel bel mezzo del vastissimo deserto egiziano alle prime luci dell’alba. La prima cosa che si nota da questa foto è la presenza di due colori soltanto (il blu quasi oceano e il bianco tendente all’azzurro). La divisione dell’immagine è netta e precisa. Molto interessante il contrasto che si viene a creare. Il chiaro e lo scuro paiono in lotta. Sembra quasi che le tenebre della notte stiano per essere sopraffatte dalle luci che porta il mattino. In bilico sul filo che separa la luce e l’oscurità troviamo una gazzella che passeggia, indifferente, quasi ignara della lotta che la circonda.
Mattia Pescitelli | Assassin’s Creed Origins
Qui siamo di fronte ad uno scatto con tutt’altra forza espressiva, ma sempre di grande impatto. La composizione di questa foto è classica. “Macchina fotografica” al centro della scena, grandangolo e quindi profondità di campo lunghissima, personaggio e punto di fuga perfettamente centrati (o quasi). La cosa che veramente stupisce di questa immagine quando la si guarda è l’illuminazione. La luce illumina Bayek (il personaggio al centro) e una piccola porzione del corridoio intorno a lui. Il resto è lasciato all’ingordigia dell’oscurità. Ricorda quasi “L’Ultima Cena” di Tintoretto, dove il punto di luce parte dal Cristo e illumina tutti gli apostoli, mentre il resto giace nella penombra. Questo rende il tutto molto più immersivo. La voglia di conoscenza, di sapere cosa cela gelosamente l’oscurità è palpabile.
Mattia Pescitelli | Assassin’s Creed Origins
L’esposizione molto bassa di questa veduta delle mura di Cirene (una delle città del gioco), mette in risalto il cielo retrostante. Le tre arcate fungono da cornici che inquadrano il paesaggio rurale sullo sfondo. Anche qui la composizione è tutto. L’inquadratura al livello della carrozza e l’uso del grandangolo fanno sembrare le mura qualcosa di imponente e invalicabile, slanciandole verso il cielo. Il sole del tramonto si infrange sui lati delle mura, creando un effetto di profondità rimarchevole. La carrozza in penombra è perfettamente centrata e in procinto di valicare la porta, come se volesse inseguire la flebile luce del giorno.
Alessandro Albanesi | Uncharted 4: Fine Di Un Ladro
Che Uncharted 4 si un gioco graficamente ineccepibile è risaputo. Questa foto, gentilmente concessa dal nostro Product Manager Alessandro Albanesi, ne è la riprova. L’immagine è piena, non ci sono spazi vuoti o inutilizzati. In basso a sinistra troviamo Nathan Drake, protagonista delle avventure che ci accompagnano ormai da dieci anni su Playstation. Tuttavia, qui perde il ruolo centrale perché la montagna alla sua destra rapisce completamente l’attenzione dello spettatore. La forma, che può ricordare quella di un animale feroce con la bocca spalancata, reca un forte sentore di mistero. Questo viene amplificato ulteriormente dalla nebbia che ondeggia alla sua base e dalle nuvole tempestose in arrivo. Con un singolo scatto, Alessandro è riuscito ad incarnare alla perfezione lo spirito arcano del gioco.
Mattia Pescitelli | Assassin’s Creed Origins
Avrete imparato da questi scatti che prediligo una composizione frontale e ordinata, un po’ alla Wes Anderson. Anche qui “fotocamera” perfettamente frontale, unico elemento asimmetrico è Bayek che sta effettuando un Salto Della Fede. Questo scatto è stato molto ostico da realizzare. Ho preso la torcia, mi sono avvicinato alla sporgenza, l’ho fatta cadere nel vuoto, ho effettuato subito dopo il salto e praticamente all’istante ho dovuto premere i due analogici per aprire la modalità fotografica. Mi ci sono voluti diversi tentativi, ma il risultato finale ne è valso la pena. La torcia fuori campo illumina di un flebile arancio la parte inferiore, mentre la parte superiore tende al blu grazie ad una piccola insenatura che fa passare i raggi lunari all’interno della cripta. Il metter Bayek perfettamente centrato avrebbe reso il tutto molto più banale e, molto probabilmente, sarebbe stato difficile da intravedere. Questa asimmetricità, invece, crea un contrasto migliore tra il personaggio nella penombra e lo sfondo illuminato dalla luce naturale, conferendo anche una maggiore profondità alla scena.
Mattia Pescitelli | Assassin’s Creed Origins
Qui potete ammirare la Piramide di Cheope in procinto di essere divorata da una tempesta di sabbia. La divisione cromatica è netta. Bianco, blu e arancio si spalleggiano geometricamente in questa inquadratura frontale. Il contrasto che si crea è di estremo impatto
Mattia Pescitelli | Assassin’s Creed Origins
Questa volta ci troviamo di fronte ad uno scatto a volo d’uccello. Bayek è perfettamente centrato nell’inquadratura. Si possono notare due diagonali: quella che passa per il baratro e quella che unisce le due parti rocciose. Il fuoco è incentrato sulla parte superiore (zone rocciose e Bayek), mentre quella inferiore è fuori fuoco (fondo del precipizio). Questo aiuta a creare una maggiore profondità e divide bene la parte colpita dalla luce da quella in penombra. Vi rivelo che adoro questo scatto.
Mattia Pescitelli | Assassin’s Creed Origins
Questo scatto è un po’ inusuale rispetto a ciò che abbiamo visto finora. Il dualismo tra l’oscurità nella parte destra dello schermo e la luce che filtra dalla parte sinistra crea un senso di contrasto magnifico. Inoltre la porta posta al centro da accesso alla luce che si infrange per pochi metri sulle pareti dell’edificio. Le torce disposte in questo modo danno un tocco di colore in più sufficiente a scaturire interesse. Anche la disposizione defilata della camera, con il fuoco sulla porta e la torcia in primo piano sfocata riesce a dare l’impressione di una profondità maggiore di quanto non sia.
Mattia Pescitelli | Assassin’s Creed Origins
La cosa che salta subito all’occhio in questo scatto è la divisione millimetrica dell’immagine. A destra troviamo una parete con dei geroglifici in pessimo stato, mentre a sinistra si apre un corridoio con alla sua fine Bayek che si addentra nella cripta. Ciò che fa veramente la differenza è la quasi totale assenza di profondità di campo. Infatti è a fuoco solo la parete di destra mentre il corridoio è fuori fuoco (se ci fosse stata molta profondità di campo avreste visto l’intera immagine a fuoco, o quasi). Il risultato finale è estremamente suggestivo e invoca in noi una forte curiosità.
Mattia Pescitelli | Assassin’s Creed Origins
Ed eccoci arrivati all’ultimo scatto per questo mese. Non vi nascondo che è quello che preferisco tra tutti. In primo piano abbiamo Bayek, posizionato di profilo, con adagiata sul braccio la sua aquila, Senu. Il fuoco si trova sui due compagni di avventure, mettendoli in risalto. Il dettaglio, inoltre, è strabiliante. Ciò è dato anche dai colori desaturati. Il fatto di non vedere il volto di Bayek e lo sguardo defilato dell’aquila sono elementi che regalano molto più spessore alle emozioni che può suscitare l’immagine. La semplicità è ciò che distingue questo scatto e forse è proprio per questo che lo reputo il migliore.
Per questo mese siamo arrivati alla fine della nostra rubrica. Spero che gli scatti siano stati di vostro gradimento. Potete inviarci le istantanee che reputate più opportune sulla nostre pagina Facebook. Ricordate che non serve essere esperti di fotografia per fare delle buone foto. Certo, avere delle basi è più che utile per fare degli scatti migliori ogni volta, però chiunque può fare delle ottime fotografie. Quindi non abbiate paura e inviateci i vostri migliori scatti. Al mese prossimo!