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Stadia apre un nuovo studio guidato da un ex boss di Sony Santa Monica

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Google ha aperto un nuovo studio first party, con a capo un ex boss di Sony Santa Monica, per ampliare il parco sviluppatori di Stadia.

Il periodo non proprio roseo in cui versa Google Stadia, al di là di alcuni intoppi di percorso, è senza dubbio da imputare all’assenza di esclusive dedicate, alle quali il colosso statunitense ha cercato di porre rimedio stipulando degli accordi temporanei con studi di terze parti. Google ha già al suo attivo un singolo team, guidato da Jade Raymond, ma le fila si sono da poco ingrossate in seguito alla costituzione di un nuovo studio, che va ad aggiungersi a Stadia Games and Entertainment.

Questo team, il secondo in forze al servizio, è situato a Playa Vista, in California, e sarà guidato dalla veterana Shannon Studstill. Il nome non giungerà certo nuovo a tutti gli appassionati, dato che che per anni ha fatto parte dell’universo PlayStation, ricoprendo il ruolo di leader presso SIE Santa Monica. La Studstill è stata anche executive producer del pluripremiato God of War del 2018, ricoprendo un ruolo predominante nel processo di riscrittura del celebre franchise.

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La notizia della nascita del nuovo studio è stata così commentata da Jade Raymond, la quale ha inoltre confermato che Stadia riceverà delle esclusive nel corso dell’anno:

“Il nuovo studio di Playa Vista si concentrerà nella realizzazione di giochi esclusivi, utilizzando nuove meccaniche di gameplay, modalità creative di cooperazione ludica e modelli di interazione unici che abbiamo appena iniziato ad esplorare. Sebbene al momento non siamo in grado di divulgare informazioni specifiche relative ai giochi, ma possiamo assicurare di aver recepito ciò che vogliono i giocatori così da creare nuove ed emozionanti IP ed esperienze.”

Sebbene sia ancora presto per vedere in concreto ciò che il nuovo team ha in serbo per i fan, quella di lavorare su contenuti proprietari non può che essere la strada giusta da perseguire, se Stadia mira seriamente ad uscire da questa situazione di stallo.

Gamer cresciuto all'ombra del tubo catodico, sia in casa che in sala giochi, amante del Giappone in ogni sua forma, traduttore freelance e aspirante musicista non ancora pronto ad appendere lo strumento al chiodo. Dopo quasi un decennio trascorso a scrivere di videogiochi da semplice blogger, sono pronto ad intraprendere una nuova avventura editoriale.

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