Game Review
Steep: Road To The Olympics – Recensione
Published
7 anni agoon
Dopo un anno dall’uscita di Steep, ecco che torniamo sulla neve per una nuova avventura, questa volta in onore delle Olimpiadi Invernali di Pyeongchang 2018.
Steep è stata una delle sorprese più divertenti dello scorso anno. Non era un gioco perfetto, questo è vero, però faceva tornare la mente ai bei momenti passati insieme ai vari SSX. Mancava da tanto un gioco basato sugli sport estremi invernali. Ubisoft ha tirato i dadi e ha fatto un bel sette, vincendo la scommessa di un ritorno in gran stile dei videogiochi sportivi invernali. Dopo un anno ecco che torniamo sulla soffice neve per scalare la “vetta” delle Olimpiadi Invernali di Pyeongchang 2018. Vediamo se questa nuova espansione, Road To The Olympics, è riuscita a migliorare maggiormente un gioco già di per sé ottimo.
Verso le Olimpiadi
L’espansione di Steep dà l’accesso ad una nuova area di gioco, l’Asia, e una nuova storia di cui noi saremo i protagonisti. L’avventura inizierà due anni prima delle Olimpiadi. Il nostro sport sarà lo snowboard, in particolare la sezione Freestyle. Per arrivare alle selezioni dovremo prima farci conoscere, quindi parteciperemo ai vari campionati. Ogni campionato è diviso in tre o quattro eventi (a seconda della difficoltà) e ogni evento è composto da due o tre manche dove dovremo stabilire il punteggio migliore per accedere poi alla Top 3 del campionato. Gli stili presenti sono tre (nella modalità storia): Slopestyle, Halfpipe e Big Air. Il primo prevede un percorso con diverse “ringhiere” per fare i grind e anche salti dove sperimentare con i trick. Il secondo, invece, è un normalissimo halfpipe dove bisogna stare molto attenti all’angolazione con cui si prende la parete altrimenti rischieremo di influenzare in modo negativo tutta la performance. Infine, il Big Air è molto simile al salto con gli sci, solo che si fa con lo snowboard e i punti si prendono non per la distanza e l’atterraggio, ma per il trick da capogiro che si riesce a terminare.
La strada è lunga, ma non troppo
Superati i campionati andremo alle selezioni, poi alle qualifiche e, infine, alle finali. Naturalmente non aspettatevi una storia piena di colpi di scena e intrecci. La trama è quasi inesistente e va bene così. Il fine dell’espansione è quella di regalare un’esperienza più vicina possibile a ciò che sono le Olimpiadi Invernali, non creare dramma inutile. Tra una gara e l’altra, poi, sono inserite delle interviste ai veri olimpionici che hanno vinto in passato e che parteciperanno a Pyeongchang 2018. Questo elemento è molto gradito, anche se verso la fine cominciano a diventare un po’ fine a se stesso. La modalità storia è lunga tre/quattro ore, a seconda della vostra bravura e della voglia di seguire la storyline principale. Non è molto, però non è neanche troppo poco.
Una nuova regione
Come già accennato, questa nuova espansione di Steep porta con sé anche una nuova regione da esplorare, l’Asia. Qui troviamo il Giappone e la Corea Del Sud. Ciò che fa subito storcere il naso è il fatto che il Giappone è diviso dalla Corea da ciò che, a primo impatto, sembrerebbe un fiume. Sono troppo vicine tra loro, però questo è guardare il pelo nell’uovo. Cosa che mi ha deluso un po’ di più, invece, è il fatto che si può esplorare liberamente solo la zona del Giappone. In Corea si possono solo svolgere le gare delle Olimpiadi. Eppure le due coste sono così vicine che si riescono a vedere i tracciati da una riva all’altra. Una scelta di design un po’ inusuale con cui, purtroppo, dobbiamo convivere. La nuova area esplorabile, comunque, è magnifica. Il Giappone coperto di neve con gli alberi di ciliegio di un rosa che tende al rosso creano un’atmosfera molto suggestiva, specialmente al tramonto. Nella mappa sono disponibili anche nuove sfide, un massiccio da esplorare e, soprattutto, le gare delle Olimpiadi Invernali. Ciò che vediamo durante la modalità storia è solo una piccola parte di ciò che possiamo affrontare nel gioco. Ci sono slalom, discese libere e la maggior parte delle gare che caratterizzano gli sport invernali, a patto che siano su sci o snowboard. Inoltre, il gameplay è molto più tecnico del gioco base. I comandi sono i soliti, tuttavia bisogna avere una maestria con il pad non da sottovalutare. Un piccolo errore può compromettere la nostra performance. Quindi non aiuta premere i tasti in modo confuso come succedeva molte volte nel gioco base. Naturalmente, poi, c’è anche la componente di fortuna che inficia molto sul risultato finale.
Ma le novità?
Questo Steep: Road To The Olympics ha molti pregi, ma anche parecchi difetti. In primo luogo, non offre molte novità rispetto al gioco base. La vera innovazione sono alcune gare olimpioniche e la mappa di gioco. Sarebbe stato gradito almeno un altro sport da poter praticare liberamente nel mondo di gioco. Manca anche quella parte di sfida e di perdita che si dovrebbe provare durante una gara olimpionica. Qui se cadi basta che premi il tasto riprova e la gara riparte dall’inizio, senza penalità o senza influenzare la classifica che poi ti porterà alle finali. Sarebbe stato molto meglio dover scegliere uno sport, fare pratica su quello e poi iniziare la carriera olimpionica e se le cose fossero andate male avere la possibilità di arrivare anche ultimi in classifica. Il senso di sfida è, quindi, praticamente nullo se si guarda il gioco in generale. Se si guarda la singola gara, invece, la musica cambia. La competizione è molto più accesa, però appena si è riusciti a raggiungere il risultato voluto, quel senso di sfida scema vertiginosamente. Inoltre, i problemi che presentava il gioco base non sono stati corretti. Uno di questi era la telecamera durante le discese che, a volte, è molto utile, ma altre volte non ti permette di vedere ciò che hai davanti e questo aumenta le possibilità di cadere e di dover ricominciare da capo. Qui il pericolo è doppio, soprattutto durante le gare di discesa su sci dove la velocità è elevatissima e il tracciato molto stretto. Ultima nota negativa è l’assenza in qualche tracciato di un confine che guidi verso il traguardo. Più di una volta mi sono trovato a seguire un percorso che sembrava il diretto proseguimento di quello della gara, ma che, invece, portava da tutt’altra parte. Mi piange il cuore nel dover elencare tutti questi aspetti negativi, anche perché mi sono divertito molto con questa espansione.
Magnifica la nuova area di gioco
Colonna sonora arricchita
Divertenti e impegnative le nuove gare
La sezione delle Olimpiadi poteva essere gestita in modo migliore
Poche novità per essere un'espansione
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Tenace adoratore del mezzo cinematografico, cerco sempre un punto di vista fotografico in tutto ciò che mi circonda. Videogiochi, serie televisive, pellicole cinematografiche. Nulla sfugge al mio imparziale giudizio.