Videogame

The Outer Worlds | Recensione: un’avventura spaziale da ricordare

Il 25 Ottobre Obsidian ha pubblicato in collaborazione con Private Division il GDR The Outer Worlds. Nell’articolo trovate le nostre impressioni sul titolo.

Lo scorso 25 Ottobre Obsidian Entertainment, sviluppatore di titoli quali Pillars of Eternity e “Fallout: New Vegas”, ha proposto ai giocatori di tutto il mondo una nuova avventura dalle tinte sci-fi ambientata nello spazio, tanto inesplorato quanto misterioso. Questo nuovo GDR, intitolato The Outer Worlds, ripropone il format già sperimentato con Fallout in un’ambientazione completamente nuova, ricca di storie da scoprire e creature da affrontare.

Riutilizzare una formula già affermata però, non sempre porta ai risultati sperati e in molti hanno finito col realizzare titoli privi di originalità e di una trama interessante. Scopriamo quindi se il team di Obsidian è riuscito a portare sul mercato videoludico un gioco di ruolo degno di questo nome.

[La versione di gioco da noi testata in fase di recensione è quella per Xbox One. Ogni valutazione tecnica è quindi relativa alla nostra esperienza su console Microsoft]

Alcione abbiamo un problema

Dopo anni di ibernazione, il Dottor Welles ci risveglia dal nostro lungo sonno rivelandoci alcune scioccanti verità. Anni addietro il governo della colonia di Alcione ha deciso di congelare temporaneamente le più brillanti menti della Terra per cercare di evitare una crisi che avrebbe potuto portare alla fine della vita sui pianeti del sistema. Qualcosa però non è andato secondo i piani e le persone ibernate non sono state risvegliate. Per questo motivo il tanto geniale quanto pazzo dottor Welles, dopo anni di sperimentazioni, è riuscito a donarci nuovamente la vita, chiedendoci di aiutarlo a riportare l’equilibrio nella colonia di Alcione. Ci dirigiamo quindi sul pianeta Terrarium 2 in cerca di aiuto e, una volta atterrati, la nostra avventura ha inizio.

Per quanto riguarda la trama di The Outer Worlds, Obsidian è riuscita a creare una storia coinvolgente e interessante. Ricca di intrecci politici, la storia del titolo si sviluppa in maniera naturale fino alle battute finali. A nostro parere però, le ultime due missioni principali sembrano avere una certa fretta di arrivare alla conclusione della storia. Piccola pecca questa, che però non va a inficiare l’ottimo lavoro svolto dall’azienda.

Il vero punto di forza di The Outer Worlds sono infatti le numerose missioni secondarie che abbiamo la possibilità di affrontare durante la nostra partita. Il giocatore ha piena libertà di movimento fin dalle prime ore di gioco e alcuni pianeti del Sistema Alcione sono del tutto facoltativi e andranno esplorati al di fuori della trama del titolo. Nonostante gli spazi di gioco non siano sempre enormi quindi, abbiamo comunque apprezzato la quantità e la varietà di pianeti esplorabili durante l’avventura.

Le missioni secondarie si dividono tra Incarichi, Missioni Compagno, Missioni Fazione e Quest Secondarie e ognuna di loro racchiude una piccola quanto interessante storia da scoprire. The Outer Worlds propone difatti missioni originali e ben congeniate, che non annoieranno mai il giocatore. L’ironia dei dialoghi e la profondità di alcune scelte di gioco riescono a catturare l’interesse del videogiocatore, tanto da spingerlo ad affrontare il maggior numero di missioni possibili durante la sua avventura.

The Outer Worlds: “Fallout nello spazio”

A livello di gameplay The Outer Worlds ripropone una formula simile a quella vista nell’acclamato “Fallout: New Vegas”. Il lato gdr del titolo infatti è ben approfondito e le scelte presenti nei dialoghi sono dettagliate e sempre molto diversificate tra loro. I giocatori avranno quindi modo di rispondere alle tante domande e richieste degli NPC come meglio credono, senza essere troppo limitati da un ormai troppo frequente sistema di dialoghi poco sviluppato. Alcune opzioni di dialogo inoltre potranno essere sbloccate solamente al raggiungimento di un determinato livello in alcune abilità quali per esempio Persuasione, Menzogna e Intimidazione ma anche aspetti più tecnici come Scienza e Ingegneria.

The Outer Worlds gode di un Character Creator di tutto rispetto, attraverso cui i giocatori possono non solo modificare l’aspetto fisico del proprio personaggio, ma anche il suo background narrativo, la sua Attitudine, i suoi Punti Abilità e i suoi Punti Attributo iniziali. Ogni personaggio creato dai giocatori ha infatti sette macrocategorie di abilità da sviluppare, all’interno delle quali sono presenti altre tre caratteristiche.

Fino al livello 50 di ogni abilità, potremo aumentare la categoria generica di ogni macro-sezione, mentre in seguito potremo scegliere di aumentare il livello di ogni sub-categoria. Spiegato a parole può sembrare un sistema complesso, ma vi assicuriamo che dopo il tutorial iniziale non avrete problemi nel creare la vostra build ideale. Oltre alle abilità, ogni due livelli, avremo la possibilità di assegnare un Vantaggio al nostro personaggio, scegliendo tra quelli proposti. Con l’avanzare dello sviluppo del personaggio, il gioco ci metterà a disposizione un numero sempre maggiore di Vantaggi.

A sostituire la ormai ben conosciuta pausa tattica tipica dei GDR, troviamo la Dilatazione Tattica Del Tempo, inserita all’interno del gioco in maniera brillante. Il nostro protagonista ha infatti la possibilità di rallentare temporaneamente il tempo per effettuare colpi mirati ai punti deboli dei nemici e, questo suo “potere” è giustificato come conseguenza degli anni passati in stato di ibernazione. Una scelta che abbiamo apprezzato in quanto molto spesso non vengono date motivazioni reali per l’inserimento di questo tipo di feature di gioco.

I compagni disponibili all’interno del gioco sono sei e sono tutti ben caratterizzati. Ognuno di loro potrà essere reclutato o liquidato in qualsiasi momento e durante l’avventura essi ci affideranno alcune missioni attraverso cui scoprire più informazioni su di loro e sul loro passato. Ogni compagno salirà di livello all’aumentare di livello del nostro protagonista e potremo loro assegnare dei Vantaggi specifici. Ognuno di questi personaggi ha infine un’abilità speciale da poter utilizzare in combattimento.

Un lato di The Outer Worlds che abbiamo apprezzato particolarmente, e che spingerà i giocatori a rigiocare il titolo almeno due volte dato che non è possibile portare con sé più di due compagni contemporaneamente, è il fatto che durante l’avventura i compagni interagiscano in maniera dinamica con gli NPC che incontriamo. Non è raro infatti che un compagno esprima un’opinione direttamente al nostro interlocutore, senza passare da noi, facendo prendere ai dialoghi pieghe inaspettate e rendendo la narrativa ancora più coinvolgente.

Altra caratteristica interessante del titolo è la presenza di Difetti. Durante la vostra avventura infatti vi capiterà di scontrarvi più volte con specifiche tipologie di creature, o di bere troppi alcolici, o magari di avere una pessima mira. Ebbene, in questi casi, il gioco vi chiederà se aggiungere un Difetto al vostro personaggio in cambio di un punto Vantaggio da spendere liberamente. I difetti si differenziano tra Fobie di determinate creature, Minor Resistenza a specifici tipi di danno o Dipendenza da droghe, fumo e alcol. I difetti sono permanenti e non sempre accettarli sarà la mossa più intelligente.

A concludere un quadro ben più che soddisfacente sono le scelte di gioco. Durante l’avventura infatti possiamo notare come le scelte prese vadano a incidere sugli eventi di gioco e come cambino in maniera significativa il rapporto che abbiamo con determinate Fazioni (che una volta inimicatesi ci attaccheranno a vista) e con i nostri compagni.  Se comunque i veri e propri finali di gioco sono solamente due, questi possono essere raggiunti attraverso percorsi differenti e anch’essi possono differenziarsi tra loro per varie sfaccettature.

Non è tutto oro quel che luccica

Se per quanto riguarda narrativa e personalizzazione, The Outer Worlds si attesta tra i migliori titoli GDR di quest’anno, sul lato tecnico presenta alcune carenze abbastanza evidenti. Partiamo col dire comunque che Obsidian ha cercato di sfruttare al meglio il budget disponibile ed è comunque riuscita a creare un mondo di gioco originale, ispirato e convincente.

Il dettaglio grafico non è certo ai livelli dei tripla A degli ultimi tempi, ma pensiamo che per un gioco di questo genere siano più importanti altri aspetti di gioco. Una scelta che non ci ha comunque convinti sono alcuni spazi esplorabili, quali edifici i quali interni in alcuni casi risultano abbastanza anonimi e mappe ampie ma poco abitate. Per questo motivo convincono maggiormente i luoghi più piccoli ma densamente popolati come Bisanzio. L’aggiunta del Viaggio Rapido fina dalle prime battute di gioco ha inoltre evitato maratone inutili a noi e ai nostri personaggi.

Su Xbox One abbiamo riscontrato qualche piccolo calo di frame e alcuni pop up di texture ambientali durante le esplorazioni, ma niente che andasse a intaccare la giocabilità del titolo.

Il doppiaggio di The Outer Worlds (disponibile solamente in inglese) è stato ben realizzato e i personaggi del titolo sono convincenti ed espressivi, anche nelle animazioni facciali e nelle gesture. La colonna sonora e i rumori ambientali infine sono stati ben implementati rendendo l’atmosfera dell’esplorazione spaziale ancora più suggestiva.

Recensione di The Outer Worlds
8.5 Reviewer
Pro
Ottima personalizzazione di aspetto e attributi
Comparto artistico ispirato e convincente
Sistema di dialoghi complesso e ben sviluppato
Le nostre scelte hanno un peso
Contro
Qualche carenza a livello grafico
Piccoli cali di frame e pop up di alcune texture
Due finali troppo frettolosi
Conclusioni
In conclusione The Outer Worlds si attesta come la piccola perla GDR del 2019. Grazie alla sua ambientazione, al suo sistema di dialoghi e alla profondità di gameplay data da un'ottima personalizzazione e una splendida narrativa, il gioco è infatti una piacevole sorpresa e riporta ad alti livelli un genere ormai troppo spesso semplificato e poco curato.
Trama
Gameplay
Comparto Tecnico
Sonoro
Comparto Artistico
Colonna Sonora

Vi ricordiamo che il titolo è attualmente disponibile su Xbox One, Xbox One X, PlayStation 4, PlayStation 4 Pro, Windows PC e arriverà su Nintendo Switch nel 2020. Qui sotto trovate l’ultimo trailer pubblicato da Private Division:

Claudia Razzauti

Videogiocatrice fin dall'infanzia, prediligo RPG e avventure grafiche ma non disdegno alcun tipo di genere. Per seguire questa mia grande passione ho deciso di iniziare questo nuovo cammino come articolista, sperando un giorno di poter partecipare ad alcuni degli eventi più importanti dell'ambiente videoludico in qualità di giornalista.

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Claudia Razzauti

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