Riot games ha confermato la presenza di skin e modifiche estetiche a pagamenti in Valorant, il suo prossimo titolo free-to-play.
Nei giorni scorsi Riot Games ha confermato l’arrivo, nel corso dell’estate, del suo prossimo shooter free-to-play Valorant, del quale vi abbiamo tempestivamente parlato sulle nostre pagine. Il gioco metterà a confronto due squadre composte da 5 giocatori, sulla falsa riga di League of Legends e gli altri titoli che compongono il portfolio dello studio. Come prevedibile, vista la tipologia di gioco proposta, Valorant presenterà al suo interno un ricco campionario di oggetti cosmetici, come confermato direttamente dagli sviluppatori ai colleghi di Polygon, i quali potranno essere acquistati in cambio di moneta reale, senza però ricorrere al criticato meccanismo delle loot box. Ovviamente tutto potrà essere ottenuto tranquillamente anche semplicemente giocando, oppure tramite i canonici Battle Pass.
Allo stato attuale Riot ha confermato la presenza di skin e spray per le armi, mentre per quanto concerne le modifiche estetiche per i giocatori l’introduzione è prevista in seguito, anche se le tempistiche ancora non sono certe. Ovviamente la vendita di tali oggetti rappresenta la più grande fonte di introiti per simili produzioni, ma non per questo Riot ha intenzione di allontanarsi dalla volontà di proporre un’esperienza bilanciata, evitando modifiche in grado di rendere difficilmente distinguibili i vari player. Questa volontà è evidenziata anche dal fatto che tutti i personaggi presenti nel titolo presenteranno la medesima hitbox, così da scongiurare il pericolo di eventuali squilibri ludici.
A tal proposito queste sono state le parole di Anna Donlon, executive producer del gioco:
“Credo che [le skin dei personaggi] dovranno andare in una direzione che non abbia alcun impatto sul gameplay. Sarà semplice. Credo ci sia un modo per fare ciò. E queste sono cose che siamo interessati ad esplorare.”
Vi ricordiamo che Valorant sarà disponibile, al momento solo in versione PC, durante il corso della prossima estate, con una fase beta prevista tra un paio di mesi.
Gamer cresciuto all'ombra del tubo catodico, sia in casa che in sala giochi, amante del Giappone in ogni sua forma, traduttore freelance e aspirante musicista non ancora pronto ad appendere lo strumento al chiodo. Dopo quasi un decennio trascorso a scrivere di videogiochi da semplice blogger, sono pronto ad intraprendere una nuova avventura editoriale.