Bethesda ha portato all’E3 2018 diversi titoli, molti dei quali inaspettati. Vediamo il meglio e il peggio di una conferenza piena di sorprese, ma scarna in quanto a contenuti.
La seconda ondata di conferenze si è conclusa. Per chi come noi ha superato la prima lunga notte di E3, complimenti. Per tutti gli altri, eccoci in vostro soccorso. Dopo una strepitosa conferenza Microsoft, è giunto il momento per Bethesda di svelare le sue carte, mostrando letteralmente tutte quelle che aveva.
Il top della conferenza Bethesda
Sicuramente a guidare la conferenza Bethesda c’è stato l’approfondito reveal del già annunciato Fallout 76, nuovo capitolo della saga che si ripromette di scuotere il franchise dalle fondamenta. Come? Implementando una modalità multiplayer che permette di esplorare le terre appena devastate del West Virginia in compagnia di amici e/o contro altri giocatori. Per tutti coloro che vogliono vivere un esperienza in singolo, non temete. Potrete scegliere di avventurarvi in solitaria. Mostrato anche un sistema di crafting molto più rifinito che vi permetterà di costruire interi centri abitati da zero. Tuttavia, fate attenzione alle testate nucleari. Dei missili sono sparsi per la mappa di gioco e, una volta recuperata una complessa password, i giocatori potranno attivarne una per lanciarla in una zona qualsiasi della mappa, rendendo quella zona radioattiva per un determinato numero di tempo e ospitando nemici e ricompense migliori.
Altro punto di forza della conferenza è stato Rage 2 che, dopo un’esibizione del cantante Andrew W.K., si è mostrato più nel dettaglio con un gameplay folle, ma abbastanza soddisfacente.
Queste le parti più interessanti e corpose. Il resto è composto da aggiornamenti e annunci di DLC, ma non solo. Sono stati presentati tutti, ma proprio tutti i progetti in cantiere. Il problema è che di molti avevano solo un breve teaser e il logo. Ma andiamo a capire meglio di cosa si tratta.
Annunci eccezionali, ma scarni
Partiamo con i DLC di Wolfenstein 2 e Prey. Il primo, Youngblood, ci mette nei panni delle due figlie gemelle di B.J. Blazkowicz. La presenza di due personaggi permette di giocare il titolo in cooperativa.
Il secondo, Mooncrush, sembra essere una specie di simulazione nella quale ogni volta che si muore si ricomincia, ma ogni azione svolta in passato ha una conseguenza. Quest’ultimo è disponibile da oggi.
Ora passiamo agli annunci bomba, le bordate importanti. Prima di tutto, è stato annunciato Doom Eternal, seguito dell’apprezzatissimo reboot. Di questo sappiamo che gli sviluppatori hanno accolto la maggior parte delle richieste dei fan, portando perfino “l’inferno sulla Terra”.
Poi è stato il turno del primo gioco creato interamente da Bethesda degli ultimi vent’anni, Starfield, del quale si è visto solo un brevissimo teaser e il logo.
Infine, a chiusura conferenza, l’Annuncio. The Elder Scrolls VI è realtà!
Dovremmo essere eccitati per tutti questi annunci, ma il problema è sostanzialmente uno: non abbiamo visto niente e non vedremo niente riguardo ad essi per parecchio tempo. Hanno addirittura rivelato che The Elder Scrolls VI arriverà dopo Starfield, progetto indicato come “del futuro”, quindi attualmente ancora in fase embrionale. Hanno voluto palesemente dare il contentino ai giocatori per fargli capire che hanno in mente quei progetti. Ma tutto quello che abbiamo visto sono solo piccoli concept.The Elder Scrolls VI non ha neanche il sottotitolo.
I flop della conferenza Bethesda
Anche se non ci hanno pienamente convinto, i nuovi annunci che abbiamo elencato non si meritano di trovarsi tra i flop. Qui meritano di stare altri progetti, come le versioni VR di Wolfenstein e Prey, rispettivamente Cyberpilot e Trophy Hunter, di cui non si è visto assolutamente niente se non i logo (senza teaser).
Oppure i buoni dieci minuti di The Elder Scrolls Blades, nuovo gioco mobile che si ripromette di arrivare su ogni piattaforma disponibile sul mercato e permettere a tutti di giocare da qualunque dispositivo.Dopo la presentazione di Fallout 76 non è stato proprio il massimo.
O, ancora, Quake Champions, reso disponibile gratuitamente per questa settimana, aggiungendo che chi lo scaricherà in questo lasso di tempo ci potrà giocare per sempre. Un modo per dire che qualcosa è andato storto con il gioco e, invece di cercare di aggiustare il tiro, renderlo gratuito così da popolare i server.
Insomma, è stata una conferenza altalenante. A volte esaltava e altre deludeva (anche nello stesso momento). Hanno voluto palesemente tirare in ballo tutto così da acquietare i fan che si sarebbero arrabbiati nel vedere arrivare solo Fallout 76 il 14 novembre e qualche DLC nel breve periodo. Così facendo, però, si sono bruciati la maggior parte degli annunci che avrebbero potuto svelare negli anni a venire. Una conferenza strana quella Bethesda, come ogni anno, d’altronde. Non ci resta che aspettare la seconda nottata di conferenze, ovvero quella di oggi, lunedì 11, tra Ubisoft, Sony e la disastrata conferenza PC.
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Tenace adoratore del mezzo cinematografico, cerco sempre un punto di vista fotografico in tutto ciò che mi circonda. Videogiochi, serie televisive, pellicole cinematografiche. Nulla sfugge al mio imparziale giudizio.