Successivamente alla messa in onda di questo secondo episodio di Game of Thrones 8, molte sono state le domande e altrettanta la curiosità nei confronti di ciò che si affaccia sull’orizzonte narrativo della serie. Quest’ultimo episodio ha raggiunto unanimi consensi, lanciando silenziosamente un messaggio molto curioso da raccogliere…
Durante questo secondo episodio andato recentemente in onda, però, un dettaglio curioso ha colpito l’attenzione di molti. Bran, durante il consiglio di guerra che conduce tutta “la resistenza” di Grande Inverno a riunirsi intorno ad un tavolo, rivela che Il Re della Notte punterà prima di tutto ad uccidere lui stesso, proprio perchè Bran è una “Memoria” del mondo.
In relazione a questa rivelazione, una delle domande che Sam si pone è la seguente:
“È quello che è la morte, vero?”
“Dimenticare. Essere dimenticato. Se dimentichiamo dove siamo stati e cosa abbiamo fatto, non siamo più uomini. Solo animali.”
La memoria è una delle preoccupazioni che più pervadono gli sviluppi di Game of Thrones, basti pensare ad una delle frasi degli Stark: “Il Nord non dimentica”, oppure a tutti i racconti che la vecchia Nan snocciola al principio della storia, racconti che si sono lentamente distanziati dall’identità favolistica comunemente accettata, per divenire sempre più delle curiose testimonianze storiche. Per non dimenticare gli insegnamenti e la morale di Ned Stark sempre presenti nella coscienza dei figli, oppure il motto “L’inverno sta arrivando”, che sembra quasi un monito a ricordare una precedente lunga notte avvenuta anni prima.
La memoria compare anche nel primissimo episodio in cui Robert chiede a Ned di essere condotto nelle cripte di Grande Inverno per vedere Lyanna, oppure nel ricordare, da parte di Daenerys, la grande gloria che la sua famiglia aveva ottenuto prima della disfatta definitiva.
Ecco che la memoria, in Game of Thrones, diventa qualcosa di più importante, un vero e proprio combustibile, una ispirazione e un’energia che rende gli esseri umani più… Umani appunto. Come ci ricordano li studiosi nella Cittadella:
“Siamo la memoria di questo mondo. Senza di noi, gli uomini sarebbero poco meglio dei cani. “
Tutto questo lo ritroviamo perfettamente come tematica portante dell’ultimo episodio andato in onda, in cui la memoria ed il passato giocano un ruolo centrale, negli sviluppi e nelle scelte dei vari personaggi che continuano ad attingere al loro passato per ricordare ed imparare.
Ho sempre trovato nella scrittura un qualcosa di mio: il poter esprimere quanto ho dentro, parlando di argomentazioni che amo, penso sia un'obiettivo di vita importantissimo.
Studente in Lingue, culture, letterature e traduzione, dopo la pubblicazione di due romanzi ho intrapreso la strada del giornalismo senza guardarmi dietro.