“Dangerous Lies” è un film Netflix diretto da Michael Scott, approdato sulla piattaforma il 30 aprile. Nel cast del film troviamo Camila Mendes, Cam Gigandet, Jessie Usher e Jamie Chung. Ecco una recensione di “Dangerous Lies”.
La trama e il cast
“Dangerous Lies” è un thriller con protagonisti Katie (Mendes) e Adam (Usher), una coppia di sposini con difficoltà economiche. Katie lavora come badante per Leonard, un uomo solo e ricco che, sapendo dei problemi della coppia, assume Adam come giardiniere. I due sono tampinati da un agente immobiliare, Hayden (Gigandet), che chiede di comprare la casa.
Alla morte di Leonard Katie e Adam scoprono, tramite il suo avvocato Julia (Chung), che Leonard ha lasciato tutto a Katie, compresa la casa. Proprio trasferendosi a casa di Leonard cominciano i problemi: mentre esplora la casa, Katie trova un cadavere. Accanto al corpo ci sono degli assegni a nome del precedente giardiniere di Leonard, Ethan Doyle, e una busta di diamanti.
Katie diventa sospettosa nei confronti di Adam e chiede consiglio a Julia. Quando Katie si confronta con Adam, lui le dice che ha scoperto che Hayden è un ladro di gioielli uscito di prigione, e che Ethan Doyle era il suo complice, da lui ucciso per prendere i diamanti. In uno scontro a fuoco tra Hayden e Adam, entrambi muoiono. Anche Julia si scopre parte del piano: aveva conosciuto Hayden durante il suo lavoro di avvocato e aveva fatto tutto per ottenere una parte dei diamanti.
Nel ruolo di Katie troviamo Camila Mendes: l’attrice, di origini brasiliane, riesce abbastanza bene nel ruolo di giovane donna coraggiosa. Ruolo, tra l’altro, che ha già avuto in “Riverdale“, dove interpreta Veronica Lodge. La Mendes resta purtroppo incastrata in interpretazioni di questo genere. Al suo fianco Jessie Usher, attore meno conosciuto ma più esperto della Mendes: tra i suoi ruoli, quello del protagonista Cam Calloway nella serie “Survivor’s Remorse” e di A-Train nella produzione Prime “The Boys”. Completano il cast Cam Gigandet, visto nella saga di Twilight e in svariati altri film, e Jamie Chung, modella, attrice e doppiatrice.
“Dangerous Lies”, la recensione
I protagonisti in una scena del film
La pellicola parte in sordina, mostrando una prima scena che apparentemente non ha nulla a che vedere con il resto della trama. Per buona parte del film non si riesce a inquadrare bene la storia, tant’è che a tratti il film rischia di sembrare di genere romantico piuttosto che thriller: sono molte le scene in cui Katie e Adam parlano del loro matrimonio o Katie si confronta con Leonard sulla vita e la famiglia.
La tipica atmosfera inquietante e angosciosa dei thriller è assente, soffocata dal candore dei due protagonisti (accentuato da scelte cromatiche pastello e assenza di colonna sonora) e dalle loro scelte ingenue, dettate soltanto dall’utopia di vivere una vita tranquilla e basata su un lavoro rispettabile e su valori da “Mulino Bianco”.
Si passa all’azione quasi verso la fine, quando pian piano vengono fuori elementi indispensabili per l’effetto sorpresa del finale. La disposizione degli indizi fa pensare a una schiacciante colpevolezza di Adam, ma la situazione viene velocemente ribaltata con il colpo di scena della sparatoria e dell’arrivo di Julia. Un colpo di scena che, però, viene piazzato quasi per necessità, più che per coerenza con la trama. Sarebbe stato doveroso, invece, evitare le ripetizioni sulle svariate strategie per prendere il bottino di Leonard, e le scene melense tra i protagonisti, e concentrarsi sulla back-story dei diamanti e del tentativo di incastrare Adam architettato da Julia.
Concludendo la recensione di “Dangerous Lies”, questa è una pellicola tutto sommato guardabile, se si necessita di un titolo da seguire senza molto impegno.
20 anni, studentessa di Economia quando mi va e giornalista sempre. Figlia di una ballerina, sono cresciuta tra musica, danza e arte. Amo viaggiare e scoprire culture, lingue e modi di vivere differenti. Mi nutro di conoscenza, mi piace imparare e stare al passo coi tempi. Anticonformista, simpatica (dicono!) e appassionata di cinema e intrattenimento. A cosa non rinuncerei mai? La mia libertà e un tacco 12 (o un sandalo flat, se non voglio soffrire).