I 7 Regni sono l’oggetto di unificazione da parte del re Orm, di Atlantide. Per poter diventare Ocean Master dovrà attaccare il mondo in superfice. Per poter fermare lo scoinvolgimento del regno degli umani sarà scelto proprio Aquaman, ovvero un ponte tra la terra e il mare. Aquaman, alias Arthur Curry, interpretato da Jason Momoa, è metà uomo e metà atlantideo. Nasce da un amore proibito tra il guardiano del faro Tom e la donna squamosa Atlanna, regina di Atlandide, Nicole Kidman. Scappata da un matrimonio combinato si rifugia sulla terra. Fino a quando, all’età di 4 anni circa di Arthur viene costretta a far ritorno sotto i mari, e viene ripudiata per tradimento. Ma non prima di aver dato alla luce un erede legittimo: Orm. Arthur vive la sua vita da emarginato, sia sopra che sotto la terra. Con il passare degli anni Arthur/Aquaman si troverà di fronte ad un’importante sfida: essere la soluzione ai problemi di tutti per evitare lo scoppio di una guerra civile globale. Lui non ha mai sentito l’esigenza di sentirsi un Re. Ma se questa convinzione è importante per salvare il mondo da un’apocalisse allora inizierà a crederci. A tal punto dA riuscire ad impugnare il Tridente Perduto, perchè “solo il vero Re di Atlantide potrà impugnarlo“.
Una difficile sfida per Wan
Se la difficoltà di mettere in scena una storia che si basa su un personaggio di fumetti fosse di cadere nel banale, l’imponenza degli effetti speciali, dei piani sequenze, degli slow motion, catturano l’attenzione dello spettatore. Tanto da non accorgersi che la sceneggiatura in sè è un pò scarsa. Può essere la classica storia di un supereroe che vive ai margini della società, fino a che un giorno scopre di essere la chiave per la salvezza. Si dovrà confrontare con un fratellastro, nella lotta per la Reggenza, e un altro villain che è Black Mantra, che in questo film riesce ad ottenere un ruolo fin troppo emarginale, a volte superfluo. Un pò sfruttato come pretesto per mostrare la grande congiura marittima verso la Terra architettata dal fratellastro di Aquaman, Orm, un biondo Patrick Wilson in preda a deliri di onnipotenza. Il tutto, come avviene in ogni storia di supereroi, contornato con una storia d’amore che nascerà tra Aquaman e la rossa principessa Mera, Amber Heard. Può sembrare una storia sentita e già sentita, tra il fiabesco e l’epico. Il regista James Wan, nonostante la sceneggiatura scadente, ci mostra ancora una volta la sua eccellente regia. Grazie alle nuove tecnologie mozzafiato, riesce a regalarci piani sequenze avvincenti, come l’inseguimento sui tetti della costiera siciliana. Oppure immersione nel mondo sottomarino come se stessimo nuotando come Aquaman. A lasciare strabilianti è la creazione di un mondo sotto i mari affascinante. Un mondo ultramoderno con le sembianze della tecnologia HiTech. Fatto di colori e creature corali che decorano i 7 Regni.
Jason Momoa un perfetto Aquaman
La sfida più importante per un regista è azzeccarci con il protagonista.Jason Momoacalza a pennello i panni di Aquaman. Già si era notato con la prima apparizione in Justice League la sua azzeccata incarnazione con il personaggio. Momoa e Wan hanno cercato di fare onore alle radici del fumetto ma è anche rivisitato per un pubblico cinematografico odierno. Originario delle Hawai, Momoa era destinato ad interpretare questo ruolo. Data la sua corporeità, muscolatura, capelli lunghi e barba lunga, da proprio l’idea dell’immagine di Re dei Mari, che anche la Sirenettadi Walt Disney ci ha regalato. Inoltre Momoa come Aquaman proviene da due culture diverse, è amante del mare e della biologia. E le sue doti recitative, anche ironiche e divertenti, è un regalo piacevole agli occhi del pubblico.
L’attenzione all’ecologia
Se pensassimo che l’antagonista, il Re Orm, in realtà vuole fare gli interessi del pianeta contro l’inquinamento dei mari, può sembrare un paradosso. Invece è così. Wan in Aquaman punta anche alla sensibilizzazione dell’ambiente contro l’inquinamento, dato dallo smaltimento dei riufiuti negli oceani. E per farlo utilizza questo tema come motivo principale per cui Orm vuole devastare il mondo degli umani. Aquaman vuole essere anche un messaggio ecologico, contro l’inquinamento, dimostrando come le creature marine, in questo caso degli ibridi, vivano in situazioni disastrose a causa di esso. Ciò nonostante Orm sarà sconfitto, e toccherà ad Aquaman, con l’unificazione dei due mondi, far sì che venga salvaguardato anche il suo nuovo habitat.
Il film Aquaman sarà nelle sale dal 1 gennaio 2019. Anche se non sei amante di fumetti e dei supereroi, è comunque un film piacevole da gustare. Soprattutto per le tecniche mozzafiato con cui è stato prodotto Aquamen. Merito del regista James Wan.
Aquaman: RECENSIONE sul nuovo eroe della DC Comics
8Reviewer
Pro
James Wan può essere considerato come un nuovo regista di film DC azzeccato. Tutto quello che riesce a rendere il film piacevole è la sua notevole abilità tecnica dietro la regia.
Contro
Una sceneggiatura troppo scarsa, un film troppo fiabesco, epico e stereotipato.
Conclusioni
Nonostante la lunghezza del film, l'avventura così avvincente, la contemporaneità e la scoperta di un affascinante mondo sottomarino super tecnologico, riesce a non annoiare. Tutto merito della potenza tecnica del regista.
Dopo i titoli di coda ti consigliamo di aspettare di uscire dalla sala. Ti aspetteranno colpi di scena.
Voto
Giorgia Pennacchini
23enne. Pesarese di nascita e romana d’adozione. Scrivo di cronaca rosa e cinema. Let's read me