“Il Re Leone” di Jon Favreau, grande successo già al livello internazionale, sta per arrivare nelle sale cinematografiche italiane: ecco la nostra recensione!
Dopo essersi già cimentato ne “Il libro della giungla“, Jon Favreau quest’anno è alla regia di un adattamento ambizioso, riportando al cinema “Il Re Leone“questa volta in versione fotorealistica. Alla sceneggiatura troviamo Jeff Nathanson, mentre la colonna sonora è firmata, allo stesso modo del Classico Disney del 1994, da Hans Zimmer. Il cast vocale internazionale comprende nomi di spicco come Donald Glover (Simba), Beyoncé (Nala), James Earl Jones, già Mufasa nel cartone animato, Chiwetel Ejiofor (Scar), Billy Eichner (Timon) e Seth Rogen (Pumbaa). In Italia Marco Mengoni e Elisa doppiano i due protagonisti, Simba e Nala, mentre Mufasa questa volta è affidato a Luca Ward. Massimo Popolizio è la voce di Scar, mentre Timon e Pumbaa hanno la voce di Edoardo Leo e Stefano Fresi.
THE LION KING – Featuring the voices of Chiwetel Ejiofor as Scar, James Earl Jones as Mufasa and John Oliver as Zazu, Disney’s “The Lion King” is directed by Jon Favreau. In theaters July 19, 2019. © 2019 Disney Enterprises, Inc. All Rights Reserved.
Il Re Leone – Recensione del film diretto da Jon Favreau
I tempi sono maturi per adattare il Classico Disney del 1994, sotto due punti di vista. Primo, il fatto che si siano gettate le basi e testato il terreno con numerosi precedenti, da”Maleficent” a “Il Libro della Giungla“, da “La Bella e La Bestia” al recentissimo “Aladdin“. Sono tutte pellicole che, più o meno fedeli rispetto all’originale, si sono guadagnate il favore del pubblico, consolidando la pratica delle trasposizioni in live-action con i cifre che talvolta hanno anche superato i nove zeri.
Gli effetti visivi
In secondo luogo, ovviamente, dal punto di vista dell’avanzamento tecnologico. Non si può definire “Il Re Leone” di Jon Favreau come un prodotto dal vero, essendo i personaggi e l’ambientazioni ricreati in computergrafica: eppure, cosa che in molti avremmo ritenuto impensabile solo qualche anno fa, il realismo è a dir poco impressionante, a ragione spesso definito “documentaristico” dalla critica. E tanto ne si era consapevoli nella realizzazione che spesso con le inquadrature si indugia nei piccoli dettagli, quasi come per autocompiacimento e per marcare quello che sembra l’unico passo avanti rispetto al cartone animato.
THE LION KING – Featuring the voice of Alfre Woodard as Sarabi, Disney’s “The Lion King” is directed by Jon Favreau. In theaters July 19, 2019. © 2019 Disney Enterprises, Inc. All Rights Reserved.
La fedeltà all’originale
In quanto a trama, ma anche colonna sonora, a fedeltà al Classico Disney, d’altro canto, è quasi maniacale. Un’eccezione di cui tener conto per sono, talvolta, i singoli dialoghi – come ad esempio quelli affidati a Timon e Pumbaa – incisivi e accattivanti, che possono conferire ai personaggi una personalità e alle loro battute un significato maggiormente approfondito rispetto a quanto avveniva nel cartone animato. Si tratta, in ogni caso, per lo più di sottili sfumature. “Il Re Leone” non rischia, gioca facile, non si allontana molto dalla riva degli anni ’90.
THE LION KING – Featuring the voices of Florence Kasumba, Eric André and Keegan-Michael Key as the hyenas, and Chiwetal Ejiofor as Scar, Disney’s “The Lion King” is directed by Jon Favreau. In theaters July 19, 2019. © 2019 Disney Enterprises, Inc. All Rights Reserved.
“Il Re Leone” in italiano: i punti di forza
Una nota di merito va riconosciuta al doppiaggio italiano, dai più esperti, Ward e Popolizio, alle new entry (o quasi) del settore. Elisa e Marco Mengoni non solo dimostrano di avere delle voci estremamente potenti per i brani del film, ma anche un lavoro molto accurato dietro le performance del parlato. Il carisma di Edoardo Leo e Stefano Fresi, insieme ai dialoghi ben orchestrati, regalano ai personaggi di Timon e Pumbaa una nuance diversa rispetto agli originali, senza far loro perdere il carisma.
“Il Re Leone” sarà al cinema in Italia il 21 agosto 2019.
Il Re Leone
Conclusioni
In quanto a contenuti, se la Disney gioca sul sicuro con gli adattamenti dei Classici Disney, di tanto in tanto rivisitati quanto basta, con “Il Re Leone” questa mira alla pura ostentazione dei propri fasti del passato è osservata più che mai. Per questo il film di Jon Favreau può piacere quanto non essere gradito, emozionare quanto lasciare del tutto indifferenti. Se si considera la forma, allora la pellicola assume tutto un altro valore che può essere generalmente condiviso: quanto sia impressionante il grado di realismo che oggi si può raggiungere con la computergrafica, un cinema il cui limite in questo senso sembra essere dettato semplicemente dalla fantasia.
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