James Cameron sta portando il pubblico sott’acqua in Avatar 2 e sta usando la nuova tecnologia di motion capture per dare vita agli oceani di Pandora. Fortunatamente per lui, i suoi sequel di Avatar permetteranno di combinare quelle passioni nel tentativo di eguagliare o forse addirittura superare i suoi successi (sia tecnici che, si spera, narrativi) sul suo mega-film di fantascienza del 2009 originale.
Avatar 2 e la nuova tecnologia
Parte del motivo per cui Avatar 2 impiega così tanto tempo è perché James Cameron ha continuato ad espandere i suoi piani. Inizialmente aveva intenzione di realizzare sequel nei primi mesi del 2010. Ma ora è nel bel mezzo della creazione di quattro follow-up Avatar contemporaneamente. Dato che è così pignolo quando si tratta di ritrarre l’oceano realisticamente nei suoi film, Cameron non finge di girare sott’acqua. Ma sta farlo per davvero. I dettagli della storia di Avatar 2 sono attualmente sotto chiave, ma il regista ha confermato che una buona parte del film avrà luogo nella profondità degli oceani di Pandora. È lo stesso motivo per cui la maggior parte delle foto sul set pubblicate finora online hanno caratterizzato il cast del sequel (tra cui, le star di Avatar Sam Worthington e Zoe Saldana, insieme ai nuovi arrivati in franchising come Kate Winslet e Cliff Curtis) addobbate con attrezzatura mo-cap e lavoro in serbatoi d’acqua nel lotto di studio del film in Nuova Zelanda.
Quelle stesse foto hanno anche offerto alcuni spunti su come funziona la tecnologia subacquea Mo-Cap. Per evitare che le luci dello studio interferiscano con le sequenze subacquee di Avatar 2 durante le riprese, la superficie dei serbatoi d’acqua è coperta da sfere galleggianti (come quelle nella foto sopra). Le vere tute da mo-cap degli attori non sono così diverse da quelle che indosserebbero in circostanze normali. Sono complete di telecamere più piccole attaccate alla testa per catturare le loro reazioni facciali e manierismi.