Connect with us

Cinema

Loro 2 – Recensione: La danza amorosa di Paolo Sorrentino e Silvio Berlusconi

Published

on

Prosegue l’indagine psicologica di Paolo Sorrentino su Silvio Berlusconi, con una seconda parte che mette il Cavaliere di Arcore al centro della scena e manifesta la simpatia del regista verso l’uomo più potente d’Italia.

Le due principali ossessioni di cui si nutre il cinema di Paolo Sorrentino sono l’indubbia fascinazione verso gli uomini di potere e la faticosa accettazione della vecchiaia, intesa come perdita di quel potere che la gioventù offre a portata di mano. Uscito nelle sale lo scorso 10 Maggio, Loro 2 porta a compimento il ritratto dell’uomo politico che più di ogni altro ha incarnato le pulsioni cinematografiche del regista partenopeo, ma invece di puntare il dito sui disastri della nazione italiana – come molta parte del pubblico si aspettava – Sorrentino si concentra sul Berlusconi uomo con uno sguardo intimista e, a tratti, compassionevole.

Silvio Berlusconi dialoga con Ennio Doris in "Loro 2"

Berlusconi: un uomo in lotta contro la vecchiaia

Il film comincia dove si era conclusa la prima parte, con l’intraprendente Sergio Morra (Riccardo Scamarcio) che cerca di attirare l’attenzione di Silvio Berlusconi, ma se Loro 1 era focalizzato sulla corte di papponi, olgettine e politicanti che gravitava intorno al Cavaliere in cerca del suo consenso, qui Berlusconi è protagonista di un one man show sulla crisi esistenziale di un uomo che ha avuto tutto dalla vita e, ciononostante, non riesce a dare soddisfazione ai propri desideri. Il dialogo iniziale tra Berlusconi ed Ennio Doris, entrambi interpretati da Toni Servilloappare più come un monologo del protagonista che cerca nel riflesso del suo Io passato la forza per mantenere vivi i propri sogni edonisti e trasmetterli al prossimo; nell’ennesimo, esplicito ammiccamento a The wolf of Wall Street di Martin Scorsese, Sorrentino ci mostra un Berlusconi ebbro di gioia nel rivestire i panni del venditore, capace di ammaliare sia le casalinghe italiane che i senatori del centrosinistra con la sua voce melliflua perché lui conosce “il copione della vita”: l’incantesimo che ha messo in scacco il paese per oltre vent’anni non accenna a scemare ma i suoi effetti nefasti vengono lasciati a margine dal regista, stregato dal potere affabulatorio del suo personaggio e interessato piuttosto a seguirlo nella sua inevitabile decadenza.

La distanza tra Silvio Berlusconi e Veronica Lario in "Loro 2"

Silvio e Veronica: fine di una storia

Loro 2 è un film fatto di riflessi ingannatori, di sogni e ambizioni proiettate verso una realtà pronta ad infrangerli e a mostrare tutta la loro vacuità di fondo. Così come Morra e gli alleati politici di Berlusconi  vedono in lui una chiave per realizzare le proprie ambizioni e garantirsi un posto di rilievo nell’Italia che conta, il Cavaliere abbraccia in pieno il suo stile di vita dissoluto nella vana speranza di recuperare il vigore e il successo della gioventù che appaiono sempre più come ricordi di un passato sbiadito; le stesse olgettine che popolano il playground di Villa Certosa, ipersessualizzate al punto da perdere la loro carica erotica, altro non sono che surrogati giovanili di Veronica Lario, la donna che Silvio non riesce più ad amare poiché ha placidamente accettato il suo essere vecchia. Sarà proprio la moglie di Lui, interpretata magistralmente da Elena Sofia Ricci, l’unico personaggio ad affrontare razionalmente il fenomeno Berlusconi e a distanziarsi da lui dopo aver amaramente ammesso di non riuscire a capire cosa c’è sotto la maschera di un uomo che, parafrasando Shakespeare, passa la sua vita a recitare in una tragicommedia che non sembra aver fine.

Il peso delle sconfitte politiche e private di Silvio Berlusconi in "Loro 2"

Le contraddizioni di Paolo Sorrentino

Indecifrabile e contraddittorio, il Berlusconi di Loro 2 appare inscalfibile di fronte ai suoi fallimenti personali e schernisce i suoi detrattori perché incapaci di comprendere la puerile semplicità della sua persona, ma ironicamente è Sorrentino stesso a cadere nella trappola tesa dal suo protagonista. Per quanto forti possano essere le affinità elettive tra il vero Silvio Berlusconi e la poetica del cinema di Sorrentino, la smaccata pietà mostrata dal regista partenopeo verso il Cavaliere sminuisce le potenzialità di un film che poteva analizzare in chiave grottesca il fallimento di una nazione e finisce invece per proiettare sul protagonista i tòpoi del suo autore. Tra guizzi di inaspettata verve comica e sequenze smaccatamente autoreferenziali, Sorrentino riesce però a gettare brevi lampi di luce sull’impatto politico e sociale del suo protagonista, come dimostrano le immagini finali sulla vita dei terremotati dell’Aquila che rivelano il vero segreto del successo di Silvio Berlusconi: l’uomo che passa la vita a fingere di essere giovane riesce a parlare al cuore degli anziani meglio di chiunque altro.

Loro 2
6.5 Reviewer
0 Users (0 voti)
Pro
Una nota di comicità inattesa nel cinema di Sorrentino si affianca ad un reparto tecnico e attoriale di altissimo livello
Contro
Lo smaccato affetto del regista verso Berlusconi finisce per depotenziare le possibilità del film
Conclusioni
Debordante ed eccessivo quanto il suo protagonista, Loro 2 ci regala un Paolo Sorrentino divertente e divertito nel rappresentare un vasto bestiario umano in linea con la sua poetica ma al tempo stesso appare un'opera troppo indulgente e nebulosa verso Silvio Berlusconi e i personaggi che vuole mettere in scena, quasi a simboleggiare l'irrappresentabilità del personaggio più discusso nella storia politica italiana.
Voto
What people say... Leave your rating
Ordina per:

Sii il primo a lasciare una recensione.

User Avatar
Verificato
{{{ review.rating_title }}}
{{{review.rating_comment | nl2br}}}

Di Più
{{ pageNumber+1 }}
Leave your rating

Il tuo browser non supporta il caricamento delle immagini. Scegline uno più moderno.

 

Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Facebook