Monica Vitti compie oggi 87 anni. Pur lontana ormai da tempo dal grande schermo, continua a detenere un posto d’eccellenza nella storia del cinema italiano. Andiamo a ripercorrere, brevemente, la sua straordinaria carriera.
Monica Vitti: l’esordio della carriera
Nata da madre bolognese e padre romano, da bambina ha vissuto a Messina per circa otto anni. In quel periodo fu soprannominata scherzosamente dai familiari “setti vistìni”, a causa del fatto che fosse molto freddolosa ed indossasse più vestiti l’uno sopra l’altro. Da adulta, questo nomignolo ispirò il titolo del suo libro Sette sottane, il suo primo libro autobiografico. Inizia a studiare recitazione presso l’Accademia nazionale d’arte drammatica, e da quel momento intraprende un’importante attività teatrale, in cui darà prova della sue abilità di attrice. Il vero successo arriva solo dall’incontro con il regista del cinema di nome Michelangelo Antonioni, che la trasforma nella sua musa e la protagonista nella sua celeberrima tetralogia cosiddetta dell’incomunicabilità: partecipa così ai film L’avventura, La notte (1961), L’eclisse (1962) e Deserto rosso (1964). L’attrice ha avuto anche un’ottima ed importante carriera come doppiatrice, anche grazie alla peculiarità della sua voce.
Monica Vitti: l’epoca delle commedie
Grazie al film “la ragazza con la pistola” Monica Vitti riesce ad ottenere una definitiva consacrazione anche nel mondo della commedia. In questo periodo, recita anche con attori del calibro di Alberto Sordi nel film “Amore mio, aiutami” e prende parte ad alcuni film di Ettore Scola. Monica Vitti, purtroppo, dal 2002 si è definitivamente allontanata dalla scena a causa di una grave malattia degenerativa.
Monica Vitti: i riconoscimenti alla carriera
Nella sua lunga carriera l’attrice ha vinto: cinque David di Donatello come migliore attrice protagonista, tre Nastri d’Argento, dodici Globi d’oro, un Leone d’oro alla carriera a Venezia, un Orso d’argento alla Berlinale.
Monica Vitti: l’ironia da vera star
Monica Vitti aveva anche una forte vena ironica. Si definiva “bruttina” tanto da arrivare a dichiarare che “le attrice bruttine lo devono a me, sono io che ho sfondato la porta“. Di “bruttino”, in realtà, Monica Vitti aveva ben poco, ma la sua era l’epoca di bellezze canoniche e statuarie come la Loren e la Lollobrigida che oscuravano la scena a tutte le altre.