“IT capitolo 2” raggiunge il record di incassi : quasi 5 milioni di euro nel primo week end di programmazione in Italia.
L’adattamento cinematografico dell’omonimo libro di Stephen King raggiunge incassi straordinari. Il sequel del film “It ” si aggiudica il titolo di secondo miglior esordio horror americano. Il record di incassi per “IT capitolo 2” supera anche il “Re Leone” che per questo fine settimana ha totalizzato 3.625.000 euro nei cinema italiani. Il prequel “It” uscito nel 2017 aveva avuto inizialmente persino un guadagno superiore : quasi 6,5 milioni di euro. Lo scrittore dell’agghiacciante storia di Pennywise all’uscita del primo film dichiarò : ‘Sono sicuro che il film piacerà molto ai miei lettori’ e ad oggi possiamo affermare che aveva ragione.
Il film ci trasporta 27 anni dopo gli eventi narrati in “It” portando sul grande schermo la versione adulta de ‘la banda dei perdenti’. Ognuno di loro si è costruito la propria vita lontano dalla città natale, Derry, eccetto Mike Hanlon che nella produzione ha il volto dell’attore Isaiah Mustafa. Sarà proprio lui, in nome del loro patto, a richiamare in città il gruppo di amici che ha ricordi offuscati della terrificante esperienza con il clown. Tuttavia Mike ha una memoria di ferro ed il vero motivo per cui convoca la banda riguarda gli efferati omicidi degli ultimi tempi. Mike è convinto che Pennywise sia tornato e che debba essere loro compito fermarlo. Beverly (Jessica Chastain), Bill (James McAvoy), Ben (Jay Ryan), Eddie (James Ransone) e Richie (Bill Hader) rispondono all’appello dell’amico ed inizia la caccia al malefico clown.
Il regista Andy Muschietti ha realizzato il suo capolavoro rendendo il più possibile chiara la successione degli eventi. Infatti mentre il romanzo di King ha come peculiarità l’alternarsi delle due linee temporali, il film le separa e le ordina in maniera cronologica. Data la stretta sequenzialità delle due produzioni, il prossimo progetto dello stesso regista dovrebbe essere il montaggio di un unico film. Il significato profondo della produzione infatti si può cogliere solo se lo si guarda nella sua totalità, dall’inizio alla fine. Il regista, conosciuto anche grazie all’horror “La madre”, ha dichiarato il suo tentativo di riprodurre una metafora del terrore odierno. ‘Viviamo in una cultura del terrore usata come strumento per controllare e sottomettere’ afferma Muschietti. Il suo pensiero, condivisibile o meno, sicuramente ci spinge a riflettere sul modo in cui ad oggi percepiamo la paura.
Le aspettative erano alte, ma possiamo dire che il pubblico ha promosso il film a pieni voti.