Mahmood e Massimo Pericolo, Moonlight popolare: il significato del testo del nuovo brano del cantautore di Soldi e il rapper di 7 miliardi.
Rap, pop e sonorità anni Ottanta nel nuovo singolo di Mahmood e Massimo Pericolo. Moonlight Popolare è un brano caleidoscopico che rilancia il cantautore di Soldi a poche settimane di distanza dal suo Eternantena, il brano in cui descriveva le sensazioni della sua quarantena. Con lui c’è stavolta un numero uno del rap italiano, forse l’artista più importante tra gli ex emergenti: Massimo Pericolo, classe 1992 che ha conquistato il successo con 7 miliardi e l’album Scialla semper.
Scopriamo insieme il significato di questo nuovo pezzo prodotto dai Crookers.
Mahmood e Massimo Pericolo, Moonlight Popolare: il significato del testo
Non c’è una storia alla base di Moonlight popolare. Piuttosto, i due cantanti si focalizzano da una sensazione nata in un momento particolare: quando alzi la testa e osservi dalla finestra di un quartiere popolare la luna che in cielo di guarda. Un momento intenso, che ti accompagna in un viaggio di speranze e sogni.
Accompagnati da un sound revival Ottanta, quello che ha corroborato il pop e l’urban italiano in questi ultimi mesi, Moonlight popolare fa rivivere e dialogare perfettamente le due anime e i due stili di Mahmood e Massimo Pericolo, e si propone come la perfetta colonna sonora per coloro che sono stati o sono tuttora segregati in un piccolo appartamento nelle periferie delle città, sperando e ambendo a qualcosa di meglio.
Tra rimandi al mondo arabo ormai piuttosto tipici della produzione di Mahmood, così come quelli alla vita di periferia, che lo accomuna con Pericolo, il testo è pieno di momenti interessanti. Leggiamolo insieme:
Parli della vita tua Come fosse scritta sulle pagine del Corano Proprio io come te Non vengo da Bel Air, ma son nato qua Chiedi agli amici tuoi che ho pagato Che ho fatto di strano per esser passato Dalla chiesetta alla Top 10 Senza cappottabile né papà Madri gridano in coro Sole fuori dai penitenziari Padri senza lavoro Cercan life ai domiciliari Però se guardi in alto da sto giardino La luna sembra uno zaffiro perso nel buio
Sui tetti la moonlight Brilla come Shangai La vedi pure tu Da sto quartiere in su My God, my God, my God E più la guardi più vien da pregare My God, my God, my God La luna da una casa popolare
Bella, fra’, metti Google Maps Vola via dalla tua città Polizia anti-trap Santa Maria piena di crack In zona sono più famoso di Drake Se la mia vita è un film, la tua è il remake Ho una marcia in più perché la nuova auto ne ha sei C’ho più soldi dei miei, fanculo a tutti sti fake E mi hanno detto avrei perso la testa Ma con le canne ho bruciato solo la felpa È cambiato tutto tranne me (Yeah-yeah) Cambiato tutto tranne me (Yeah-yeah) Te lo leggo in faccia che ci assomigliamo Siamo sempre in guardia come chi fa boxe Se sei normale ti guardano strano Ma farò i milioni come “Polo Nord” Ci hanno detto chiedi e ti sarà dato Ma non che più dai e più ti chiedono L’unica luce nel buio è uno sparo Ma non sei l’unico che c’ha una Glock
Sui tetti la moonlight Brilla come Shangai La vedi pure tu Da sto quartiere in su My God, my God, my God E più la guardi più vien da pregare My God, my God, my God La luna da una casa popolare
Che schifo lavorare, frate’, o rappo o spaccio Faccio la manicure così mi gratto il cazzo Mi son fatto il gabbio, tu ti sei fatto il mazzo Ma di fatto tutti e due c’abbiamo in mano un cazzo Se ti chiedono che farai da grande Rispondi: mi basterà avere le palle di Fare giuste scelte se sbagli posti e gente Più che Grammy, ti sentirò da un call center
My God, my God, my God E più la guardi, più vien da pregare My God, my God, my God La luna da una casa popolare
Fonte immagine in evidenza: pagina Facebook di Mahmood.