Risale al 23 agosto 1978 l’ultimo concerto dal vivo di Mina. Per le nuove generazioni, Mina è una sorta di entità virtuale, la voce dello spot Tim nella cover di “All night” nel 2017 quando la vera star dei giovani era JSM, oppure l’ologramma comparso a Sanremo 2018. Mina è, semplicemente, molto di più. Mina è oltre sé stessa, lo è sempre stata, nella vita quanto nel panorama della musica. Unica e inimitabile.
Mina, cover “All night”
Gli scandali e il gossip
Per capire il ritiro dalle scene di Mina bisogna ricostruire, innanzitutto, quello che fu il fenomeno Mina nell’Italia degli anni ’60. Mina è sempre stata una sorta di materiale privilegiato dei cacciatori di gossip pronti a spolparne l’immagine di cantante e a sbatterla in prima pagina in ogni occasione della sua vita. Mina seguiva la legge del cuore, in un paese ed un’epoca che costruiva ed adorava i suoi miti ma si muoveva nel rispetto delle leggi non scritte e delle tradizioni. Mina appagava l’Italia spensierata e felice degli anni Sessanta, un paese che covava una gran voglia di trasgressione ma continuava a vivere nei dettami delle regole e delle apparenze. La cantante diede uno scossone non solo musicale all’Italia dell’epoca, ma anche anticonvenzionale. Sognava una vita privata normale e invece si è ritrovata a essere trasgressiva, anticonformista, coraggiosa. Rappresentava l’incarnazione di ciò che era un bisogno represso dei fans, il vivere la propria vita ignorando qualsiasi convenzione, qualsiasi ritegno che governava la società bigotta degli anni ’60. E più che alla cantante, l’Italia sembrava morbosamente interessata ai pettegolezzi. Mina ne è stata accompagnata per tutta la carriera, subendo addirittura l’ostracismo in Rai: fu esclusa dalle trasmissioni a seguito dello scandalo per la relazione con Corrado Pani, uomo separato in una Italia dove ancora non esisteva il divorzio. La nascita del loro figlio, Massimiliano, diede scandalo, i media dell’epoca si polarizzano sulla notizia e continuano a lungo ad aggiungere scoop, dettagli e supposizioni alla relazione dei due in chiave critica e negativa. Nell’Italia “bacchettona” di allora non era facile essere una ragazza madre, anche se si chiamava Mina. La relazione terminò poco dopo la nascita di Massimiliano. Poi, negli anni ‘70 sposò Virgilio Crocco, un giovane giornalista, padre di Benedetta, morto tragicamente in un incidente d’auto nel ’73. L’approdo alla serenità della sua vita sentimentale avviene con un cardiochirurgo, cremonese come lei, Eugenio Quaini, e i pettegolezzi, finalmente, cessarono.
Per capire l’immensa presenza scenica di Mina bisogna vederla. Una gestualità innovativa per un’epoca di cantanti composti e “ingessati” che negli anni a venire avrebbe ispirato tantissime altre interpreti, una voce che in live è potentissima. Il video è del 1972, la canzone “Amor mio”, una delle sue più intense interpretazioni dal vivo.
Bussoladomani, Viareggio, 23 agosto 1978
Quella sera sembrava una come tante, destinata a finire tra incensi ed entusiasmi, nessuno pensava che quella data sarebbe diventata storica. Le apparizioni di Mina si diradavano, aveva fermato i concerti per sei anni, i rotocalchi in quel tempo si dimostravano molto più attenti alla taglia dei suoi abiti che non alla voce. Mina sopportava sempre meno quell’assedio non così amorevole. Cominciò a maturare già dai primi anni Settanta, l’idea di ritirarsi. Dapprima diradò le apparizioni televisive, girando il suo ultimo show, Milleluci, con Raffaella Carrà, nel 1974.
Mina sale sul palco vestita da un ampio vestito lungo nero, dopo aver chiesto un bicchiere di Johnnie Walker e uno di acqua minerale. Massimiliano Pani, il figlio e collaboratore storico di Mina, ricorda che gli ultimi due di Viareggio furono gli unici concerti che vide, della madre:
“Avevo 15 anni. Impressionante. La gente batteva le mani e i piedi.”
Fra il pubblico di quella sera diventata oramai storica, c’erano tanti colleghi, tra cui Renato Zero e Amanda Lear.
Come da scaletta, Mina arrivò fino a Grande grande grande poi sparì dietro le quinte e non tornò per i bis. L’ orchestra continuava a suonare, ma lei era già ripartita in auto. I giornali parlarono di problemi di salute; poi nessuno la vide più. Da quel momento non ha più messo piede sul palcoscenico. Si ritirò completamente a vita privata consegnandosi definitivamente al mito e diventando ciò che aveva sempre desiderato essere: semplicemente una voce. Capace di far parlare di sé proprio con la sua assenza, quasi un controsenso per una persona di spettacolo.