R.Kelly, dopo Spotify anche Apple Music e Pandora hanno rimosso i suoi brani dalle playlist. Le piattaforme di streaming hanno intrapreso questa iniziativa per togliere visibilità a R.Kelly. Il cantante è stato accusato di abusi e violenze sulle donne.
Anche Apple Music e Pandora hanno voluto rimuovere i brani di R.Kelly dalle playlist musicali. Le piattaforme in streaming si aggiungono così a Spotify, che ha eseguito la rimozione dei brani del cantante di Chicago, solo pochi giorni fa. R.Kelly è stato accusato di abusi e violenze sulle donne e per questo è iniziata una campagna on-line contro di lui, per non dare più voce alle sue canzoni.
Su web è nato anche l’hashtag #MuteRKelly, o meglio dire “togliamo voce ad R.Kelly”. Sono stati gli attivisti del movimento Time’s Upche recentemente hanno sostenuto una campagna contro il cantante. Il movimento ha invitato la richiesta a RCA Records, Spotify, Apple Music, Ticketmaster e Greensboro Coliseum Complex a tagliare i legami con la stella della musica.
R.Kelly: Le accuse di abusi, violenze e schiavitù verso le donne
Il cantante R&B, l’anno scorso è stato accusato di aver condotto un “culto di abusi” verso giovani donne. R.Kelly è stato accusato di casi di violenza e di ‘schiavitù’ anche verso le minorenni. Accuse che lui ha sempre negato.
Per questo, le piattaforme di streaming si uniscono in questa iniziativa. Pandora ha anche rilasciato una dichiarazione a riguardo:
“La politica di Pandora è quella di non promuovere attivamente artisti con certe comprovate questioni comportamentali, etiche o criminali. Affrontiamo ciascuno di questi scenari caso per caso per garantire contenuti che possano rispettare i principi di Pandora, senza esagerare ed evitando la censura “.
La sua musica rimarrà disponibile sulla piattaforma, gli utenti possono cercare le canzoni o creare una stazione radio per l’artista, però non verrà più promossa.