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Naya Rivera, morta l’attrice di Glee per annegamento

Naya Rivera, l’attrice che aveva interpretato la cheerleader Santana Lopez nella serie TV “Glee”, è morta per annegamento durante un’escursione in barca al Lago Piru, in California.

La scomparsa di Naya Rivera

Nella giornata dell’8 luglio l’attrice si era recata con il figlio di quattro anni Josey Dorsey (avuto con l’ex-marito ed attore Ryan Dorsey) presso il Lago Piru, a Los Angeles. Il Lago Piru è un bacino idrico noto per le correnti traditrici e un fondale piuttosto buio e ricco di vegetazione.

Dopo aver affittato una barca, Naya e il figlio sono andati al largo. A far scattare l’allarme, circa quattro ore dopo, è stata una persona, a bordo di un’altra barca, che ha visto il bambino da solo: il piccolo Josey si era addormentato. Alla polizia Josey ha raccontato che la mamma era “andata a fare una nuotata” e poi è sparita.

Il ritrovamento del corpo

Il 14 luglio, dopo giorni di intense ricerche da parte di polizia e sommozzatori, il corpo di Naya Rivera è stato ritrovato sulla superficie del lago Piru. Bill Ayub, sceriffo della contea di Ventura, in una conferenza stampa ha annunciato che l’attrice è morta per salvare il figlio.

Lui e Naya hanno nuotato insieme nel lago. Il bambino ha raccontato che Naya lo ha aiutato a risalire sulla barca. Ha detto agli investigatori di essersi voltato e di averla vista sparire sotto la superficie dell’acqua. Riteniamo abbia dato fondo a tutte le sue forze per spingere il figlio sulla barca, ma non ha avuto forza per salvare se stessa.

L’attrice e il figlio, a quanto pare, nuotavano in un’area caratterizzata dalla presenza di una fitta vegetazione sotto il livello dell’acqua. Secondo lo sceriffo Naya e Josey nuotavano intorno a metà pomeriggio, prima che la barca si allontanasse trascinata dalle correnti e Naya trovasse la forza di salvare il suo bambino ma non sé stessa. Ad aiutare il ritrovamento sono stati un video della sorveglianza che mostrava Naya Rivera e il figlio parcheggiare l’auto e allontanarsi per prendere la barca, e una foto del bambino sulla barca inviata da Naya a un familiare (che ha permesso di localizzare il punto esatto, un’insenatura, in cui si trovavano i due).

Sul corpo nessun segno di violenza e nessuna traccia di alcol o sostanze stupefacenti, ma, secondo lo sceriffo, “solo segni del tempo in cui è rimasta sommersa in acqua”: Naya Rivera è morta per un tragico incidente.

I messaggi di cordoglio del cast di Glee

Molti membri del cast di Glee hanno pubblicato messaggi di cordoglio sui social network. “Ho il cuore spezzato…l’amore che aveva per la sua famiglia e i suoi amici era enorme. Ci mancherà tantissimo“, ha scritto Alex Newell (Wade in “Glee”), seguita da Chris Colfer (Kurt in “Glee”), che ha scritto “La sua bellezza e il suo talento erano ultraterreni. Con il suo sorriso poteva trasformare una giornata da brutta a meravigliosa“. Harry Shum Jr. (Mike in “Glee”) ha scritto “Spero che l’amore che hai dato al mondo ti ritornerà in abbondanza quando ti riunirai con nostro fratello“, riferendosi a Cory Monteith, che interpretava il protagonista Finn in “Glee” e che era deceduto nel 2013 a Vancouver per un’overdose di alcol ed eroina.

Per una macabra coincidenza il corpo di Naya è stato ritrovato nel settimo anniversario della morte di Cory Monteith. Alle tragiche morti di Naya e Cory si affiancano quelle di altri protagonisti di Glee. Mark Salling (Puck in “Glee”), con cui Naya aveva avuto una relazione, si era suicidato dopo un’accusa di pedo pornografia; un aiuto regista, Jim Fuller, aveva avuto un attacco di cuore sette anni fa, mentre nel 2014 l’assistente alla produzione Nancy Motes, sorella di Julia Roberts, si era tolta la vita.

 

 

Anna Quirino

20 anni, studentessa di Economia quando mi va e giornalista sempre. Figlia di una ballerina, sono cresciuta tra musica, danza e arte. Amo viaggiare e scoprire culture, lingue e modi di vivere differenti. Mi nutro di conoscenza, mi piace imparare e stare al passo coi tempi. Anticonformista, simpatica (dicono!) e appassionata di cinema e intrattenimento. A cosa non rinuncerei mai? La mia libertà e un tacco 12 (o un sandalo flat, se non voglio soffrire).

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