Connect with us
13 reasons why 13 reasons why

Netflix

13 Reasons Why: la serie ha portato all’aumento dei suicidi tra i ragazzi?

Published

on

Secondo uno studio condotto a partire dalla messa in onda di 13 Reasons Why, i suicidi sarebbero aumentati tra gli adolescenti a causa della serie.

13 reasons why

Ecco i risultati dello studio su 13 Reasons Why

A partire dalla messa in onda della serie Netflix 13 Reasons Why, nel 2017, il National Institutes of Health ha portato avanti uno studio sul numero di suicidi tra gli adolescenti.

Lo scopo della serie Netflix era sicuramente quello di portare l’attenzione del mondo su alcuni dei gravi problemi che affliggono i giovani ai giorni nostri ma, a giudicare dai risultati degli studi sopracitati, 13 Reasons Why potrebbe aver portato a dei risultati allarmanti.

Dopo il mese di marzo 2017 infatti, il numero di suicidi tra i ragazzi che vanno dai 10 ai 17 anni è aumentato del 28%, numero decisamente alto se consideriamo che fu il range più alto raggiunto negli ultimi 5 anni. Nei nove mesi che seguirono la première della serie, altri 195 giovani si tolsero la vita.

I ricercatori ovviamente sottolineano il fatto che non sia assolutamente comprovato che la causa dell’aumento dei suicidi tra i giovani sia stato causato dal rilascio della serie Netflix. Un terzo fattore di cui non siamo a conoscenza potrebbe infatti aver portato a questi tristi risultati.

“In molti pensano che questo tipo di esposizione del problema potrebbe portare i bambini che non sono depressi al suicidio. Ma la nostra preoccupazione riguarda come questa serie possa avere un impatto negativo su soggetti che si trovano già in seria difficoltà.” – ha dichiarato il Dottor Victor Hong

Netflix ha comunque dichiarato di essere a conoscenza dell’importanza dei temi trattati da 13 Reasons Why e di aver lavorato duramente per far sì che non si arrivasse a un riscontro negativo. L’azienda ricorda infatti come all’interno di ogni stagione, i membri del cast abbiano lasciato un messaggio importante per il pubblico, rimandando al sito ufficiale di 13reasonswhy.info nel caso si necessitasse di un aiuto.

“13 Reasons Why è una serie che ci va giù pesante, mostrando problemi del mondo reale come violenza sessuale, abuso di sostanze stupefacenti, suicidio e altro. Puntando i riflettori su questo genere di problemi, noi speriamo di aiutare il nostro pubblico a iniziare un dialogo. Ma se già avete problemi del genere, forse questa serie potrebbe non essere giusta per voi, oppure potreste volerla vedere insieme a un adulto di cui vi fidate. E se per caso sentiste la necessità di parlare con qualcuno, un amico, un genitore, un consulente scolastico, visitate il sito 13reasonswhy.info. Perché nel momento in cui iniziate a parlarne, il problema inizia farsi più facile da affronte.”

Ovviamente, come già sottolineato dai ricercatori, potrebbe non esserci alcun  nesso tra l’aumento dei suicidi tra i ragazzi e la messa in onda di 13 Reasons Why. Come abbiamo inoltre visto, le intenzioni di Netflix sono sembrate fin da subito lodevoli e l’azienda sembra aver davvero messo tutta l’attenzione possibile sulla serie. Speriamo dunque che il problema sia stato solo passeggero e che le nuove stagioni di 13 Reasons Why possano solo portare a una maggiore consapevolezza di questo genere di problemi e a un dialogo maggiore tra giovani e adulti.

[Edit – 02 Maggio]

Netflix, in merito al problema, ha da poche ore dichiarato quanto segue:

Abbiamo appena visto questo studio e stiamo esaminando la ricerca, che è in conflitto con lo studio della scorsa settimana della University of Pennsylvania. Si tratta di un argomento di importanza critica e abbiamo lavorato sodo per garantire una gestione responsabile di questa questione delicata“.

Fonte: deadline.com

Sul nostro sito potete trovare le nostre ipotesi su cosa aspettarsi dalla terza stagione di 13 Reasons Why. Rimanete sintonizzati sul nostro sito per rimanere sempre aggiornati su questa serie e sul mondo delle serie tv in generale.

Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Facebook