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Agents of S.H.I.E.L.D.: da tie-in a show di punta

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Quinta stagione in corso, Agents of S.H.I.E.L.D. è lontana dall’essere solo un collante tra i vari film usciti. Al contrario, gli sceneggiatori sperimentano e identificano i temi chiave da sviluppare nei prossimi lungometraggi Marvel.

Quando Agents of S.H.I.E.L.D. è stata lanciata dalla ABC nel lontano 2013, era essenzialmente la serie televisiva di “tie-in” della Marvel. Con queste premesse da Agents of S.H.I.E.L.D. altro non ci si aspettava che facesse scorrere un sottile e perpetuo flusso di legami con le vicende e i caratteri del film degli Avengers. I protagonisti venivano spesso criticati in quanto piuttosto piatti e monodimensionali. Nessuno si era particolarmente affezionato alla storia: Agents of S.H.I.E.L.D. colpevole di un inizio poco brillante e con troppi episodi classici di setup senza un decollo, sembrava destinata a un prematuro tramonto. La maggior parte dei fan Marvel non si aspettava un seguito. Giunti alla 5 stagione in corso, lo show sta per celebrare il suo 100° episodio, un traguardo da far gola a qualsiasi serie sui supereroi. Cinque stagioni di distanza da quell’avvio opaco e le carte in tavola si sono ribaltate: nessuno fa più fa critiche sullo spessore dei personaggi, ma, soprattutto, nessuno valuta Agents of S.H.I.E.L.D. poco più che un mero prodotto secondario del materiale filmico Marvel. Mano a mano, Agents of S.H.I.E.L.D. ha allontanato la dipendenza dai film, finendo per diventare di fatto la serie televisiva Marvel più apprezzata su Rotten Tomatoes, con le recenti stagioni elogiate da fan e critica.

Due fattori hanno portato Agents of S.H.I.E.L.D. al conclamato risultato di ascolti e critica corrente. Primo, una decisione strategica dell’emittente ABC: spostare lo show in una fascia oraria diversa che concedesse alla storia di Agents of S.H.I.E.L.D. l’assunzione di un tono molto più scuro, più violento. E’ vero che Agents of S.H.I.E.L.D. occasionalmente ha virato verso il gratuito – il primo episodio della quarta stagione si è aperto con Daisy in un piccante momento mentre si rivestiva- ma in generale si è gestito bene questo approccio più maturo. Il secondo fattore è stata la decisione di suddividere le stagioni in archi narrativi. Sebbene esistano chiari collegamenti tematici tra un blocco narrativo e l’altro, ognuno è caratterizzato da un tema centrale che lo distingue. Nella quarta stagione abbiamo visto il susseguirsi dei sotto-archi di “Ghost Rider“, “LMD” e “Agents of Hydra.” Come ha spiegato Jeph Loeb, sono un modo per superare i problemi legati alla programmazione televisiva. Questo approccio che aggira le pause imposte dall’emittente in caso di speciali o eventi come le olimpiadi da inserire in extrmemis nel palinsesto, consente allo show di reinventarsi continuamente. Questa formula ha dimostrato di essere estremamente efficace e ha dato allo spettacolo un’insolita flessibilità.

Il tema centrale che definisce Agents of S.H.I.E.L.D. non è lo spionaggio: è la famiglia. Tutto Agents of S.H.I.E.L.D. assume sfumature intime e personali, ed è modellato dalle relazioni tra i personaggi. La serie se la prende con calma per garantire che i colpi di scena più forti abbiano un impatto sui membri della squadra al livello personale, emotivo. Ogni personaggio è definito dalle relazioni con il resto della squadra, e i legami del gruppo sono quelli tra un fratello e una sorella, tra un padre e un figlio.

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