Chiunque viaggia per lavoro sa bene di cosa stiamo parlando: magari si parte da casa con l’idea di guardare una serie in albergo ogni volta possibile, tra un impegno e l’altro, salvo poi rimanere delusi.
Si arriva in albergo, si ottengono le credenziali per il WiFi, si fa l’accesso sulla piattaforma di streaming di riferimento e tac! Quello che si vuole vedere non risulta più disponibile.
La prima cosa che viene spontaneo fare è cercare di capire se si è pagata l’ultima rata dell’abbonamento, capire se la propria connessione vada bene, se sia il computer ad essere rotto o chissà cosa. Si fanno due ricerche su internet, animati dalla disperazione per scoprire la triste verità: il film o la serie che si vuole vedere non è disponibile nel catalogo Netflix del paese in cui ci si trova.
Panico: che si fa in questo caso?
Come posso far capire a Netflix che non si è destinati a rimanere per sempre in uno specifico posto e si vuole tornare a guardare la serie a cui si era interessati?
Oggi cerchiamo di capire cosa bisogna fare per andare a cambiare il paese su Netflix, in modo da poter avere accesso in maniera semplice ed intuitiva al catalogo desiderato.
Come funzionano i blocchi geografici?
Netflix possiede un catalogo diverso per praticamente ogni paese dove è presente a causa di come funzionano i cosiddetti contratti di distribuzione. Quando Netflix acquista i diritti per una determinata licenza, lo fa parlando con il distributore (ovvero chi gestisce la proprietà intellettuale di una serie televisiva/animata/film).
In questi accordi vengono anche stabiliti i paesi in cui è possibile far riprodurre un prodotto. Netflix, Amazon Prime, Hulu, Disney + e chi più ne ha più ne metta per poter massimizzare i profitti cercano di fornire contenuti diversi in base alla posizione geografica.
Questo serve anche ad indirizzare determinati prodotti ad un determinato pubblico: difficile pensare che a noi italiani possano interessare dei documentari su figure storiche del sud est asiatico, come potrebbe non interessare loro una dissertazione storico scientifica su Garibaldi e le sue avventure.
Come fanno i servizi a poter capire da dove ci si connette?
Con il passare degli anni le tecnologie di geolocalizzazione hanno sviluppato diversi sistemi per utilizzare l’indirizzo IP di un utente come indicazione della sua posizione del mondo. In questo modo Netflix, ad esempio, può capire se l’IP che stai utilizzando proviene dall’Italia o dalla Francia e di conseguenza abilitare l’accesso al palinsesto corrispondente.
I blocchi geografici non vengono utilizzati soltanto dai servizi di streaming ma in realtà vengono sfruttati da tutti quei servizi o siti web che, per un motivo o per l’altro, non possono funzionare nella stessa maniera in tutte le parti del mondo: vuoi a volte per problemi di censura, vuoi per problemi legislativi.
Una volta i blocchi geografici erano presenti anche nel mondo dei videogiochi e dei DVD; all’epoca si parlava di blocchi regionali basati sugli standard PAL/NTSC (ovvero i metodi di codifica dei colori per le trasmissioni televisive). Al giorno d’oggi questo problema è stato accantonato, in favore di prodotti in grado di funzionare dappertutto senza limitazioni.
Come si fa per cambiare paese su Netflix?
Manualmente parlando non è possibile modificare la nazione che viene associata al proprio account di Netflix e anzi, in caso di spostamenti repentini è bene sapere che la nazione viene aggiornata in maniera automatica in base alle tecnologie per la geolocalizzazione dell’IP.
In questo caso, se si vuole aggirare le restrizioni di Netflix (o più in generale degli altri servizi di streaming attualmente disponibili sul web) è necessario agire d’astuzia e sfruttare a proprio vantaggio un servizio che originariamente era legato al mondo della sicurezza informatica.
Le VPN, o Virtual Private Network, sono strumenti che hanno un compito ben preciso: rendere illeggibile ad occhi esterni il contenuto di una comunicazione tra due dispositivi (come il computer/televisore/smartphone ed il server di Netflix) da occhi esterni. Nel fare ciò è necessario appoggiarsi su particolari server, chiamati appunto server VPN.
Qui arriva il bello: chi eroga il servizio, per cercare di mantenere quanto più alta possibile la velocità d’utilizzo, possiede server sparsi in diversi paesi del mondo. I programmi per la gestione delle VPN possiedono interfacce che, nel giro di qualche clic, permettono all’utente di cambiare il paese dal quale ci si connette.
Uno degli effetti collaterali di questa caratteristica per l’utente medio è quello di cambiare la nazionalità del proprio indirizzo IP in relazione al server che si utilizza. Cos’è VPN quindi se non un sistema che mette d’accordo la sicurezza informatica e la libertà di fruire di ciò che si vuole quando si vuole?