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Doctor Who: inizialmente la serie avrebbe dovuto essere ben diversa

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Una delle caratteristiche più affascinanti del Doctor Who, andando oltre l’ampiezza della sua storia e la coerenza generale, risiede proprio nello stile della sua scrittura, in quei dettagli e nella libertà creativa che da sempre ha portato avanti le avventure del celebre Dottore.

Moltissimi attori hanno indossato i panni di questo personaggio iconico (David Tennant, Christopher Eccleston, Peter Capaldi…), in moltissimi hanon contribuito ad alimentare quella leggenda che ancora continua a bruciare senza mai fermarsi, eppure alle origini di tutto le premesse, sembra intendessero muoversi verso strade diverse…

Doctor Who

Dopo oltre sessant’anni la fama del Doctor Who è andata ben oltre le aspettative iniziali, anche se all’epoca questo personaggio era stato concepito in maniera differente, almeno in base a quanto riportato da Digital Spy.

Tutto è cominciato nel 1963, quando Sydney Newman, capo della BBC, cercava un nuovo spettacolo che attirasse l’attenzione sia dei giovani che degli adulti, da posizionare nella “fascia del tè”.

La scelta di sviluppare il Doctor Who nel genere della fantascienza derivò da una sua esigenza di voler divertire e al tempo stesso educare il suo pubblico:

“Adoro le storie di fantascienza perché sono un modo meraviglioso – e un modo sicuro, potrei aggiungere – di dire cose negative sulla nostra stessa società”.

Doctor Who

Un rapporto della BBC di quel periodo, però, rivela prima di tutto che fra le iniziali idee vi era quella di non inserire nello show: né mostri dagli occhi d’insetto, né robot di latta, né di impostare la storia in maniera troppo elaborata… Tutto l’opposto di quanto poi è avvenuto!

All’epoca della ricerca delle idee per far partire il Doctor Who, Newman commissionò il lavoro ad un gruppo di scrittori, tra cui CE Webber, fiducioso nelle idee che gli avrebbero proposto. L’iniziale visione di quest’ultimo era quella di strutturare la storia, ambientata nel futuro, intorno ad un gruppo di scienziati i quali si trovavano a risolvere alcuni complicati casi scientifici, in una particolare base in cui era possibile reperire sia strumentistica di base che superiore.

Ad impattare su tutto questo, ovviamente, la dimensione umana dei protagonisti e la morale, in diretto contrasto con la fame di conoscenza.

Ai primordi del Doctor Who i protagonisti, almeno dal punto di vista di Webber, avrebbero dovuto essere 3: il bello e giovane eroe, l’eroina ben vestita e l’uomo maturo “con un tocco di carattere”.

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Il problema di questa prima idea fu che il porre tre esperti di scienza in scena avrebbe senza dubbio limitato la comprensione di quanto accadeva, soprattutto nel pubblico dei più piccoli. Nacque l’esigenza di inserire un giovane personaggio che facesse appello agli adolescenti, nacque il personaggio di Susan, quella che sarebbe stata la nipote del Dottore.

L’unica cosa che colpì in pieno Newman, nella proposta di Webber, fu il personaggio dello scienziato più anziano. Partendo da questo spunto iniziale lo trasformò in uno scienziato alieno pluricentenario, fuggito dal suo pianeta su una macchina del tempo.

Il titolo “Doctor Who”, deriva dall’idea di costruire un protagonista affetto da amnesia senile, qualcuno che avesse dimenticato le sue origini.

Fonte: DigitalSpy.

Ho sempre trovato nella scrittura un qualcosa di mio: il poter esprimere quanto ho dentro, parlando di argomentazioni che amo, penso sia un'obiettivo di vita importantissimo. Studente in Lingue, culture, letterature e traduzione, dopo la pubblicazione di due romanzi ho intrapreso la strada del giornalismo senza guardarmi dietro.

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