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Elite – RECENSIONE – Maschere sporche di lacrime

Alcuni ragazzi provenienti dai sobborghi vincono una borsa di studio e accedono a una scuola elitaria, così si apre Elite. L’avete già sentito?  Vi sembra familiare? Eppure i filamenti a muovere la trama, riescono a distaccarsi da qualsivoglia preconcetto nel momento stesso in cui i suoi personaggi vivono determinati frammenti emotivi, trasponendo la realtà umana in modo più diretto, meno costruito, più realistico.

Durante la visione di Elite non sarà difficile fare paragoni con altre serie tv precedenti, ricercare richiami a situazioni che lo spettatore già conosce, oppure semplicemente attuare paralleli narrativi, in un tipo di scrittura che sembra attingere a quanto ogni buon appassionato del genere abbia visto nel corso del tempo. In Elite il distacco avviene proprio attraverso l’attualizzazione di determinate meccaniche sociali, o rappresentazioni prive di filtro estetico.

-Trama di Elite.

La storia si apre con l’arrivo di tre ragazzi, tre borsisti, in una delle scuole più prestigiose della Spagna: Las Encinas. La drammaticità degli eventi che hanno condotto questi ragazzi, provenienti da una realtà sociale totalmente differente, nell’Elite, ha già di per sé una chiara critica sociale. La loro scuola di appartenenza è crollata per via dei materiali pessimi con cui era costruita e, per attenuarne il pericolo che gli studenti hanno corso durante il crollo, hanno messo al bando queste borse di studio prestigiose.

Le vicende si snodano su due strade parallele che, almeno nei primi episodi, sembrano quasi camminare insieme.
Un mistero sanguinoso aleggia sull’apparente semplicità di quanto accade in Elite, qualcuno è stato ucciso durante una festa, da tutto ciò uno scontro continuo tra presente e passato. Un continuo annodarsi di testimonianze alternate a fatti. Un contrasto tra freddo e quello che sembrerebbe essere caldo.

-Le due realtà di Elite

Uno dei perni principali è, ovviamente, l’incontro fra le due realtà dei protagonisti. La trasposizione di questi due mondi, contestualizzata in una visione classista e stantia, risulta, fin dai primi istanti, molto familiare. In Elite il denaro non è semplice estetica, ma vera a propria maschera. Lo scontro fra questi nuovi ragazzi, questi emarginati, con l’Elite, vuole richiamare ad un qualcosa di visto in passato, pur distanziandosene relativamente. Non avremo dei poveri emarginati, o degli asociali schiacciati dalle loro insicurezze verso il denaro. Al contrario! Questi ragazzi sapranno farsi rispettare fin da subito e, cosa più importante, non vi sono picchi d’invidia, bensì una insolita fierezza nei confronti delle proprie origini.
Gli eventi non traspongono mai la narrazione filtrandola attraverso la lente del bullismo, distanziandosi fin da subito da altre opere contemporanee fino a superarne il messaggio.
I cosiddetti “ricconi”, coloro che appartengono da sempre all’Elite, tenteranno in tutti i modi di sminuire ed ergersi, ed è qui che questa serie si muove attraverso piccole sottigliezze, mostrando ciò che più conta ed elevando la narrazione al di sopra del contesto sociale, trasponendo questi adolescenti nell’oscuro mondo dei loro genitori.

-Il sociale in Elite.

In Elite non mancano di certo le critiche sociali. Andando oltre le origini dei personaggi, questi ragazzi si troveranno ad affrontare situazioni ben distanti dalla comune concezione di adolescenza. E’ qui che la narrazione si mostra in tutta la sua oscurità, generando intrecci e sviluppi che approdano nel buio spaventoso dell’egoismo umano. Il mondo di Elite è un mondo di apparenze, tutti indossano una maschera, tutti recitano una parte celando dietro la porcellana della loro pelle perfetta la realtà dei fatti. Il denaro scorre sporco, nelle vene di queste persone che vivono una realtà non vera, un’illusione di verità che non esiste. La sofferenza, in Elite, respira negli attimi d’intimità di tutti i protagonisti, ricchi e poveri. Ognuno di loro cerca la strada per la propria personale realizzazione, o per l’amore, e gli ostacoli sono all’ordine del giorno. E’ straordinario come la scrittura stessa di Elite non si schieri mai con nessuno, non prenda mai posizione, trascinando tutti i protagonisti nello sporco acquitrino dell’umanità. In Elite non vi sono buoni o cattivi, o vittime e carnefici, soltanto persone disposte a qualsiasi cosa, persone fragili divorate dal loro essere Umane.

-Il messaggio in Elite.

Il procedere degli eventi, in Elite, conduce lo spettatore  verso continui colpi di scena, accentuati ancor di più dalle riprese prive di filtro. La telecamera scivola velocemente e agilmente  sull’esplicita rappresentazione della sessualità dei protagonisti, attraverso scene di sesso omosessuali ed etero che, in determinate circostanze, tendono ad aggiungere dettagli ad un tipo di sensibilità che colpisce in pieno lo spettatore. Fuso a tutto questo Elite è pervasa dal calore spagnolo, da un fuoco che continua a bruciare senza mai fermarsi in una sorta di climax che impatta nel buio del finale…
Un finale che parla chiaro, un finale che vuole urlare qualcosa, come un fazzoletto dimenticato e abbandonato per le maschere che indossiamo tutti i giorni.

Elite - RECENSIONE - Maschere sporche di lacrime
8 Reviewer
Pro
Ottima fotografia Climax narrativa Suspense Critica sociale attualissima Credibilità degli eventi e degli attori
Contro
Determinate scene potrebbero risultare stucchevoli Rapidità dello sviluppo degli eventi
Conclusioni
Il procedere degli eventi, in Elite, conduce lo spettatore verso continui colpi di scena, accentuati ancor di più dalle riprese prive di filtro. La telecamera scivola velocemente e agilmente  sull'esplicita rappresentazione della sessualità dei protagonisti, attraverso scene di sesso omosessuali ed etero che, in determinate circostanze, tendono ad aggiungere dettagli ad un tipo di sensibilità che colpisce in pieno lo spettatore. Fuso a tutto questo Elite è pervasa dal calore spagnolo, da un fuoco che continua a bruciare senza mai fermarsi in una sorta di climax che impatta nel buio del finale... Un finale che parla chiaro, un finale che vuole urlare qualcosa, come un fazzoletto dimenticato e abbandonato per le maschere che indossiamo tutti i giorni.
Voto

Nicholas Massa

Ho sempre trovato nella scrittura un qualcosa di mio: il poter esprimere quanto ho dentro, parlando di argomentazioni che amo, penso sia un'obiettivo di vita importantissimo. Studente in Lingue, culture, letterature e traduzione, dopo la pubblicazione di due romanzi ho intrapreso la strada del giornalismo senza guardarmi dietro.

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Nicholas Massa

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