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Game of Thrones 8: spiegato il forte buio della battaglia di Grande Inverno

L’ultimo episodio andato in onda di Game of Thrones ha diviso il pubblico e condotto ad una serie di discussioni per quanto concerne l’estetica e gli sviluppi narrativi a disegnarlo. A lungo si è speculato su quanto sarebbe successo, moltissime le teorie intorno al Re della Notte, come quella che lo vede come “distruttore delle memorie”, ad esempio, o tutti i ragionamenti sulla Spirale del suo esercito, eppure molte domande restano, accompagnate da delusione…

L’attesa intorno a quella che sarebbe stata la battaglia di Grande Inverno era moltissima, esasperata ancor di più da tutte le precedenti dichiarazioni che la descrivevano come un qualcosa di “monumentale” e “mai visto“. Adesso, in seguito alla visione da parte del pubblico, si sono sollevate parecchie lamentele nei confronti di determinati aspetti che hanno caratterizzato questo episodio di Game of Thrones, primo fra tutti il buio ad avvolgere gran parte delle scene.

Moltissimi fan della serie hanno riportato, infatti, la medesima lamentela in proposito, generando discussioni e meme nella community, In relazione a tutto questo ComicBook ha indicato e riesumato un’intervista del 2017 a Robert McLachlan, colui che gestì anche il famigerato episodio delle “Nozze Rosse”.

Queste furono le sue parole ad INSIDER, rilasciate durante la messa in onda della settima stagione di Game of Thrones:

“Se guardi di nuovo la stagione uno, c’è un sacco di retroilluminazione immotivata. Anche per quanto concerne gli esterni di giorno puoi dire che sono stati accesi. Con i cineasti che lo hanno fatto da allora, penso che siamo tutti sulla stessa lunghezza d’onda in questa ricerca verso qualcosa di più naturalistico possibile… Per far sì che questi set e location si sentano come se non fossero assolutamente illuminati da noi, ma solo da Madre Natura o da alcune candele, così da sembrare più naturalistico, anche se migliorato in alcuni casi. “

Ovviamente con questo episodio di Game of Thrones non ci troviamo semplicemente davanti ad una scelta estetica, l’oscurità è anche una metafora della confusione e di un futuro incerto che attende di essere spezzato, è un qualcosa che si distanzia dai tecnicismi per arrivare allo stile e far provare le stesse identiche sensazioni che provano i protagonisti in quei momenti, agli spettatori stessi. L’incertezza, il caos, fanno parte della narrazione che avanza e avvolge.

Fonte: ComicBook.

Nicholas Massa

Ho sempre trovato nella scrittura un qualcosa di mio: il poter esprimere quanto ho dentro, parlando di argomentazioni che amo, penso sia un'obiettivo di vita importantissimo. Studente in Lingue, culture, letterature e traduzione, dopo la pubblicazione di due romanzi ho intrapreso la strada del giornalismo senza guardarmi dietro.

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Nicholas Massa

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