In seguito alla chiusura definitiva di Game of Thrones molte sono state le discussioni in merito. Quest’ultima stagione è stata quella che senza dubbio ha maggiormente acceso le parole dei fan, i quali non sono rimasti totalmente soddisfatti delle scelte che hanno condotto al finale…
Adesso che l’attenzione di tutti si sposta verso
i libri di Martin e verso il
Prequel in corso d’opera però, ecco che la serie comincia a guardare oltre, ad andare oltre e finanche a raccogliere i frutti in un campo che lascia ancora parecchie perplessità.
Senza dubbio l’ottava stagione di Game of Thrones è quella che più di tutte le altre ha spaccato gli appassionati in due, sia per le scelte estetiche in alcuni frangenti, sia per quelle narrative, sia per le tempistiche generali a strutturare il tutto. Questo ha condotto a numerose lamentele del pubblico, le quali non hanno minimamente frenato l’avanzamento delle cose.
Un episodio in particolare ha fatto storcere il naso ai fan: “The Long Night”, episodio che, andando oltre le sue caratteristiche estetiche e le discussioni, è riuscito a portarsi a casa 3 Emmy.
Questi sono i tre premi che l’episodio in questione di Game of Thrones 8 ha vinto, questa domenica, ai Creative Arts Emmy: Outstanding Music Composition for a Series, Outstanding Sound Mixing for a Comedy or Drama Series e Outstanding Single-Camera Picture Editing for a Drama Series.
L’ultimo premio in particolare, quello legato all’estetica della camera è uno di quelli che ispira più perplessità dato che la critica più grande nei confronti dell’episodio in questione è proprio legata all’estetica delle riprese, al fatto che l’intero episodio è stato percepito da molti come “troppo buio”, inficiandone sulla visione generale e sull’immersività.
Ovviamente il tutto è stato giustificato con una certa coerenza da coloro che hanno lavorato su Game of Thrones 8, la scelta del buio pesto non è stata né un errore né un eccesso, semplicemente un elemento fondamentale da legare sia al realismo degli eventi, sia alla loro costruzione emotiva. Il buio è stato stumentalizzare la paura, l’incertezza e quel senso di smarrimento generale che non soltanto i protagonisti hanno provato nel corso della battaglia.