Dopo un’attesa apparentemente infinita, è finalmente uscito il primo episodio di Game of Thrones 8. Le domande restano ancora moltissime anche se questo primo frammento di storia ha cercato di far quadrare e dare un ordine generale verso quello che è stato e verso quello che verrà. Adesso si torna in attesa…
Prima della lettura è giusto precisare che la seguente recensione includerà nella sua trattazione alcuni spoiler dell’episodio, pertanto vi invitiamo a non procedere alla lettura senza aver prima visionato il tutto
Game of Thrones 8 fin dai suoi primissimi secondi richiama alla prima stagione della serie (confermando quanto aveva detto in una recente intervista Maisie Williams). In particolar modo alla scena in cui Re Robert arriva a Grande Inverno con il suo grande seguito, ed una minuscola Arya Stark corre eccitata fra la folla per goderne l’arrivo da un punto di vista privilegiato. Tutto questo ritorna qui, sia per quanto concerne lo stile delle riprese, sia per la fotografia, sia per la colonna sonora, per poi soffermarsi su Arya, stessa, ora cambiata, che con molta probabilità ricorda come anche noi.
Questo episodio d’apertura di Game of Thrones 8 si pone proprio come un punto di partenza verso tutti quelli che saranno i futuri sviluppi della storia. In esso ritroviamo moltissimi dei personaggi principali ora cresciuti e cambiati, che vedono a loro stessi e al mondo che li circonda in maniera diversa. Parecchie scene, poi, sono avvolte da un sentimentalismo nostalgico che esplode nello stile generale della regia che parla senza parlare, e dal “lieto ritrovarsi” di moltissimi di loro.
Le ansie generali a chiudere il precedente arco narrativo ritornano, diventando giustificazione di determinate scelte e sviluppi al principio, e reale angoscia verso la fine. Oltre a tutto questo l’identità generale dei Sette Regni resta intatta, con tutte le sue regole segrete, i suoi titoli e il suo ego.
“We must fight togheter now”
Dice Jon Snow nel tentativo di far comprendere che i titoli non servono a nulla quando la morte marcia silenziosa e costante sulla Terra.
Importante anche come l’evoluzione di Daenerys, Sansa ed Arya, abbia contribuito ad alimentare la loro imprevedibilità, in un insieme di scene in cui non sono troppo facili da decifrare.
Ovviamente Game of Thrones 8 non è soltanto il Nord, mentre a Grande Inverno i sentimentalismi per il futuro prendono il controllo della situazione, al Sud viene a formarsi la decisa controffensiva di una Cersei molto enigmatica e manipolatrice, e i Greyjoy si riuniscono generando nuove strade narrative che impatteranno con la guerra e la famiglia.
In tutto questo c’è anche spazio per la storia d’amore più chiacchierata dalla community, quella fra Jon e Dany, i quali riescono, in maniera molto suggestiva, a ritagliarsi qualche momento per loro soli, sotto agli occhi stupefatti di tutti.
Le dinamiche segrete di Game of Thrones 8 sono una delle cose più preziose per i fan. La settima stagione si era chiusa con una rivelazione che aveva fatto urlare tutti quanti dall’entusiasmo e questo primo episodio di stagione ha dato finalmente una risposta non troppo al suo pubblico quanto ad un personaggio in particolare, fino ad ora rimasto allo scuro di tutto: Jon Snow.
La verità sulle sue origini, una tomba antica, parole dettate dall’emotività di un Samwel Tarly ora ferito, illuminate dalla fievole luce delle candele.
In questo mare di emozioni e citazioni al passato, un nuovo Jaime Lannister approda a Grande Inverno e si ritrova faccia a faccia con uno dei suoi peccati più atroci. (Ne aveva parlato anche Nikolaj Coaster-Waldau in una recente intervista).