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Homecoming 1×03 – Una scossa emotiva | RECENSIONE

Dopo una partenza contenuta, Homecoming prende il volo scommettendo sui suoi personaggi e tuffandosi in un piacevole clima di tensione e mistero.

Si aspettavano grandi cose di Homecoming, da subito una delle serie più attese del catalogo 2018 di Amazon Prime Video. Il grande cast, un regista pluripremiato e uno spunto di partenza decisamente insolito: tutto sembrava confezionato perfettamente. Tuttavia, le prime due puntate di Homecoming, nonostante una messa in scena intrigante, non hanno saputo brillare intensamente. Il pilot, contenuto ma solido, ha confermato l’approccio da esperimento televisivo ma non ha regalato quel guizzo d’adrenalina in più. Il secondo episodio ha dato voce ai comprimari preparando minuziosamente la scena per grandi eventi. Dopo questa introduzione dai toni piuttosto moderati serviva una vera e propria scossa capace di mostrare il vero carattere di Homecoming.

Passato e futuro di Homecoming

La paranoia di Shrier (Jeremy Allen White) non accenna a placarsi. L’amico Walter Cruz (Stephan James), inizialmente preoccupato, sembra ora comprendere la sensazione: tutti questi ragazzi, reduci da conflitti militari, sembrano vittime di un articolato inganno. Cosa c’è, allora, fuori da Homecoming? Cosa si nasconde lontano dalle accoglienti poltroncine dello studio della psicologa Heidi (Julia Roberts)? Una rocambolesca fuga potrebbe trovare le risposte a questi assillanti quesiti. Il percorso non sarà facile perché invisibili giocatori non hanno intenzione di lasciar crollare ingenuamente un progetto tanto complesso.

Nel futuro, ad anni di distanza dal misterioso progetto, il clima non sembra molto diverso. Certo, Heidi ha cambiato lavoro ma ancora non riesce a trovare il proprio ruolo. Si percepisce una grande inquietudine, un forte senso di incertezza. Le domande e le indagini di Thomas Carrasco (Shea Whigham) scavano sempre più a fondo tra labirinti di scatoloni e scartoffie che sembrano essere accuratamente criptiche. Parallelamente Heidi cerca di far luce su un passato dimenticato – consciamente o non – comprendendo che, forse, la chiave per l’enigma di Homecoming risiede proprio in lei stessa.

Della stessa sostanza delle inquietudini

Al terzo episodio, Homecoming non si nasconde e schiera in campo tutti i suoi aspetti più appassionati. La chiave di lettura, per ovvi motivi, ancora sfugge allo spettatore. Tuttavia, lo show mostra finalmente la psicologia e l’emotività dei suoi personaggi. Fulcro dell’azione, allora, diventa una costante incapacità di comprendere la realtà, una forte sensazione di non appartenenza alla società. I personaggi non si riconoscono più in ruoli precisi e vivono allora in un presente sospeso nel tempo. La scelta di alternare le story-line trova quindi concretezza con la suggestione di vivere una storia difficile da decifrare proprio perché specchio dello stato d’animo dei suoi personaggi. Homecoming, dopo aver mostrato l’eleganza e la cura per i dettagli più tecnici, abbraccia finalmente la preziosa imperfezione dei suoi protagonisti riuscendo finalmente ad entrare in completa sintonia con il pubblico.

Tutto questa atmosfera di inquietudine potrebbe suggerire una messa in scena dal clima cupo e impegnato. Sam Esmail, tuttavia, stupisce proprio riuscendo a mantenere un frizzante equilibrio narrativo stemperando i toni di Homecoming con un’ironia sottile ma accattivante. Questo è possibile grazie ad un ottimo cast di comprimari: oltra ai già citati, è impossibile non elogiare la performance dell’eclettico Bobby Cannavale che, nei panni di un vecchio collega di Heidi dai modi esuberanti quanto ambigui. Resta ancora qualche nota negativa: una grande attrice come Sissy Spacek, volto della madre di Heidi, ancora non trova il giusto spazio rimanendo fin troppo nell’ombra. Nonostante questo, il terzo episodio di Homecoming riesce finalmente a stupire, sfruttando molto del suo potenziale e giocando sulle giuste corde. Poco importa se ancora qualcosina non funziona: i prossimi episodi sapranno porre rimedio!

Homecoming 1x03: Ottica
7.5 Reviewer
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Pro
I personaggi svelano il proprio potenziale. Un ottimo approfondimento psicologico si sposa brillantemente con una sottile e piacevole ironia di fondo. Si entra finalmente in sintonia con la storia.
Contro
Alcuni attori (Sissy Spacek) non riescono ancora ad emergere in scena.
Conclusioni
Questo episodio cambia la marcia della narrazione e trova un giusto equilibrio tra una grande cura per gli aspetti tecnici e un delicato approfondimento della componente più emotiva.
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Federica Gaspari

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