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La Casa di Carta: Miguel Herrán in lacrime su Instagram per il Covid

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Miguel Herrán de La Casa di Carta si è sfogato su Instagram

Miguel Herrán, colui che interpreta Rio nella serie Netflix La Casa di Carta, ha condiviso alcuni scatti sul suo profilo Instagram in cui si mostra particolarmente provato e in lacrime ai suoi fan. Il motivo sta nel fatto che l’attore è attualmente costretto in isolamento, per essere venuto a contatto con un positivo al Covid-19. Nonostante sia in quarantena da pochi giorni, Herrán sembrerebbe non reggere bene questa sua nuova condizione.

Ha scritto sui social:

Sei giorni sono stati sufficienti per distruggermi. Non mi va più di parlare, né di mangiare. Mi sono dovuto fermare nel mio momento più costruttivo e questo è diventato deleterio. Sono deluso da me stesso. Vorrei essere una persona migliore. Il primo giorno, quando ho ricevuto la notizia che dovevo restare a casa. Triste, ma felice. Riuscivo a padroneggiare le emozioni. Qui non riesco più a padroneggiare nulla. Sto bene! Questa è solo una riflessione che voglio condividere. 

Potete vedere le foto in questione, cliccando qui sotto:

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Un post condiviso da Miguel Herrán (@miguel.g.herran)

La Casa di Carta: trama

La storia narra gli sviluppi di una rapina estremamente ambiziosa e originale: irrompere nella Fábrica Nacional de Moneda y Timbre, a Madrid, far stampare migliaia di milioni di banconote e scappare con il bottino. L’ideatore di questa impresa è un uomo conosciuto come “il Professore“. Il reclutamento di ogni singolo membro della squadra non è affatto casuale: il Professore, infatti, seleziona attentamente un gruppo di individui con precedenti penali, i quali, per motivi di estrazione sociale, non hanno nulla da perdere. Ciascun membro durante la rapina agisce vestito di rosso con una maschera del pittore spagnolo Salvador Dalí

Considerato il divieto di rivelare la propria identità, a ciascun componente della banda viene assegnato il nome di una città: TokyoMoscaBerlinoNairobiRioDenverHelsinki Oslo. Non solo le identità devono rimanere celate, ma ai fini della professionalità viene anche proibito di instaurare relazioni personali o sentimentali. I protagonisti si nascondono per cinque mesi in una vastissima tenuta di caccia abbandonata nelle campagne di Toledo per prepararsi adeguatamente, facendo tutte le simulazioni necessarie per affrontare qualsiasi possibile imprevisto. La ragazza soprannominata Tokyo è la voce narrante che commenta le diverse dinamiche della vicenda. 

La Casa di Carta

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