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Luna Nera, la serie fantasy di Netflix | RECENSIONE

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Se a Netflix dai un bestseller ambientato in un contesto storico affascinante e dei giovani attori, il colosso della produzione ti risponde sicuramente con qualcosa di grande. L’ultimo ambizioso progetto Netflix ha tutte queste caratteristiche. Si chiama “Luna Nera“, è una serie di 6 episodi ed è tratta dalla trilogia di romanzi “Le città perdute” di Tiziana Triana. Tutta made in Italy, la serie è stata lanciata sulla piattaforma il 31 gennaio.

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Luna Nera, la trama

Luna Nera racconta la storia di Ade, giovane che dopo la morte della nonna (in realtà la madre tramutata in vecchia), scopre di essere una strega. Per mettere in salvo sé stessa e il suo fratellino Valente, si affida a un clan di donne con i medesimi poteri. Tebe, Persepolis, Janara e Leptis, questi i loro nomi, hanno come obiettivo quello di salvare tutte le loro “colleghe” perseguitate, e di sfuggire alla caccia protratta da un gruppo di guerrieri mascherati, i Beneandanti. Caso vuole che i Beneandanti siano capeggiati dal padre di Pietro, giovane di cui Ade è innamorata.

La trama è molto semplice e lineare e permette di approfondire meglio la psicologia dei personaggi e il modo in cui interagiscono tra loro. Procedendo con gli episodi, si viene a sapere che la defunta madre di Ade, Antalia, era la strega più potente del gruppo e aveva una relazione con uno stregone, Marzio Oreggi. Oggi cardinale devotissimo alla fede, Oreggi è particolarmente ossessionato dalle streghe e dai loro poteri, che perseguita.

Nel corso degli episodi è più volte suggerito che Oreggi potrebbe essere il padre di Ade e Valente. Il cardinale, infatti, ha una peculiarità: ogni qual volta che esegue un incantesimo, i suoi occhi diventano neri, e ad Ade pare succedere lo stesso.

Luna Nera, i personaggi e le tematiche

Ade ha una personalità molto forte, avendo sofferto la perdita della madre e subito le discriminazioni dei suoi concittadini. I suoi poteri sono legati al mondo dei morti, ma lei ha difficoltà ad accettarlo. Da un lato vorrebbe essere una ragazza normale e godersi la propria relazione con Pietro; dall’altro è affascinata dai suoi poteri e tanto spaventata quanto incuriosita dall’uso che può farne.

Pietro è un giovane e affascinante studente: figlio di Sante, capo dei Beneandanti, per tutta la stagione rifiuterà le violenze perpetuate dai seguaci di suo padre. Il giovane non crede nell’esistenza delle streghe e si fida di Ade, ma sarà costretto a cambiare idea.

Le tematiche affrontate

Assumono fondamentale rilevanza i temi dell’amore, della famiglia, dell’omosessualità, della discriminazione e dell’emancipazione femminile. L’amore è rappresentato in tutte le sue forme: c’è quello passionale tra Ade e Pietro; quello tenero e fanciullesco tra Persepolis e il manovale Spirto; quello che Cesaria, sorellastra di Pietro, prova per lui dall’infanzia; quello saffico tra Leptis e Tebe.

Anche alla famiglia è riservato un ampio spazio. Le streghe si chiamano tra di loro “sorelle”, facendo ogni cosa per il bene comune. Ade si preoccupa costantemente per il fratello Valente ma è molto delusa dalle verità che sua madre le ha nascosto. Pietro in un primo momento si allontana dal padre e da Cesaria perché non condivide i loro comportamenti, ma poi aderisce totalmente alla loro causa.

Importantissima l’immagine della donna, vista non come angelo del focolare ma come figura emancipata: a dare forma a quest’idea ci pensano i personaggi di Leptis e Tebe, e quello di Cesaria. Le prime sono donne forti, potenti e votate all’indipendenza; la seconda fa di tutto per essere accettata dai Beneandanti, che la disdegnano in quanto donna.

Diversità e discriminazione sono il fulcro della trama. Tutto ruota intorno alle credenze dei cittadini, accecati da un desiderio di odio e vendetta per eventi nefasti la cui colpa attribuiscono alle streghe. L’assenza di una spiegazione razionale e la voglia di poter addossare la colpa a qualcuno rovinano queste persone. Nessuno si ferma a guardare all’evidenza, ma tutti credono di “estirpare il problema” giustiziando donne innocenti.

Luna Nera, cast e produzione

Luna nera cast

Cast

Nel cast spiccano alcuni giovani attori, in primis Nina Fotaras, interprete di Ade, già vista in “SKAM Italia”. Sullo schermo il suo partner è Pietro, interpretato dal giovane Giorgio Belli, alunno dell’Yvonne D’Abbraccio Actors (accademia che ha formato anche Alice Pagani, protagonista della serie Netflix “Baby”). I due hanno una buona chimica ed un alto livello di espressività.

Ad affiancare questo cast di giovani promesse, alcuni nomi ben noti del mondo dello spettacolo, tra cui le attrici teatrali Manuela Mandracchia e Federica Fracassi, rispettivamente interpreti di Tebe e Janara. Anche il personaggio di Marzio Oreggi prende due volti diversi, e già famosi: un giovane Paolo Bernardini, visto in svariate produzioni televisive, e un adulto Roberto De Francesco, fresco di interpretazione della pellicola di Sorrentino “Loro 2”.

Ambientazioni, colonna sonora ed effetti speciali si sposano alla perfezione, dando credibilità a una rivisitazione fantasy di una vicenda accaduta realmente che per attrarre un pubblico più maturo necessitava di elementi spazio-temporali che richiamassero alla realtà e alla “povertà” in termini di tecnologia e scienza dell’epoca.

Nel complesso la serie risulta un esperimento più che riuscito, che potrebbe sfociare senza problemi in una seconda stagione, magari osando di più dal punto di vista dei dialoghi e complicando la trama, in modo da rendersi pari ad altre produzioni fantasy europee come la tedesca “Dark”.

20 anni, studentessa di Economia quando mi va e giornalista sempre. Figlia di una ballerina, sono cresciuta tra musica, danza e arte. Amo viaggiare e scoprire culture, lingue e modi di vivere differenti. Mi nutro di conoscenza, mi piace imparare e stare al passo coi tempi. Anticonformista, simpatica (dicono!) e appassionata di cinema e intrattenimento. A cosa non rinuncerei mai? La mia libertà e un tacco 12 (o un sandalo flat, se non voglio soffrire).

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