Emily in Paris è la nuova e frizzante serie Netflix, con Lily Collins protagonista
Disponibile dal 2 ottobre su Netflix, Emily in Paris è la nuova serie di Darren Star, il creatore di Sex and the City. Protagonista una bravissima Lily Collins, in grado di conquistare lo spettatore fin dalla prima scena. Attenzione però, non siamo di fronte ad una serie esente da difetti.
La trama di Emily in Paris
Parigi si sa, è conosciuta per essere la città che fa sognare e quando la giovane americana Emily sarà chiamata a sostituire la sua boss di Chigago (Kate Walsh) in un’importante azienda di marketing a Parigi. Quello che lei si aspetta, è di diventare la protagonista di un meraviglioso film d’amore, circondata da nuovi amici e con una brillante carriera. Purtroppo, però, non appena metterà piede sul suolo francese, l’accoglienza non sarà delle migliori. La nuova padrona di casa non sembra entusiasta di averla come nuova inquilina e i suoi nuovi colleghi, Luc (Bruno Gouery) e Julien (Samuel Arnold) non le attribuiscono la credibilità come consulente marketing. Non solo, ma Emily non sa una parola di francese e questo la mette da subito in cattiva luce.
La ragazza dovrà quindi farsi strada con le sue forze in un ambiente totalmente diverso rispetto a quello a cui è sempre stata abituata, con abitudini diverse e altrettanto diversi modi di lavorare. A migliorare la situazione ci sono però l’esuberante Mindy (Ashley Park), il magnetico vicino di casa Gabriel (Lucas Bravo) e la gentile Camille (Camille Razat). Grazie a loro, Emily riuscirà a trovare la giusta direzione per diventare una parigina coi fiocchi… pur non dimenticando le proprie origini americane.
Netflix, Emily in Paris, Lily Collins
Emily in Paris, cosa ne pensiamo?
Se vogliamo dare un giudizio su Emily in Paris, diremmo sicuramente che ci troviamo di fronte a una serie tv che non aggiunge niente di nuovo, dal punto di vista della narrazione, nel panorama delle comedy. Tuttavia, nel complesso si mantiene un prodotto gradevolissimo, allegro e spensierato, ottimo perché sa dosare l’ironia senza risultare grottesco.
È vero, Emily in Paris gioca volutamente sui cliché e gli stereotipi dei parigini (forse è per questo che è stato demolito dalla critica francese?) e molte situazioni rispecchiano la classica commedia amorosa americana; come la presenza del vicino di casa attraente, la migliore amica perfetta e il capo (Sylvie) che non è altro che – ancora una volta – una Miranda uscita da Il diavolo veste Prada. Eppure, non possiamo non rimanere affascinati da questa serie; complici sicuramente i magnifici paesaggi e gli scorci, con una Parigi che esce fuori e sa farsi respirare anche attraverso uno schermo. Lily Collins poi, nei panni di Emily, è bravissima; anche se a tratti sbadata, è molto intelligente e non smette mai di mettersi in gioco quando sa di dover salvare la situazione. E il modo in cui lo fa è sempre sopra le righe, difficile che non sappia strapparci una risata.
L’elemento di originalità della serie invece, sta nell’affrontare il ruolo del social media marketing nell’economia contemporanea. Emily in Paris dà un originale punto di vista del lavoro dell’influencer e del social media manager, senza scendere nel cattivo gusto, anzi, ho apprezzato molto il sarcasmo utilizzato in una puntata in particolare per descrivere le influencer il cui solo scopo è guadagnare, senza nemmeno conoscere quello che sponsorizzano. Emily ci regala un meraviglioso punto di vista, decisamente incoraggiante: cioè che si può fare marketing in maniera costruttiva utilizzando le proprie idee, semplicemente stando su Instagram. Un modo di fare marketing forse troppo “americano”, ma che sarà la chiave decisiva che le permetterà di colmare il divario tra la vecchia generazione e quella dei millennials.
Netflix, Emily in Paris, Lily Collins e Lucas Bravo
Conclusioni
Per concludere, se si vuole apprezzare Emily in Paris, bisogna accettarne la leggerezza, il suo essere frivola al punto giusto, evitando paragoni proprio con Sex and the City, che – come abbiamo detto all’inizio – porta la firma dello stesso creatore. Emily non vuole essere la Carrie degli anni 2000, anche se ne incarna il sogno… seppur il traguardo sia ancora lontano.
Tutto sommato è solo la prima stagione, ed è probabile che andando avanti siano approfonditi, non solo i personaggi secondari, ma anche il mestiere del social media manager, ancora troppo sconosciuto ai più e che qui è stato affrontato solo in minima parte. O almeno, questo è quello che ci auguriamo.
Emily in Paris
Conclusioni
Emily in Paris è un'ottima commedia che con la sua leggerezza riesce a catturarti puntata dopo puntata. Bravissima Lily Collins nel ruolo della protagonista, in una Parigi che non smette mai di farci sognare. La pecca più grande, i troppi cliché narrativi.